Addio dott. Squinzi, e grazie

Nel 2013 lasciavo la Vinavil per partire col progetto Tompoma, 8 anni di lavoro in un contesto che mi ha profondamente segnato positivamente, riporto la mia lettera di dimissioni di allora , che mi piace pensare Squinzi abbia letto con piacere. Addio Dott. Squinzi

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Verbania 15/05/2013

Spett. Direzione Vinavil

Oggetto: Dimissioni


Con la presente Desidero comunicare le mie dimissioni nel rispetto delle vigenti norme contrattuali. A decorrere dalla data odierna quindi partirà il conteggio dei giorni di preavviso necessari all'effettività delle dimissioni in oggetto.

Al di là della mera formalità di quast'atto desidero ringraziare questa azienda, che circa 8 anni fa mi diede una grande occasione. Ero in condizioni difficili e non sarò mai abbastanza grato alla Vinavil, per questi anni di serenità lavorativa che mi ha fatto vivere. Credo e spero di essere stato un valido collaboratore e per la correttezza che ho sempre messo nel mio agire, se per qualunque ragione fosse necessario una posticipazione della data effettiva di chiusura rapporto sono fin d'ora disponibile.

E' venuto per me il momento di rimettermi in gioco in una mia attività, sono molto spaventato ma molto motivato, lasciare la Vinavil è un passo importante che non faccio a cuor leggero. Anche per questa ragione queste dimissioni non vogliono essere troppo formali.

Con sincera riconoscenza mi piacerebbe sapere che queste sentite righe magari possano essere consegnate allo stesso Dottor Squinzi, non per altro, ma credo possa fargli piacere, dalla persona retta che ho potuto conoscere a distanza, che un suo dipendente che non lo ha mai conosciuto direttamente prova per lui una gratitudine che va al di là del rapporto strettamente lavorativo, ma entra in profondità nella vita degli individui. La correttezza vissuta in questi anni mi ha segnato la strada dell'imprenditore che mi piacerebbe diventare.

E proprio perchè entro nel mondo dell'imprenditoria tra il serio e il faceto allego alla presente un piccolo pieghevole che racconta della mia nuova avventura.

Con gratitudine
Renato Brignone

Ambiente: in Ossola le cose si fanno alla luce del sole, qui continua il silenzio

I temi ambientali sono all'ordine del giorno su tutto il pianeta. In Ossola, terra meravigliosa, ci sono progetti e chi si batte contro (nel pezzo si da conto del comunicato di "comitato tutela Devero"), a Verbania invece nemmeno la chiarezza, forse gli Assessori si sono passati la consegna del silenzio?! ...c'è chi fa passerella e snocciola retorica, ma in concreto non risponde a nessuno. Giovani Assessori e vecchia politica.

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Ci avevano detto che a Settembre ci avrebbero raccontato meraviglie per Fondotoce (lo hanno fatto col teatro che ancora non è a norma e noi paghiamo per TENTARE di renderlo a norma, lo hanno detto col porto, lo hanno detto quando hanno concesso deroghe fuori di ogni logica e di ogni interesse pubblico a molti privati, ricordiamo questo caso).
Siamo a Ottobre, i giovani Verbanesi manifestano per l'ambiente, i giovani assessori comunali fanno passerella, ma le risposte alle sollecitazioni che si leggono sotto i loro "post" (propaganda?!) non ci sono...
Forse , qualcuno ha capito male la domanda: "fate posto ai giovani", e quel posto lo ha fatto solo in giunta?

Intanto in Ossola , come è giusto che sia , ci sono soggetti che fanno proposte e soggetti che snocciolano criticità, come fosse una politica NORMALE, come se il CONFRONTO tra posizioni differenti fosse cosa normale.

Ecco il comunicato stampa del comitato tutela Devero:

