Dopo la coppia Brezza Lo Duca, quella Scalfi Tartari vede ancora il PD a "girare su se stesso"

Quando provo a non sentirmi parte di questa pessima politica e guardo "da fuori" resto allucinato. Nell'articolo di "Eco" quì sotto , abbiamo il segretario del PD che parla di tutte le cose su cui sono stati presentati emendamenti da sinistra (e regolarmente tutti bocciati dal PD) , come fossero naturali e logici... ma allora ditelo che il dialogo con chiunque non sia del PD non vi interessa che la facciamo più facile.

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Il mio essere un amministratore di sinistra, non può prescindere dal dialogo con chiunque desideri lavorare seriamente per la città, e proprio per questo da sempre chiedo che le Commissioni Consiliari, organo del Consiglio e non della maggioranza, lavorino seriamente (richiesta puntualmente elusa se non del tutto ignorata). Leggendo l'articolo quì sopra devo dire che sono rimasto di sasso, e vi spiego il perchè.

Dopo 3 anni di Amministrazione Marchionini, si parla finalmente di piano del traffico e mobilità lenta, ovviamente non in Commissione, sui giornali. Nel frattempo però, senza alcun piano del traffico si sono stanziati quasi 7 milioni per fare parcheggi in centro a Intra , Saranno compatibili, logici, razionali rispetto il piano del traffico di cui vuole darci comunicazione oggi il PD? Al momento non è dato sapersi, ma orma il voto a certi partiti è più una fede che un ragionamento, quindi se avremo fede e pazienza un giorno lo sapremo.

A puro titolo di cronaca riporto il link a un post che compie un anno proprio domani, in cui si evidenziava la pura improvvisazione e la mancanza di dialogo istituzionale di questa stagione amministrativa... a volte basterebbe leggere per tempo.

Il buon Scalfi, nell'articolo ci parla anche di mobilità lenta e di agenda digitale, quasi non fosse stato presente alla presentazione del bilancio e non avesse votato contro tutti i nostri emendamenti che riguardavano "agenda digitale" , "bike sharing", "mobilità lenta" e tanti temi che ora stanno a cuore anche a lui... Costringendoci ad un analisi impietosa sui soliti atteggiamenti della maggioranza che lui rappresenta

Allora una riflessione politica io mi azzardo a farla... Insomma a Verbania amministra il PD insieme a una lista civica, l'orientamento dovrebbe essere verso sinistra, ma subito la maggioranza perde pezzi, 2 consiglieri nel giro di un anno stanno a sinistra ma escono dalla maggioranza. Oltre a loro c'è un gruppo civico (di cui faccio parte) che si chiama "Una Verbania Possibile", che avendo capito da subito l'ipocrisia di certi atteggiamenti, si è sempre posto come collaborativo ma distinto dalla maggioranza, a prova di ciò ha addirittura votato il programma di governo della città pur essendo una minoranza. Per tutta risposta il segretario di allora Brezza non ha nemmeno mai aperto a un dialogo politico su argomenti e temi condivisibili, non parliamo poi di Scalfi che vota e fa votare contro emendamenti che magicamente sono i temi che pochi giorni dopo presenta alla stampa come "suoi".

In un clima così assurdo, così pregno di paure e ipocrisie, uno che avrebbe il piacere di fare una politica di confronto per la città, una politica di analisi e merito, cosa dovrebbe augurarsi? Forse semplicemente che questa meschina stagione di infimo livello cessi il prima possibile, e se la pochezza politica dei protagonisti di oggi non è nemmeno in grado di proporre tavoli di confronto, che ci pensi la magistratura a fare ciò che la politica ha smesso da tempo di fare...

Una speranza nell'aria resta, il bilancio partecipato, che finalmente dopo 3 anni è stato proposto anche se con modeste risorse ha avuto una notevolissima partecipazione (Sono 44 in tutto i progetti per il primo bilancio partecipato), e questo ci dice che la gente ha voglia di essere collaborativa, una voglia che la politica non ha perchè ragiona con logiche decisamente differenti. Forse al prossimo turno elettorale anche l'ultimo partito di Verbania capirà che chiudersi in difesa e a riccio è segno solo di ottusità. Peccato, mi aspettavo di più.
Per completezza di informazione, se qualcuno volesse rileggersi l'ultimo post su "agenda digitale", forse basterebbe questo per capire la piccineria di certi soggetti.

