Lettera a Margaroli

Ricevo con preghiera di pubblicazione, una lettera inviata all'assessore Margaroli, non avendo lui risposto la speranza è che lo faccia ora.

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Personalmente, mando lettere aperte a chi amministra e mi sincero che siano al corrente (l'ho fatto anche con Margaroli), scrivere direttamente all'interessato e non ricevere risposta , mi darebbe molto fastidio. Con le lettere "aperte" si informa e se si viene ignorati , pazienza.
Questa però è una lettera specifica che in un paese serio, almeno per educazione meriterebbe un riscontro, eccola:

Ti mando il progetto approvato di una pista per Bmx nel Pianogrande. Leggilo bene se non lo hai già fatto.Trovo scandaloso che ancora una volta gli enti pubblici, dalla Regione al Comune, autorizzino un' opera in netto contrasto con le indicazioni del piano paesaggistico regionale ma
soprattutto con un’idea di protezione dell’ambiente che oggi piu'che mai dovrebbe muovere la politica,
Salvare gli ambienti naturali è una vostra responsabilità e già nel passato il signor Manoni, in nome di uno sviluppo turistico che ha
reso ricco solo lui,ha scippato alla comunità le due spiagge piu’ belle di Verbania ,occupando zone che dovevano essere l’attrazione turistica locale e non insediamenti chiamati campeggi ma in realtà colate di cemento in zone di elevato valore paesaggistico.
I politici locali sono stati responsabili nel passato, ma sei tu oggi ad esserlo, e ne risponderai alle prossime generazioni che forse anche perché
obbligate dagli eventi saranno costrette a riconoscere il valore dell’ambiente ma soprattutto i vostri errori.
Fate ancora in tempo a fermare questo scempio.
Auguri
Tiziano Auguadro


La vita prosegue, e qualcuno vigila ...

Ho ricevuto questa lettera da " Italia Nostra", che ringrazio (e dovremmo ringraziare tutti) che scrive al Sindaco

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Qualche settimana fa , ricordavo una serie di questioni a cui questa amministrazione dovrebbe dare delle risposte. Suggerivo che magari qualche Assessore , in tempi di virus, potesse avere più tempo a disposizione e ne potesse approfittarne per dare quelle risposte che oggettivamente mancano da tanto. Ma evidentemente io non sono "degno" di ottenerle , e con ogni evidenza, le minoranze in consiglio non hanno necessitá di porre le mie stesse questioni. Oggi "Italia Nostra" , scrive al Sindaco proprio su uno dei temi che ponevo, speriamo siano più fortunati di me. Ecco la lettera:

Sezione Verbano Cusio Ossola


09/04/2020
Prot. 10/20

Preg.mo Sindaco della città di
VERBANIA
Palazzo Municipale
Verbania-Pallanza
A mezzo posta certificata

Ogg: Piano Grande di Fondo Toce. Permesso a costruire n. 10/2020.

