Il blog con il giornale dentro

Scalfi-Canottieri-Scalfi-Canottieri-Scalfi-Canottieri...

Questa lettera che arriva da un socio di Canottieri Intra con richiesta di pubblicazione, complica o chiarisce il contesto che vede il Comune di Verbania in una "strana" controversia con la società sportiva? Secondo me non finisce qui, staremo a vedere...


Scalfi-Canottieri-Scalfi-Canottieri-Scalfi-Canottieri...
Immagine 1

Di seguito la lettera di un socio che chiede di rimanere anonimo, ma di cui ho le generalità e per tanto, sapendo che si assume la responsabilità di ciò che scrive, non ho problemi a pubblicare. Alcuni passaggi della lettera che segue non mi sono risultati chiarissimi, ma nel complesso il quadro descritto lo è, buona lettura.

Egregi lettori, il tema che vorrei trattare è la posizione della ASD CANOTTIERI INTRA nei confronti del Comune di Verbania e le strane prese di posizione da parte di vecchi consiglieri societari che, prima dell’attuale consiglio, si sarebbero dovuti preoccupare della spinosa questione del rinnovo delle concessioni demaniali, le stesse che in questo nefasto 2022 sono state negate.
Per motivi di privacy non firmerò la lettera.
Prima di analizzare la situazione che, come emerso, non è più possibile ricondurre ad una trattativa pacifica tra la parte politico-amministrativa e la società, dobbiamo fare un passo indietro di qualche anno, quando all’interno del consiglio vi erano consiglieri che appoggiavano l’idea di perdere allenatori storici che hanno portato prestigio alla struttura, di concentrarsi sulla parte commerciale, indebitare la struttura con spese di dubbio vantaggio e, non ultimo, pensare anche ad una chiusura della società con consegna dei libri contabili in tribunale.
Alcuni di questi consiglieri ora si schierano contro il Comune, che se vogliamo vedere può avere anche le sue ragioni, forse mosso da interessi, ma ci si domanda perché, da come pare essere emerso dai verbali societari, non si opposero mai alle proposte dei loro colleghi amministratori, quando a farne le spese fu proprio Farinaccio Nicola su proposta del, pare, consigliere Tiozzo che diede l’incarico all’uomo forte Scalfi, non potevano pensare che il tuttofare (assessore, socio, dipendente e organizzatore di liste consigliari) non fosse adeguato e super partes?
Lo stesso Scalfi, come testimoniato da più soci, era abitudinario alle telefonate pre-elezioni o addirittura organizzare riunioni tra futuri consiglieri per indottrinarli su come e cosa fare anche se, dopo mesi, negava qualsiasi coinvolgimento dichiarandosi “ estraneo" alle vicende societarie. Lo stesso (Scalfi NDR) si esponeva tranquillamente con soci e non soci affermando che la piscina della struttura non serviva più perché brutta e vetusta. Punti di vista direte voi, ma quando il mutuo che grava come un macigno sui conti economici è ancora in essere bisognerebbe pensare prima di fare tali affermazioni. Chi avrebbe potuto pagare centinaia di migliaia di euro senza entrate? Capiamo che lo spirito imprenditoriale dello Scalfi sia tutto da verificare (basterebbe gestire un Bar per fargli capire come si deve o non si deve fare).
Gli andrebbe ricordato che lui grazie agli introiti della piscina e del porto ha avuto degli stipendi per oltre 10 anni nonostante si assentasse dal posto di lavoro per motivi comunali senza però dimostrare di recuperare le ore perse oltre a giorni di lavoro prestabiliti che non venivano mai rispettati. Tutto questo ha causato una perdita economica alla società che ora rischia, se si dovesse concretizzare l’idea del Comune, un danno di immagine per la stessa società, lo stesso Scalfi e per chi era all’interno del consiglio di amministrazione. A nulla sono servite le richieste di alcuni consiglieri attuali – e di soci – per richiedere il risarcimento di compensi non dovuti anche durante il lock down , dove, per ammissione dell’ex presidente Ferruccio Bianco, il socio Scalfi percepiva pagamenti per mantenere il decoro sotto forma di "rimborsi canoa", esentati quindi dal pagamento delle tassazioni previste in caso di remunerazioni lavorative.
Lo stesso consiglio attuale che contestava al consigliere in carica Caldani uno scontrino di 18€ per la fornitura di materiale alla società del valore di mercato pari a circa 8 volte la cifra indicata sulla pezza giustificativa, permetteva allo Scalfi trattamenti "differenti" (e non solo perché pare che a bilancio attuale ci siano nuovamente rimborsi per una visita medica e rimborsi canoa)... Però si contestano 18€ per la fornitura di materiale richiesto dallo stesso consiglio.

Cercando di concludere la mia visione, direi che prendiamo atto che un paio di ex consiglieri lamentino un accanimento del Comune nei confronti della Canottieri Intra sfociando anche in dichiarazioni che non corrispondono a verità, ma quando erano loro a dover controllare che tutto funzionasse a dovere, dove stavano? Dove erano quando Scalfi veniva assunto percependo del denaro contro statuto?

...dallo statuto...
4. L’associazione è altresì caratterizzata dalla democraticità della struttura, dall’elettività e dalla gratuità delle cariche associative e delle prestazioni fornite dagli associati e dall’obbligatorietà del bilancio;

Perché quando il socio Parma ha richiesto che i soldi percepiti da Scalfi fossero richiesti il consiglio attuale ha, in parte, negato la richiesta se poi contesta al consigliere Caldani un rimborso dal 18€, ma ne autorizza 2 per circa 200€ oltre a permettere al figlio della compagna di usare la società gratuitamente?
Capiamo – o si fa finta del contrario – che la società non può essere gestita in questo modo?
Possibile che il commercialista societario sia il vice presidente della polisportiva Verbano? E’ come se il commercialista di Mercedes fosse il vice presidente di BMW… Di esternazioni ne avrei ancora, ma la seconda puntata potrebbe essere più interessante.


Aggiungo al post una risposta appena giunta dal consiglio della Canottieri:

L’impegno del consiglio direttivo della Canottieri Intra, più che mai in questo momento, è
focalizzato sul rinnovo delle concessioni demaniali negate dal Comune, per le quali la società è
già al lavoro per predisporre il ricorso alle autorità competenti.
Le dinamiche interne alla società vanno affrontate nelle sedi opportune. Chiunque tra i soci ha
osservazioni le potrà fare durante l’assemblea di approvazione del bilancio che si terrà entro
poche settimane. Sarà quella la sede per affrontare le questioni poste l’autore della lettera, nel
merito della quale il direttivo non intende entrare in un dibattito via blog o social network .
Il Consiglio
Canottieri Intra

Immagine 2



0 commenti  Aggiungi il tuo



Per commentare occorre essere un utente iscritto
×
Ricevi gratuitamente i nostri aggiornamenti