Torniamo sul tema "Parchi" e capiamo cosa fa la politica: sono molto preoccupato!

definizione di parco naturale: un parco nazionale è un territorio protetto che viene preservato e tutelato da norme specifiche dallo sviluppo umano e dall'inquinamento ( le norme della nuova proposta di legge non sembra certo vadano in questa direzione )

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Il Sig. Auguadro, che ringrazio, ha posto l'altro ieri delle domande dirette all'On Borghi estremamente interessanti e di interesse pubblico, al momento non sono pervenute risposte, ma almeno sperare che un giorno arrivino è gratis.

Oggi ci aiuta proponendo una sintesi che riporto di seguito, sul tema della nuova proposta di legge sui parchi:

Dubbi sulla nuova legge per i parchi nazionali

La proposta di legge bipartisan (on.D’Ali F.I.-PDL e on.Borghi PD relatore)
Modificherebbe la legge 394 del 1991 ,legge sui parchi ed aree protette ,che
Permise all’Italia di raggiungere il traguardo di salvaguardare il10% del territorio
Nazionale sottoponendolo al vincolo ambientale.
Il 23 marzo scorso si è conclusa la discussione alla commissione ambiente con il parere
Favorevole della stessa sulla proposta di legge n°4144 . La legge prevede tra l’altro che i parchi DEBBANO RENDERE ECONOMICAMENTE ,se poi riescono a tutelare l’ambiente tanto meglio ,ma negli stessi saranno permesse quasi tutte le attività comprese le trivellazioni e l’estrazione di materiali.
La gestione delle aree sarebbe a carico DELLE FORZE POLITICHE LOCALI e c’è chi considera criminale affidare un parco nazionale ai poteri locali.
Il presidente dell’Ente parco potrà essere una persona di comprovata esperienza nelle istituzioni, la seconda ipotesi è quella che vede un POLITICO LOCALE a ricoprire tale carica.
Anche il direttore dovrà possedere una laurea di qualsiasi disciplina anche senza competenze
Scientifiche e/o naturalistiche.
Il tutto sarà deciso a livello locale, con tutte le possibili pressioni atte a tutelare gli interessi locali.
I cacciatori saranno i responsabili della fauna selvatica al di fuori di ogni logica di salvaguardia e di protezione delle biodiversità.
Sarà piombo a volontà?
La riforma è per molti ambientalisti sbagliata perché sovrappone i portatori di interessi ai soggetti preposti alla tutela ed è considerata un passo indietro molto pericoloso per il
Futuro dei parchi e di tutto quello che rappresentano per la tutela dell’ambiente.
Personalmente giudico inaccettabile questa proposta ,la nuova legge peggiorerebbe anziché migliorare la legislazione dei parchi mettendone in pericolo l’integrità ed una corretta gestione naturalistica.

Tiziano Auguadro

Condivido alcune delle considerazioni che accompagnano la mail di Auguadro, e che lasciano sul terreno domande e considerazioni assolutamente importanti:

La nuova legge permetterebbe il transito di linee elettriche (terna),la concessione di sfruttamento di cave?nuove attività edilizie? ogni possibile attività economica?,il tutto sotto l'occhio attento e assolutamente onesto degli amministratori locali.Non me ne vogliano ma di fiducia non ne abbiamo più.
E gli amministratori del nostro parco saranno nominati dal partito? da Borghi?
Le leggi bisogna farle per migliorare quelle esistenti peggiorarle è ridicolo.
si potrebbero aggiungere altre domande all'onorevole:
1) Terna ha altri progetti oltre a interconnector che riguardano i parchi della nostra regione?
2)Borghi ha già in mente chi sarà il prossimo presidente del parco della Valgrande ed il prossimo direttore?
3)come fa l'onorevole a tener fede a tutti i suoi impegni?
4) interconnector potrebbe diventare un nuova NO-TAV ?
5) su quali basi Il PD verbanese ha approvato il progetto Terna ?




In una paese normale, quando ci sono criticità si affrontano, non si ignorano

Il PD locale, più confuso che mai, continua con l'inefficace strategia di ignorare i problemi o nel provare a minimizzarli. Di sicuro spende molte energie nel non produrre nulla di buono anche su idee sue e buone nei principi: "agenda digitale".

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Alla fine una line a di principio è stata messa nero su bianco, il PD dice di voler lavorare su "agenda digitale" , e in molti sono contenti di ciò, si tratta di un complesso di cose che avvicinano alla gestione della cosa pubblica in modo pragmatico e non ideologico.
Nel suo piccolo anche "Una Verbania Possibile" sta lavorando in questa direzione ed ha già concretizzato (con l'aiuto degli stessi esperti del PD) albo pop.