Gentil Sindaco,

Non è la prima volta che l’Associazione che rappresento ha sollevato alcune problematiche legate alla pianificazione e alla gestione del territorio da Lei amministrato, per verità e purtroppo senza riscontro da parte Sua.
Questa volta dobbiamo nuovamente porre La Sua attenzione personale su quell’ambito del territorio di Verbania che, forse perché in parte ancora preservato, sembra diventato un oggetto ambito per investimenti nel settore delle attività turistiche, ludico e sportive.
Non è certo un mistero che, anche se non sappiamo più dove sia finito, da qualche parte dovrebbe trovarsi parcheggiato il progetto della Società Malù riferito al riuso dell’area della Cascina e non solo.
Nel frattempo siamo venuti a conoscenza che recentemente il Suo Comune ha rilasciato un nuovo permesso a costruire, sempre a favore della Società Malù, per la realizzazione di un nuovo impianto ludico/sportivo in un’area che, secondo il nostro esame, le norme prescrizionali dettate dal vigente PPR, non avrebbero consentito.
Ieri abbiamo inoltrato al Dipartimento Programmazione Territoriale della Sua Città, un’argomentata richiesta, che Lei già conosce per altra via, affinché il provvedimento assunto venga riesaminato e annullato in autotutela.
Non possiamo sapere quale sarà l’esito della richiesta, certo è che non sarà l’unico rimedio giuridico che riteniamo utilizzare; a breve ne seguiranno altri in quanto siamo non solo nella convinzione che le ragioni sollevate, essenzialmente di diritto, hanno un solido fondamento e quindi meritevoli di attento esame, ma perché Italia Nostra quale Associazione di protezione Ambientale e non da sola, ritiene la corretta futura programmazione e gestione del territorio del Piano Grande, sia un campo di prova fondamentale per la verifica dei reali intendimenti dei soggetti di Governo che, ai vari livelli, esercitano competenze pianificatorie, programmatiche e gestionali.
Siamo consapevoli che gli orientamenti che sin qui sono stati manifestati non vanno a favore della conservazione di quel territorio, ma della sua trasformazione.
Probabilmente anche gli atti gestionali che in questo momento siamo obbligati a contestare, sono figli illegittimi di un orientamento e di indirizzi, magari non formalizzati, ma ugualmente fatti emergere con evidenza dai soggetti politici del governo del territorio .
Non condivideremmo quindi una Sua risposta che si trincerasse dietro la separazione e l’autonomia dei poteri: quelli di governo da un lato e quelli di gestione dall’altro; questo è un mantra troppo abusato perché possa essere usato in ogni occasione perché, in fondo, la dirigenza pubblica è legata da un rapporto fiduciario ai propri referenti politici. Nel caso concreto poi chi se non il Consiglio Comunale di Verbania aveva approvato la deliberazione n.95/2018 con la quale, in pieno regime prescrizionale del PPR, aveva deciso il convenzionamento con la Società Malù per la realizzazione dell’impianto ludico/sportivo ?
Tutto quanto argomentato e premesso, riteniamo che la voce del Sindaco non possa sottrarsi, vuoi per giustificare e difendere l’attività gestionale qui contestata, vuoi per chiedere un serio approfondimento dei rilievi sollevati, vuoi al fine perché la stessa città di Verbania dica con maggior chiarezza il suo pensiero in ordine al futuro di quel territorio così ambito, ma anche così prezioso per la ragioni della difesa dell’ambiente e quindi anche di un’ economia turistica che oggi scopriamo tanto vulnerabile e fragile nei suoi tradizionali modelli ritenuti sino a ieri vincenti.
Noi, Italia Nostra, come sicuramente Le avranno anticipato, sarà con altri e a breve portatrice di nuove idee e progetti che vorrebbero vedere nell’area del Piano Grande un nuovo convinto protagonismo della Città di Verbania e su quelle idee e su quel progetto saremo a confrontarsi anche con Lei, confidando nella adesione Sua e del Consiglio intero.

Cordialità
Il Presidente
Piero Vallenzasca

Piero Hillebrand

Come raccontavo ieri, il racconto della vita in baita si è chiuso, approfitto per dare spazio a un ricordo affettuoso non mio.

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Non ho voglia di aprire conflitti o polemiche su temi che assolutamente non ritengo degni di perdite di tempo, quindi passiamo oltre. L'occasione è piacevole, quella di una mail giuntami proprio oggi, un ricordo di una persona scomparsa da non molto , ma che ha evidentemente lasciato un segno positivo e profondo:

