PARERE E’ UN PO’ PARARE
Sintesi: Non si può fare! ...Allora chiedo a qualcuno che mi dice che si può fare! e se ti beccano? Do la colpa a chi mi ha detto che si poteva fare, poi ci aggiungo che è un attacco politico sotto elezioni e la scampo anche stavolta ...
Nel paese di Fantasia di cui vi ho già parlato qui, accadono cose che neanche la fervida creatività di un grande scrittore saprebbe immaginare o, meglio, oserebbe romanzare, talmente paiono grossolane e sfacciate da far pensare “Ma ci sono o ci fanno?”
Nella nuova puntata della Serie di Verbalandia si narra della avvocatura civica, necessaria in ogni Palazzo Comunale, alla quale viene riconosciuto (oltre alla lauta retribuzione) un compenso percentuale per le cause vittoriose. Poiché questo compenso non è determinabile a priori, il Legislatore, in periodo di crisi economica e di spending review (2014), ha stabilito un limite retributivo cioè un tetto massimo oltre il quale non è possibile elargire stipendi salvo cadere in un illecito contabile.
Nel Palazzo del Potere di Verbalandia, questa circostanza è molto chiara perché la Sezione di Controllo per il Piemonte del dicembre 2021 ( corte dei conti), ha già risposto al quesito di allora del Segretario Generale, lo stesso che dichiara di aver subito ritorsioni per non aver sistemato un concorso secondo i desiderata del Podestà.
Ma poiché adesso il Segretario di cui sopra non è presente, qualcuno avrà pensato che via il gatto il topo può riprendere le danze: infatti finchè c’era il Segretario non sono stati liquidati compensi oltre la soglia legale; via il Segretario, l’argomento viene riproposto alla Giunta Comunale (dove per fortuna non siedono avvocati sennò il Podestà sarebbe stato subito sgamato) la quale con la deliberazione n. 456, assunta in data 15 novembre 2023 apporta una variazione di bilancio prevedendo e riservando una somma di complessivi euro 43.745,00 a titolo di arretrati per incentivi all’avvocatura comunale ( ). Solo in data 29 novembre 2023 (due settimane dopo) però, viene adottata una determinazione avente a oggetto: : “INCARICO PROFESSIONALE PER RICHIESTA PARERE RICONOSCIMENTO INCENTIVI AVVOCATURA COMUNALE – INCARICO LEGALE AVV. PAOLO PATACCONI DI VERBANIA ( incarico) - IMPEGNO SPESA” ed il giorno dopo viene adottata un’altra deliberazione, la n. 499, con cui la giunta ha deliberato la “INTEGRAZIONE PARTE VARIABILE DEL FONDO RISORSE DECENTRATE PER L'ANNO 2023 AI SENSI DELL'ART. 79 DEL CCNL 16.11.2022 ed INDIRIZZI ALLA DELEGAZIONE TRATTANTE DI PARTE PUBBLICA” disponendo di allocare un importo di € 45.000,00 per gli incentivi alla avvocatura interna (deliberazione di giunta ). Persino io riesco a vedere qualcosa di strano laddove prima la spesa viene finanziata e poi si chiede parere al legale sul fatto che sia possibile sostenerla. Il tutto in totale spregio di quanto indicato dalla Corte dei Conti oltre un anno fa. Nell’economia delle nostre case siamo liberi di accumulare le monetine nel salvadanaio e di decidere dopo come spenderle ma quando si parla di pubblica amministrazione si delibera, eventualmente, solo dopo averne accertato la sostenibilità e la debitorietà degli esborsi.
E, a proposito di soldi pubblici, mi chiedo (sempre sperando da ingenuo quale sono che qualcuno mi risponda): perché se abbiamo un avvocato dedicato e stipendiato dal Comune dobbiamo pagarne un altro esterno per avere pareri su una operazione già deliberata dalla Giunta giorni prima? Continueremo a pagare avvocati fino a che ne troveremo uno che ci dia il parere che legittimi quello che (a questo punto il sospetto è d’obbligo) forse legittimo non è??
2 commenti Aggiungi il tuo
Non voglio in nessun modo fare l'avvocato del diavolo (visto che siamo in tema) ma forse il bravo Renato, che apprezzo sempre per i suoi interventi, dovrebbe chiarire di che somme stiamo parlando.
Dicendo - E, a proposito di soldi pubblici.......- sembra che questi soldi li debba tirare fuori il Comune (cioè noi cittadini) il che sarebbe veramente disdicevole. Ragionando, però, potrebbe trattarsi delle somme che, in sede giudiziale, l'avvocato comunale ha recuperato (ovvero la vittoria nelle spese di lite, che il giudice assegna nella sentenza).
Se si trattasse di questo la questione non sarebbe più rilevante dal punto di vista politico perchè tali somme entrano nel bilancio del comune ma NON sono soldi pubblici bensì versate dalla controparte per ordine del giudice.
Resterebbe una questione giuridico/amministrativa alla quale, personalmente, non darei rilevanza.
Relativamente al parere chiesto ad una terza parte direi pure io che sono soldi gettati nelle ortiche. Se già si è espressa la Corte dei Conti se la contendano l'interessato e la PA (ma non la politica).
Per cortesia, Brignone, se ne è al corrente, chiarisca questo aspetto.
Grazie
Annes
Dicendo - E, a proposito di soldi pubblici.......- sembra che questi soldi li debba tirare fuori il Comune (cioè noi cittadini) il che sarebbe veramente disdicevole. Ragionando, però, potrebbe trattarsi delle somme che, in sede giudiziale, l'avvocato comunale ha recuperato (ovvero la vittoria nelle spese di lite, che il giudice assegna nella sentenza).
Se si trattasse di questo la questione non sarebbe più rilevante dal punto di vista politico perchè tali somme entrano nel bilancio del comune ma NON sono soldi pubblici bensì versate dalla controparte per ordine del giudice.
Resterebbe una questione giuridico/amministrativa alla quale, personalmente, non darei rilevanza.
Relativamente al parere chiesto ad una terza parte direi pure io che sono soldi gettati nelle ortiche. Se già si è espressa la Corte dei Conti se la contendano l'interessato e la PA (ma non la politica).
Per cortesia, Brignone, se ne è al corrente, chiarisca questo aspetto.
Grazie
Annes
Ciao Annes
Per semplificare:
La legge stabilisce che gli incentivi in percentuale sulle spese legali recuperate per le cause vittoriose non possono IN OGNI CASO superare (insieme allo stipendio) il trattamento economico complessivo percepito dall'avvocato comunale e ciò indipendentemente dal fatto che il denaro provenga da soggetti esterni e non dal bilancio del Comune. Le spese pagate dalle controparti soccombenti diventano e restano di proprietà del Comune stesso.
Per semplificare:
La legge stabilisce che gli incentivi in percentuale sulle spese legali recuperate per le cause vittoriose non possono IN OGNI CASO superare (insieme allo stipendio) il trattamento economico complessivo percepito dall'avvocato comunale e ciò indipendentemente dal fatto che il denaro provenga da soggetti esterni e non dal bilancio del Comune. Le spese pagate dalle controparti soccombenti diventano e restano di proprietà del Comune stesso.
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