Margaroli Marchionini, l'inevitabile epilogo di una politica vecchia
Sarebbe sufficiente rileggere la lettera di dimissioni del primo assessore di Marchionini per comprendere il quadro, lettera che il PD ha dimenticato troppo presto (se mai l'avesse letta), all'epoca Brezza era segretario del PD , oggi è assessore , domani forse candidato sindaco... questo a significare che a stare zitti e allineati ci si guadagna personalmente, ma dl solito, perde la collettività
Qui l'articolo che scrissi ormai 7 anni fa , nel 2014 sulle dimissioni del primo Assessore, Tradigo.
Non è cambiato molto, il PD prende tempo e non posizione, Reschigna nella sua intervista su "La Stampa" già dice che non detterà la linea a Marchionini, perchè una cosa (almeno una) l'ha capita anche Reschigna: Marchionini non è interessata ne a lui ne al PD, con lei gli aut aut non funzionano. Ce lo diceva in modo molto chiaro Tradigo nelle sue dimissioni (nelle immagini di seguito riporto la sua lettera), spiegava chiaramente quali fossero i problemi che ad oggi nessuno ha affrontato e che restano tutti lì, come macigni, per chi vorrebbe una politica di vero confronto e partecipata da persone di qualità (che visto il livello in politica scelgono di fare altro). Nello specifico non credo Margaroli sia una gran perdita come assessore, è da sempre persona poco capace di confrontarsi con chi ha posizioni diverse dalle sue, ma certamente è persona i cui contenuti potrebbero essere preziosi e arricchenti in un eventuale confronto (qualora fosse in grado di averne uno)...
Decisamente ipocrita e pilatesca poi la posizione attendista di Reschigna , che pur sapendo degli attriti dice che sperava in una conciliazione... ma davvero? il ruolo del segretario cittadino del PD che ha 6 assessori su 8 è "SPERARE"?
Altre 2 figure restano in questa misera vicenda politica, una è quella della consigliera Agosti che si è prestata al Sindaco per lo sgambetto a Margaroli, e questa non è stata certamente una azione degna di lei e della sua storia politica, ma c'era già stato un precedente scivolone quando insultò Albertella a microfono aperto. L'altra figura è quella dell'assessore Scalfi, noto per la sua enorme resistenza agli schiaffoni metaforici (lo lodai per questo dopo le ultime elezioni), e che anche questa volta non fa una piega, il collante alla cadrega e agli emolumenti che ne derivano è veramente tenace.
Insomma , il solito squallore, il livello dei protagonisti politici (e dei loro EGO) è del livello massimo in una opportuna scala locale, ma miseria e meschinità restano quelli di sempre.