Questo post nasce dal fatto che ho notato che tanti post riguardanti il tema di "agenda digitale" sono stati condivisi da consiglieri comunali verbanesi sui propri profili social, ma non questo link , in cui si pone l'attenzione sui futuri fruitori del progetto, auspicando che sia davvero aperto e non il solito meccanismo fatto ad arte per mettersi una medaglia al petto prescindendo dall'operatività e dall'utilità di ciò che si costruisce (lo abbiamo visto tante volte a cominciare PAES di Verbania, poco più di una scatola vuota e una mera dichiarazione di intenti).

Perchè dunque le criticità di un progetto importante anzichè essere condivise e affrontate vengono ignorate? Forse perchè toccano "nervi scoperti"?

Vediamoli questi "campanelli d'allarme" e vediamo se (come speriamo) suonano inutilmente, è solo questione di tempo per scoprirlo. Di seguito copio e incollo l'intero intervento di un cittadino che fa proposte e evidenzia criticità... e che non è stato ritenuto degno di condivisione da altri Consiglieri che invece paiono interessati al tema "agenda digitale":

Non sono un esperto del tema o, come meglio declinato, del metodo Agenda Digitale, si può dire che sia un appassionato, d’altronde, come tutti, non appena entro in contatto con qualcosa di “nuovo” ho sempre l’impulso di approfondire.
Le tre righe iniziali sono indispensabili per trasmettere, a chi legge, che quanto ciò che segue non ha l’ardire di essere preso per “certezza”, semmai ha l’ambizione di formare spunti utili alla discussione, pur con tutte le manchevolezze che sicuramente avrà.
Nell’ultimo anno e mezzo, per interesse personale, ho approfondito molto gli strumenti di cui una Istituzione può dotarsi per facilitare la comunicazione con i cittadini, più recentemente ho scoperto che tale aspetto può ricoprire una parte autonoma di un’Agenda Digitale, per questo ho deciso di condividere quanto scoperto/pensato.

Inizio dall’utilizzo dei social media, veicolo imprescindibile per diffondere notizie che riguardano un’Amministrazione, Verbania in questo sta già lavorando ( con l’ultimo mandato è nata la pagina “Città di Verbania”), ritengo tuttavia ci siano ampi margini di miglioramento, credo che la quantità di informazioni che un Comune possa e debba dare ai cittadini sia tale da necessitare una sua gestione più mirata.
Mi spiego meglio, avendo un’unica pagina si corrono due rischi: la quantità di post è tanta da far sì che alcuni non vengano visti oppure per evitare il “sovraccarico” di informazioni alcune non vengono “postate”.

Credo che un buon inizio potrebbe essere la creazione di una pagina dedicata ai bandi e ai concorsi ( quelli presenti in albo pretorio, per cui anche di altri Comuni), poi è possibile ipotizzarne una per le segnalazioni ( da parte dell’Amministrazione, quali, ad esempio, le strade chiuse per manifestazioni/calamità naturali) e una per manifestazioni ed eventi.
Non è importante che ci siano molte pagine che “postino” poco, anzi, meno notizie arrivano più è facile che la gente lasci la spunta “segui” ( di conseguenza arriva la notifica per ogni post pubblicato).
SPID ( Sistema Pubblico di Identità Digitale) permette ( permetterà) di accedere a tutti i servizi online di una Pubblica Amministrazione con un’unica identità digitale.
Ritengo sia inutile dilungarmi nella spiegazione di questo sistema, con il rischio di comunicare informazioni poco corrette, allego il link alla presentazione https://www.youtube.com/watch?v=w5Z5EBG1R1M
Al momento il nostro Comune non ha attivato alcun servizio tramite SPID, dato che entro il 2017 tutte le PA dovranno aderire immagino che se la nostra Agenda Digitale avrà un ordine di importanza degli interventi questo ricoprirà uno dei primi posti.
Commissioni e Consigli Comunali sono luoghi aperti al pubblico, rendiamo effettiva questa apertura.
Esiste una piattaforma web chiamata Open municipio che permette al cittadino di prendere visione di ogni atto che verrà discusso in una Commissione o in Consiglio Comunale;
Offre “alla cittadinanza servizi di informazione, monitoraggio e partecipazione attiva alla vita della propria città.
Le informazioni sulle attività di sindaco, giunta e consiglio sono aggiornate in tempo reale e i cittadini possono partecipare ai lavori, documentandosi e interagendo con gli strumenti di relazione del sito e con i media sociali di internet.” (http://www.openmunicipio.it)
A scopo informativo riporto fin d’ora che per un Comune come Verbania il costo di avviamento è di 3.000€ ( aggiornamento dei dati, catalogazione degli atti e pubblicazione del sito) mentre il canone annuale è di 5.000€.
A me piacerebbe addirittura compiere un passo ulteriore, dedicare del tempo della discussione nelle commissioni alle istanze che provengono dalla chat, cosicché anche chi non riuscisse a partecipare fisicamente avrebbe l’opportunità di fornire elementi utili al dibattito.
I parcometri a Verbania sono un tasto dolente, forse non si è mai creduto fino in fondo in un loro sviluppo, forse spaventano le cifre da investire.
I nuovi parcometri consentono di ricevere il “resto” qualora necessario ( ho solo due euro ma è sufficiente inserirne uno per pagare la mia sosta), il problema è che questa possibilità non è mai entrata in funzione, oltretutto attualmente non si può pagare con “carta” ( entro i prossimi mesi sarà possibile), certamente non ci si può accontentare.
Esistono diverse possibilità per “digitalizzare” i parcheggi: app che consentono di visualizzare quanti posti auto ci sono liberi, che permettono di pagare la sosta direttamente da smartphone, società che forniscono “parcometri” personali prepagati da apporre nella propria vettura, utilizzo di tessere collegate alla targa della propria auto da “strisciare” sul parcometro all’inizio e alla fine della sosta.