“Avvicinare le montagne”, un’ingiuria contro il patrimonio comune Veglia Devero Il territorio che stiamo difendendo ha un valore inestimabile: il 27 settembre 2019 l’Europa ha consegnato ai presidenti dei parchi Veglia-Devero (Piemonte nord-orientale) e Binntal (cantone Vallese) il riconoscimento di Parco Transfrontaliero, il secondo in Italia (sono 11 in tutta Europa) ed il primo tra Italia e Svizzera. Un’attestazione importante che ci conferma quanto questo territorio sia unico e da salvaguardare. Ecco perché il Comitato Tutela Devero e le Associazioni nazionali Legambiente e Lipu hanno deciso di intraprendere tutte le vie legali per impedire che il piano di sviluppo turistico “Avvicinare le Montagne” possa intaccare questo patrimonio, che è protetto e appartiene a tutti: in data 26.9.19 hanno avviato un
ricorso al TAR nei confronti di Regione Piemonte, Provincia VCO, Comune di Varzo e Società San Domenico Ski. Ai confini del Parco Veglia-Devero si estendono magnifiche aree montane, in gran parte protette da norme di tutela e riconosciute di importanza comunitaria dall’Unione Europea come sito Natura 2000, di estremo valore naturalistico e paesaggistico. “Avvicinare le Montagne” è il Piano Strategico di un Accordo Territoriale che prevede più di cinquanta interventi di infrastrutturazione ad elevato impatto ambientale, con l’ampliamento e creazione di nuove costruzioni, impianti a fune, piste da sci e percorsi per mountain bike, bacini idrici, strade di accesso, parcheggi a raso terra e in silos. Il costo totale è stimato in più di 170 milioni di euro, ripartito tra investimenti privati della società che gestisce gli impianti di San Domenico e una quota pubblica di quasi 43 milioni di euro. Il Comitato Tutela Devero ha reso pubblica la propria opposizione al Piano Strategico con l’appello “Salviamo l’Alpe Devero” che ha raccolto ad oggi l’adesione di oltre 87.000 firme. Sono le sottoscrizioni di persone e di associazioni che, come noi, ritengono “Avvicinare le montagne” insostenibile economicamente
e ai sensi delle leggi regionali, nazionali ed europee vigenti. Nel maggio 2018 la Provincia del VCO ha avviato l’iter procedurale di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) di “Avvicinare le Montagne”, procedura necessaria per valutare l’impatto del Piano Strategico sul
territorio. Il percorso della VAS non è concluso: si attende la pubblicazione del Rapporto Ambientale che dovrà essere sottoposto a osservazioni aperte a tutti i cittadini. Nel frattempo, in data 27.5.2019, la Giunta Regionale ha dato via libera alla realizzazione
dell'intervento relativo a miglioramenti della strada di accesso alla stazione sciistica San Domenico, inserito come opera a carico del bilancio pubblico nel quadro degli interventi del Piano Strategico “Avvicinare le Montagne”.
Si evidenzia che dette opere stradali sono contestate dal ricorso in quanto, come detto, “costituiscono uno <> del più ampio progetto di interventi, il cui iter approvativo è ancora in corso, giacché è in fase di espletamento la procedura di Valutazione Ambientale Strategica”. I ricorrenti non sono aprioristicamente contrari ad interventi di miglioramento dell’asse stradale di
collegamento Varzo – Gebbo – San Domenico. Dichiarano tuttavia, nel ricorso, che tale “obiettivo debba essere perseguito garantendo adeguati livelli di tutela dell’ambiente (…) previa valutazione degli obiettivi e degli impatti ambientali degli interventi, senza acconsentire al ricorso ad artificiose frammentazioni dei progetti”.
A oggi stanno giungendo le sottoscrizioni di altre Associazioni che condividono questa azione legale.
Alpe Devero, 2 ottobre 2019
comitatotuteladevero@gmail.com


Ambiente VCO , almeno questo può unirci?

Leggo preoccupato che ancora una volta, in assenza di compattezza territoriale e in presenza di profonde incapacità della classe politica , il primo ad essere a rischio è l'ambiente, la sua qualità, il futuro di tutti noi. In Ossola sta tornando un progetto di mega elettrodotto molto preoccupante , Il Devero è "sotto attacco cementizio" e a Verbania stiamo rischiando di compromettere un'altra zona molto importante

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Ricapitolando: del rischio per Verbania parlavo proprio ieri qui , e ne approfitto per segnalare nuovamente questa petizione che chiede che Verbania dichiari lo stato di emergenza climatica per sollecitare la politica a più alti livelli

Del tema di rischio al Devero ho parlato più volte, riporto il link ad uno dei miei pezzi.

Per non farla troppo lunga , oggi riporto semplicemente il comunicato di "salviamo il paesaggio" , che ci avvisa che il territorio è sotto assedio rispetto l'ipotesi di riproposizione del progetto Interconnector, con nuovo nome ... valutate voi.