Pietro Hillebrand mi è venuto in mente ora in questo periodo di virus e di grandi ripensamenti. Piero,cosi’ lo chiamavamo, ha fatto per la
Floricoltura quello che non hanno fatto i centri di ricerca mai nati e tutte le varie iniziative inconcludenti.
Comprava piante in America e in Giappone per poi propagarle e darle a noi, poveri e ignoranti floricoltori, per coltivarle. Prima i Rododendri nani, poi le Azalee sconosciute e in ultimo le Camelie di cui era grande esperto. Gran parte del successo della floricoltura degli anni ruggenti è dovuta alle piante da lui propagate, le novità che sono poi mancate ed hanno causato, con altri fattori il tramonto della nostra floricoltura.
Come in tutte le attività è mancata l’innovazione.
Piero ma che pianta è questa? Dopo aver detto genere e specie aggiungeva: Mi sembra ma non sono sicuro...
A casa guardavo i sacri testi e non sbagliava mai ! la sua cultura era quella di generazioni di floricoltori di padri e nonni ma soprattutto l’aver coltivato tutte quelle piante che lui conosceva non solo nel nome ma nei comportamenti.
Perchè oggi scrivo e parlo di Piero ,il momento che stiamo vivendo mi ha fatto ricordare la sua totale lontananza da quello che oggi viene citato spesso: il momento economico è grave, il mercato cosa dirà e come reagirà? Dopo un paio di mesi crolla tutto.
Piero Hillebrand aveva una grande passione: coltivare e amare le piante. Chiunque entrasse nella sua azienda aveva una risposta ai suoi problemi
un consiglio sempre perfetto per risolvere situazioni difficili, ma mai Piero chiese qualcosa per i suoi consigli. Assolutamente del denaro non gli importava nulla ,le sue soddisfazioni erano un consiglio e un’amicizia.
Oggi dobbiamo imparare a vivere in un modo diverso: Piero Hillebrand ,al quale Verbania e i Floricoltori dovrebbero veramente fare un monumento,
meriterebbe un ricordo ed uno stimolo per un nuovo modo di vivere.
Auguri

Quarantena : giorno 27, muratore polemico

Oggi un lavoretto di precisione, ho sistemato la zona doccia, ma non mi sono fatto mancare la polemica social

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La doccia in baita, ha sempre avuto un problema: allagava il bagno. Oggi , deciso a fare pulizie nel sottoscala, ho trovato un sacco di cemento ancora buono e ho deciso di porre rimedio al difetto, e già che c'ero, ho ritinteggiato la zona doccia.
Mentre facevo ciò , e pensavo che questo sarebbe stato il tema del post del giorno, mi imbatto nel solito "fenomeno" che sa sempre una pagina più del libro, e ne nasceva una polemica on line
Il mio piccolo racconto quotidiano, voleva essere una sorta di diario personale, con una (forse velleitaria) voglia d'essere un momento di "alleggerimento" per chi mi segue da casa. Non so se abbia senso continuare con il racconto se il risultato è che i "cacciatori di cattivoni" si prendono il mal di pancia di provare a mettere in discussione la mia correttezza. Deciderò domani se questo racconto continuerà , io di sicuro continuerò a stare isolato.
Comunque vada, andrà tutto bene.

Quarantena : giorno 26, particolari

Ci sono piccole cose, particolari che spesso diamo per scontati , ma certe volte, con la giusta luce, sono una gran goduria...

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Oggi piccola evasione, come prescrive la legge di questi giorni, per esigenze non procastinabili, sono sceso!
Un po' di spesa , cambio biancheria e cose così...(non ho incontrato nessuno a meno di un metro e davvero poche persone in giro, anche un controllo dei vigili in piazza Cavour). Già che ero a casa, mi sono concesso un bel, lungo, bagno caldo! Una goduria!
Certo in baita c'è la doccia, anche calda (con il boiler a legna), ma il bagno caldo a casa è qualcosa di meraviglioso, uno dei metri di misura della fortuna (mia personalissima idea).
Commissioni fatte, rientro in baita, potendotelo permettere, un lungo pomeriggio d'ozio, perché no? I sensi di colpa del "non ho fatto..." Del "dovrei fare..." Li prendiamo in mano tra poco, quando tutto sarà finito, quando un bagno caldo sarà tornato ad essere "normale" e non più "speciale" come oggi.
Andrà tutto bene.