Le possibilità sono molte, non resta che sceglierne una.
É importante dare risalto a quanto già è presente nel nostro Comune;
I servizi di Albopop e ComuniChiamo vanno diffusi maggiormente ( link nel sito del Comune, post periodici sulla pagina istituzionale, video di presentazione…), anche le pagine dei quartieri vanno sicuramente pubblicizzate di più.
Spesso il termine “digitale” è stato considerato semplicemente “una parte di qualcosa”, oggi anche Verbania ha finalmente inteso quanto questo termine in realtà racchiuda tutto, dalle istituzioni ai totem turistici interattivi, dal wifi libero al DaeDove.
L’azzeccato titolo “eppur si muove” non può e non deve rimanere uno slogan ( per quanto bello), Oscar ci ha fornito gli strumenti, ora tocca a Verbania costruire la propria “casa digitale” e queste mie poche righe spero potranno essere utili, anche solo come fondamenta.





Parchi e Borghi

Mentre attendiamo con fiducia le risposte alle domande poste ieri all'On. Borghi, apprendiamo che alnche "Il Fatto Quotidiano" si interessa al suo lavoro in qualità di relatore sulla legge bipartisan sui Parchi. Diciamo che la lettura dell'articolo non lascia tranquilli.

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Al link l'articolo con tutti gli approfondimenti, di seguito il solo testo dell'articolo de "Il Fatto".

Dopo un periodo in cui sembrava che il nostro Paese volesse veramente considerare la tutela delle aree protette come uno dei propri tratti distintivi, arriva puntuale la smentita. Tutto come prima, anzi peggio di prima.

E’ in discussione in questi giorni nell’aula di Montecitorio una proposta di legge ovviamente bipartisan (proposta da Antonio D’Alì per Forza Italia-Pdl con relatore Enrico Borghi del Pd) che intende modificare la “vecchia” legge sui parchi e le aree protette: la n.394 del 1991. Tale norma, ricordiamolo, andò a colmare uno scandaloso vuoto legislativo, durato quasi mezzo secolo, in materia di protezione dell’ambiente e del paesaggio. Benché la legge 394 fosse tutt’altro che perfetta (e tutt’altro che perfetta ne è stata l’attuazione, visto che alcuni parchi non sono stati istituiti) rappresentò una pietra miliare nel campo della tutela ambientale ed allineò l’Italia agli altri Paesi europei. Consentì, tra le altre cose, di raggiungere la fatidica quota del 10% del territorio nazionale sottoposto a tutela.

Ora, come detto, c’è il drammatico rischio (ma forse sarebbe più corretto parlare di certezza) di distruggere tutto quanto di buono si è fatto in questi decenni e far tornare indietro l’Italia di almeno 30 anni. Il 23 marzo scorso si è conclusa la discussione alla Camera con il parere favorevole della Commissione.

Ma quali sono gli aspetti più deleteri della proposta di legge 4144, testo che riunisce ben cinque preesistenti proposte?

Innanzi tutto la concezione che i parchi debbono rendere economicamente: certo, se poi riescono a proteggere in qualche modo anche l’ambiente, tanto meglio. Ma non è questa la loro funzione principale. Addirittura, vengono previste delle compensazioni, a fronte delle quali nelle aree protette si potrà fare quasi di tutto, anche le operazioni più impattanti sull’ambiente, tipo trivellazioni ed estrazione di materiali.