PER UN INTERCONNECTOR CHE ESCE DALLA PORTA UN ALTRO SUPER-ELETTRODOTTO IN ALTA TENSIONE E’ PRONTO A RIENTRARE DALLA FINESTRA Siamo a conoscenza che giovedì 26 settembre 2019, presso il Comune di Crodo (VB), si terrà la seconda riunione “riservata” tra Terna SpA e i Sindaci delle Valli Antigorio e Formazza. La prima si era svolta in Prefettura a Verbania lo scorso 2 agosto 2019, sempre a porte chiuse. L’argomento di così tale importanza strategica da essere dibattuto in privato senza possibilità di partecipazione del pubblico è la Razionalizzazione delle linee in alta tensione della Val Formazza. Un progetto che ad onor del vero interessa tutta la comunità ossolana. In più occasioni nel passato dal 2014 ad oggi, Salviamo il Paesaggio Valdossola aveva chiesto e ribadito a mezzo stampa che Terna SpA tenesse fede all'impegno sottoscritto nel 2009 con la Regione Piemonte: mettere mano alle vecchie linee elettriche a 220.000 Volt che passano sopra i tetti delle case delle frazioni del Comune di Formazza, quale opera compensativa di un altro danno ambientale, perpetrato nelle campagne tra Trino vercellese e Lacchiarella (MI) a causa di un altro super-elettrodotto. (Accordo del 28.05.09 con D.G.R. n°60/11982). Ora che Interconnector non si farà più con quello scellerato progetto del 2014, come ha ribadito recentemente l’ex sottosegretario On. Crippa in Prefettura (la procedura è sospesa al Ministero Ambiente), tutto lascia presagire che sia giunta la volta buona per procedere finalmente a sistemare 65 anni di cavi elettrici sospesi, in una valle che vorrebbe vivere di montagna e turismo. Via dunque gli obsoleti tralicci in ferro e le linee aeree in alta e media tensione che deturpano il paesaggio per circa 11 chilometri dalla Cascata del Toce a Fondovalle. Anche il mondo ambientalista attendeva con fiducia questo evento fin da quando nel 2009 fu promesso da Terna al territorio ossolano.
E allora perché preoccuparsi ancora? Come mai questa mancanza di trasparenza in merito al nuovo progetto elettrico che si andrà a realizzare? Perché le più elementari regole di democrazia nella concertazione con tutte le parti in causa di queste vallate vengono continuamente disattese? Come mai tanta segretezza?
Il segreto di pulcinella è presto svelato. Notizie sicure in nostro possesso rivelano che i Comuni interessati, la Provincia VCO e la Regione Piemonte stanno riproponendo al territorio ossolano per le nuove linee della Razionalizzazione lo stesso corridoio di Interconnector con la stessa tipologia di elettrodotto aereo, richiamando il Tavolo di concertazione del 2011, otto anni fa! Cioè, gli stessi mostruosi tralicci di Interconnector che passeranno per le stesse località dove il progetto è stato duramente contestato in ambito VIA (valutazione impatto ambientale) dallo stesso Ministero MATTM. Ovvero sia: dal Passo San Giacomo ai laghetti del Boden, dai piedi della dorsale occidentale del Basodino, via lago del Castel, Lago Nero, alla dorsale del Pizzo Fiorera, via Lago Superiore, Lago Cramec, Cravariola, Matogno con il suo lago e i suoi alpeggi, Val Antolina, Balma dei Cervi, Verampio.
Non staremo a ripeterci sul valore inestimabile di questi luoghi incantevoli, patrimoni di bellezza assoluta e primordiale, protetti da Direttive comunitarie europee e attraversati dai grandi sentieri escursionistici CAI nazionali e internazionali, capitali inalienabili di Natura da trasmettere intatti alle future generazioni. Chiediamo invece che venga presentato un serio e moderno progetto di Razionalizzazione attraverso aree già compromesse da strutture antropiche e industriali (strade, gallerie, ponti, tubazioni), adeguando la progettualità alle più avanzate tecnologie, prevedendo l'interramento in cavo di tutte le vecchie linee, così come Terna realizza in altre parti d’Italia e così come promesso dai vertici dell’azienda: “le linee del futuro saranno invisibili perché i cavi elettrici verranno interrati” (AD Luigi Ferraris – 02.2019). Non solo, chiediamo che in tutta l'Ossola venga applicata la Legge n. 36 del 22 febbraio 2001 "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici", disattesa da tutti, che prevedeva entro il 2014 il risanamento di tutti gli impianti per raggiungere gli obiettivi di qualità. I Sindaci richiedano a Terna che si provveda il più celermente possibile a spostare dai tetti delle case tutte le linee in alta tensione delle Valli Formazza e Antigorio, Montecrestese, Crevoladossola, Crodo, Premia, Domodossola nelle frazioni di Prata, Andosso e Vallesone, di Cosasca, Trontano, Cardezza, di Pallanzeno, Piedimulera, ecc., come intervento dovuto dalla Legge.
Attendiamo fiduciosi che tutte le parti in causa, anche le associazioni e i comitati di cittadini portatori di interessi diffusi e collettivi, vengano convocati e ascoltati prima che vengano prese decisioni che coinvolgono tutti, in attuazione degli obblighi di possibilità, trasparenza e diffusione delle informazioni, previste dalle vigenti normative. Diversamente, la battaglia contro il “figliastro indesiderato di Interconnector” continuerà più accanita di prima.
Beura Cardezza, 25 settembre 2019


