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Quando le risposte non sono chiare, c'è sempre il trucco

Ieri il nostro "la sera leoni la mattina Preioni", con i soliti luoghi comuni e la retorica tipica di un bimbo delle elementari ci spiegava (oltre alla sanità di cui conosciamo la sua "enorme competenza") , il tutismo. Vediamo nel merito...


Quando le risposte non sono chiare, c'è sempre il trucco
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tema progetto: "AVVICINARE LE MONTAGNE" (mai titolo fu più fuorviante), che in Ossola prevede impiantistica "pesante" in territori meravigliosi e delicati, già ne parlai più volte, quì ad esempio.

Succede che in Regione c'è un incontro e i giornali riportano la posizione del nostro "intellettuale di punta". peccato che i 3 temi fondamentali restano inevasi. Ci sono 3 punti su cui si chiede chiarezza , e nessuno fa chiarezza... Forse anche qui è bene che i lettori del blog (almeno loro) sappiano di cosa si tratta , altrimenti a scempio avvenuto, non potranno dire che non sapevano...
Cosa chiede il Comitato?
1. Chiede conto alle Istituzioni delle previsioni economiche del Piano: da parte dei promotori manca una relazione che descriva i tempi di rientro degli investimenti del Piano Strategico. Secondo stime effettuate sulla base dei dati dichiarati in "Avvicinare le Montagne", comparando i possibili ricavi con altre stazioni sciistiche rinomate, anche ipotizzando per ogni parametro un valore molto ottimistico (numero di presenze, di posti letto, di giorni d’apertura in inverno e in estate, massimo innevamento senza flessioni, etc.), i costi degli interventi non risultano ripagabili in tempi utili. Infatti il Pay Back Period dell’investimento (gli anni necessari per ripagare l’investimento e cominciare a guadagnare) risulterebbe essere di 30 e di 48 anni a seconda che si tratti delle attività sportive (sci, MTB, trekking) o della ricettività. A questi anni occorre però aggiungere il tempo necessario per arrivare ai dati di fatturato utilizzati nello studio comparativo (che si riferiscono a località sciistiche da tempo avviate) e alla costruzione delle infrastrutture (almeno 7-8 anni di camion, scavi, ruspe, elicotteri, gru, movimenti di terra, con conseguente abbandono del Devero da parte dei turisti): se si dovessero correggere quindi i dati arriveremmo a Pay Back Period di 50 e di 70 anni. Con un termine così lungo il business sembra evidentemente insostenibile, anche perché supera la vita utile degli impianti stessi. Pur trattandosi di un ipotetico scenario di sviluppo economico, i risultati dell’analisi comparativa sono così sconfortanti da accendere una lampadina di allarme sulla sostenibilità economica di «Avvicinare le montagne». Si invitano dunque le Amministrazioni a richiedere all’investitore dati precisi e dimostrabili in merito alla sostenibilità economica del progetto.
2. Chiede alla Regione garanzie: l’investimento ha uno stabile retroterra finanziario? Chi lo sosterrà? Quali i rischi di abbandono di un’operazione che si presenta così poco sostenibile? La Società San Domenico Ski srl, con socio unico e bilanci in deficit, in caso di fallimento dell’operazione risponderà solo con i 40.000 euro del suo capitale sociale. Quale è la garanzia finanziaria che le Amministrazioni hanno richiesto per questa
operazione così impattante sul territorio pubblico?
3. Il Comitato infine chiede trasparenza sui finanziatori: chi sono i beneficiari ultimi dell’investimento? San Domenico Ski è detenuta da una società svizzera i cui soci sono anonimi. Come è possibile che le istituzioni approvino un colossale progetto con impatti devastanti sull’ambiente e sul tessuto economico e culturale del territorio pubblico con un partner “anonimo”?


comunicato del comitato tutela Devero
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i rischi non sono sempre tutti chiari, anzi... ma alcuni sì Immagine 4



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