Filippo Pirazzi e Sonia Vella
referenti Comitato Salviamo il Paesaggio VALDOSSOLA
tel. 338 613 2825 ; 348 882 8001 ; e-mail salviamoilpaesaggio.valdossola@gmail.com
gruppo FB: Salviamo il Paesaggio Valdossola
sito nazionale di Salviamo il Paesaggio: www.salviamoilpaesaggio.it

Settembre, tempo di funghi, e tempo di capire il futuro delle nostre "zone umide"

L'ambiente è il tema del secolo, è il tema del futuro. C'è chi lo vuole monetizzare e chi lo vuole valorizzare. Da sempre è evidente a chi mastica di politica locale, che il nostro sindaco è centrato sulla monetizzazione, non così dovrebbe essere la sua maggioranza, che però, quando vai a vedere nel concreto, ancora non ha fatto nulla di significativo per dimostrare attenzione al patrimonio pubblico in termini soprattutto prospettici.

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Sappiamo che a Settembre verrà presentato il progetto per massacrare definitivamente la pianura alluvionale di Fondotoce (ovviamente enfatizzo i toni per catturare la vostra attenzione, ma temo, purtroppo , di non essere molto lontano dalla realtà). Sta di fatto che ancora una volta chi siede nella stanza dei bottoni, sta facendo di tutto per accelerare i tempi verso un progetto che sarà indubbiamente interessante per qualcuno, ma dubito che quell'interesse sia realmente in favore della città. Ne ho già parlato in diverse occasioni con il contributo di alcuni affezionate lettori del blog, qui , e l'ultima volta qui.

Sta di fatto che oggi abbiamo un Partito Democratico in prima linea in giunta, non può più trattare tutto e tutti con "fastidio" e ignorare ogni tema di natura ambientalista come ha fatto gli scorsi anni lasciando tutta la responsabilità al Sindaco... farà qualcosa di sinistra? Guarderà con lungimiranza, con gli occhi di una giovane Greta che urla a chi governa : ci state rubando il futuro? O continuerà con i giochi di retorica e scaricabarili fingendo di affrontare i problemi ma di fatto senza mai decidere? (Oggi è ancora più semplice con una minoranza all'acqua di rose in Consiglio Comunale).
Un suggerimento semplice semplice, firmate questa petizione, ma non siate così sciocchi da pensare che questo è l'unico sforzo che vi è richiesto per provare a realizzare un futuro diverso e più giusto.

Per quanto mi riguarda continuerò a chiedere conto, alle volte funziona, sono ancora emozionato quando penso che ho ottenuto risposte puntuali dal Sindaco di Baceno e solo silenzi dagli amministratori verbanesi. Per esempio, sembra che salti "di palo in frasca", ma non è così... non smetterò mai di chiedere alle minoranze e alla maggioranza di Verbania , ma soprattutto all'Assessore alla Trasparenza Rabaini: "come mai il Comune continua a pagare gli adeguamenti per tentare di mettere a norma il CEM? non esiste una assicurazione , delle norme che impongono la consegna di opere pubbliche A NORMA DI LEGGE? ... caro Rabaini, ora che è diventato Assessore va bene tutto o una risposta trasparente la vogliamo dare? "

E mentre per i giovani che vogliono divertirsi a Verbania resta solo dell'amara ironia (il post che linko ha la copertina di Meme Verbania), per quelli interessati al futuro e all'ambiente Verbania cosa propone? il parco giochi al posto di una importantissima zona umida ? Forse è ora di parlare di futuro fuori dalle sedi ammuffite di partiti capaci solo di spartirsi i posti di sottogoverno, forse è tempo di capire che la nuova resistenza è alle speculazioni, perchè un giorno le scuse per le decisioni sbagliate non risarciranno il patrimonio che si sta rischiando di perdere.
la politica non sono le passerelle in favore di telecamera Immagine 2

Street Food, qualcosa non torna...

Leggo con estremo interesse, e attendo che l'Assessore alla trasparenza faccia chiarezza (e faccia chiarezza anche sul perché è il pubblico che paga i tentativi di mettere a norma il CEM e non chi è stato inadempiente)... Comunque pare che il caratteraccio di Silvietta sia confermato anche per il quinquennio in corso

Ho trovato in rete questa interessante ricostruzione di quanto accaduto in merito all'annullamento dello Street Food, ed essendo firmata dal Presidente dell'associazione sotto accusa, mi sembrava doveroso darne risalto (anche so per esperienza diretta quanto siano bravi certi "politici" a far ricadere le responsabilità su tutto fuorché loro stessi)

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INDIRIZZATA A CITTADINI E TESTATE GIORNALISTE
18.08.2019 VERBANIA
TRUFFA o FANGO SULLO STREET FOOD???????
Quale rappresentante legale di Verbania Live ai sensi della legge sulla stampa invito a pubblicare i seguenti chiarimenti in merito alle notizie inveritiere e lacunose comparse in questi gg sulla alcune testate.

Da giorni assistiamo con stupore a una vera e propria campagna denigratoria e di sciacallaggio nei confronti di Verbania Live, infarcita di menzogne, falsità, omissioni di comodo, anche da parte di pubblici ufficiali, volta a criminalizzare e calunniare le molteplici attività della Associazione che presiedo.
Devo dire che purtroppo abbiamo avvertito una atmosfera di estrema ostilità nei nostri confronti da parte degli operatori pubblici e turistici locali già a cavallo tra maggio e giugno 2019 quando stavamo predisponendo gli atti amministrativi necessari per poter svolgere l’evento oggi sotto accusa all’interno del Parco di Villa Maioni ( la biblioteca comunale di Verbania).
Già in quella occasione taluni standisti avevano desistito non avendo ricevuto corrette informazioni dal Comune.
Nel mese di giugno quando già era stata richiesta l’autorizzazione per l’evento di Villa Maioni, venivo contattata dalla Presidente della Pro Loco di Verbania sig.ra Brizio, che con il pretesto di conoscere meglio l’associazione e prefigurare possibili collaborazioni future ci proponeva di spostare il focus della manifestazione a Pallanza durante il Palio Remiero e a questo fine ci presentava il sig. Ceresini, presidente dell’associazione Piazza E Vila che gestisce da sempre il tradizionale Palio.
Dati i pessimi rapporti con l’Amministrazione Comunale il Ceresini confidava in una nostra intercessione con il Sindaco al fine di poter riportare il Palio Remiero a Verbania: dopo un incontro burrascoso e astioso tra il Sindaco Marchionini, l’assessore al Commercio Comoli CON il Ceresini, cui eravamo presenti, sappiano i verbanesi che per riportare il Palio a Verbania e per superare le polemiche tanto infuocate quanto infantili e pretestuose abbiamo proposto di finanziare per oltre 10.000,00 euro Piazza e vila chiedendo come contropartita di poter almeno in parte assorbire il finanziamento organizzando l’evento di Agosto sul litorale di Pallanza.
Ci è stato negato con il pretesto, poi smentito da un nostro personale sondaggio fatto nei bar e tra i commercianti, che gli operatori commerciali erano contrari ad ogni forma di somministrazione ambulante, salvo poi ricredersi in occasione dei giochi di quartiere ed del Palio Remiero in cui la proloco ha potuto liberamente posizionare banchi per la somministrazione di cibo,
Il Sindaco, dopo aver tentato di spostare il nostro evento in un area del tutto inadeguata quale quella prospicente il supermercato Bennet, suggeriva di spostare in piazza F.LLi Bandiera la manifestazione incoraggiando la collaborazione con un gruppo di commercianti che a detta del Sindaco di Verbania rappresentavano tutti gli operatori del commercio del centro di Verbania e millantavano di essere indispensabili per la riuscita della manifestazione.
Costoro che pretendevano sol per questo una inusuale percentuale sui guadagni di Verbania Live, a parole si mostravano interessatissimi e disponibili a organizzare insieme “ La Notte blu” ma di fatto nessun aiuto è giunto da loro, prova ne sia che siamo stati costretti a diffondere la pubblicità personalmente sollevando lo sconcerto di molti commercianti, ignari dell’evento.
Nei giorni successivi – e siamo ai primi di agosto - dopo le ultime decisioni del Sindaco finalmente potevo ridepositare i documenti richiesti per lo svolgimento dell’evento, compresa la relazione di sicurezza che compilavo e sottoscrivevo personalmente seguendo rigorosamente le istruzioni cortesemente impartitemi dagli organi della Polizia amministrativa.
A quel punto, disbrigata la pratica amministrativa rimanevo in attesa della autorizzazione finchè 5, 6 giorni prima dell’evento allarmata dalla inerzia del Comune provvedevo a sollecitare la Polizia amministrativa anche inviando nuovamente a mezzo pec e via mail la documentazione già depositata.
Raccomandavo altresì di far liberare la piazzola di piazza f.lli bandiera, destinata alla manifestazione, dalle auto che la occupavano e dopo un consulto con i vigili mi decidevo la sera dell’11 agosto a piazzare i divieti di accesso e di sosta, provvedendo a transennare il giorno successivo con il relativo nastro l’interno della piazza.
Con apprensione il giorno 13 rilevavo che i vigili ancora non avevano sgomberato l’area e lo stesso avveniva il giorno dopo, il fatidico 14 agosto allorchè i truck giunti sul posto trovavano la piazza ancora abbondantemente e a fronte delle rimostranze dei mei collaboratori veniva dichiarato che i vigili erano in seduta sindacale permanente e no potevano essere disturbati.
Peccato che solo una ora dopo, richiesti da alcuni espositori, si precipitavano in loco e già nel pomeriggio erano stati mobilitati per seguire i lavori di posizionamento del Palio Remiero.
Torno al pomeriggio del 13 agosto perché l’assessore Patrich Rabaini , “l’assessore della chiarezza” come si autoreferenzia su facebook - mi aveva sollecitato a inviare l’elenco dei partecipanti e le relative certificazioni dimenticando che le avevamo già depositate in precedenza. Inoltre faceva presente che ben difficilmente sarebbe riuscito a riunire in poche ore la Commissione amministrativa che doveva autorizzare l’evento.
Passavano nemmeno due ore e il Comandante dei Vigili precisava con l’assessore Rabaini che la Commissione non era necessaria ma già si profilava un ulteriore ostacolo in quanto a detta dell’ineffabile assessore la relazione di sicurezza - che per la cronaca consiste fondamentalmente nel dettagliare i mezzi e gli strumenti a disposizione in caso di emergenza - in contrasto con quanto ritenuto dai vigili doveva essere timbrata e firmata da un libero professionista.
Mi viene data questa notizia e chissà forse ci si aspettava che io gettassi la spugna. E invece testardamente sono riuscita nonostante fosse la vigilia di ferragosto a far sottoscrivere e timbrare la relazione a un geometra.
Al mio impegno non ha corrisposto quello dei Vigili che infatti ancora la mattina dell’evento no avevano sgombrato piazza F.lli Bandiera, precludendo quindi la possibilità di installare il generatore e l’impianto elettrico, e conseguentemente la certificazione elettrica, la cui carenza secondo l’assessore era alla base del diniego dell’autorizzazione.
Pur essendo perfettamente consapevole di tutto ciò l’assessore di fronte a una massa di espositori sovraeccitati il pomeriggio medesimo scaricava ogni responsabilità su Verbania Live fa en do le seguenti azzardate dichiarazioni:
- che la domanda di autorizzazione era stata inviata solo via pec e quindi non era valida
- che quella successiva era del tutto tardiva
- La domanda era altresì carente in quanto mancava la certificazione elettrica (che di fatto lui stesso aveva precluso no liberando dalle autovetture civili il luogo destinato allo Street Food
Mi si lasci dire bella coerenza.
Quanto alla mia assenza è ora che le malelingue tacciano visto che a causa del mio precario stato di salute, facilmente documentabile e aggravato dallo stress causato dai continui rinvii e dalla inerzia dell’Amministrazione Comunale sono stata costretta a dar incarico ad altri di seguire e avviare l’evento in Piazza f.lli Bandiera.