Continuiamo. La gestione delle aree protette, secondo la proposta di legge, passerebbe quasi esclusivamente in mano alle forze politiche locali: estromesso il mondo scientifico, rimane una modesta rappresentanza di quello ambientalista, che deve tuttavia passare anch’esso attraverso l’approvazione degli enti locali. Qui lo dico e lo sottolineo: è criminogeno lasciare un parco nazionale in mano a poteri localistici. Per quanto riguarda il presidente dell’Ente che dovrà gestire ogni area protetta, sarà sufficiente la qualifica di “persona di comprovata esperienza nelle istituzioni o nelle professioni”. Che vuol dire tutto e niente: più probabile la seconda ipotesi, magari sarà un politico locale. Lo stesso direttore (ruolo fondamentale, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con le popolazioni locali) verrà nominato a seguito di selezione pubblica. Peccato però che per partecipare alla selezione sarà sufficiente possedere una laurea in qualsiasi disciplina nonché “una comprovata esperienza di tipo gestionale”. Dei manager senza nessuna competenza naturalistica? Andiamo bene. Ma non è tutto: il direttore verrà infatti scelto nell’ambito di una terna, valutata da una Commissione costituita per due terzi dal Consiglio di Amministrazione dell’Ente medesimo e la sua nomina verrà effettuata dal Presidente. Il tutto, quindi, sarà deciso a livello locale, con tutte le pressioni e la tutela di interessi corporativistici e locali che questo può significare.

Che dire poi della gestione della fauna selvatica? Non è più previsto l’obbligo di applicare i cosiddetti “metodi ecologici” (catture, dissuasione, ecc.) per il loro controllo, il quale verrà demandato ai cacciatori. Con quale metodo questi intendano operare è poi del tutto prevedibile: piombo a volontà.

Sparisce anche la possibilità di riconoscere i siti Natura 2000 come aree protette, con conseguente drammatico e pericoloso allentamento dei vincoli su tali aree.

E poi ancora tante altre cose: dall’insufficiente impegno previsto per i parchi marini (che continueranno ad essere strutture esistenti pressoché solo sulla carta) alla possibilità di trasferire le sedi del Parco nazionale del Gran Paradiso (oggi localizzate a Torino ed Aosta) in comuni interni all’area protetta; dalla possibilità di esercitare la caccia nelle aree contigue a quelle protette alla mancanza di impegni precisi per la tutela della biodiversità del nostro Paese.

Il mondo ambientalista ha definito la norma in itinere “una riforma sbagliata, incapace di dare soluzioni ai problemi delle Aree protette, ma addirittura tale da avvicinare troppo sino a sovrapporre pericolosamente i portatori d’interesse con i soggetti preposti alla tutela, svilendo la missione primaria delle aree protette e mettendole in ulteriore sofferenza.”

In compenso, come evidenzia il presidente della Commissione Ambiente alla Camera Ermete Realacci (già presidente di Legambiente e attuale piddino), ci sono finalmente le quote rosa. E allora? Quale sarebbe il beneficio per i parchi?

Se il testo otterrà l’approvazione della Camera, come appare scontato, tornerà in Senato (dove è stato votato lo scorso 14 marzo nonostante errori clamorosi presenti nel testo che hanno costretto Realacci a chiedere “verifiche al ministro”, ministro che si è rifiutato di rispondere alle telecamere de Ilfattoquotidiano.it) per l’approvazione definitiva.

6 domande all'On. Borghi

Il mio è un semplice blog che si occupa di politica locale, è una soddisfazione vedere che il mio impegno civico è considerato da alcuni così importante (nel suo piccolo) , da chiedermi di pubblicare sul mio foglio virtuale 6 domande all'On Borghi, cosa che faccio con piacere anche perchè le domande sono firmate. Credo che l'impegno civico sia una alta forma di Democrazia, grazie al Sig Auguadro

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1-perchè onorevole si è recato sulla tomba di Craxi condannato in tre
gradi di giudizio dalla legge italiana per tangenti di circa 8
miliardi.E' forse Craxi il suo modello di politico?

2-perchè difende a spada tratta il progetto Interconnector contro il
parere di molti comuni e di tanti cittadini?Ma Lei non è nella
Commissione Ambiente ? Capisco che per Lei è Vogogna il centro del
mondo ,ma il Devero? e la piana del Toce? non Le interessano

3-Ha forse ragione Emiliano quando dice che il PD è il partito dei
banchieri e dei petrolieri (ENEL inclusa)?

4-Spieghi cosa è avvenuto realmente nell'incidente di cui Lei è stato
protagonista,perché non crediamo al suicidio del povero Senegalese.

5.Ci racconti anche a chi è intestata la sua prestigiosa Range Rover e
di cosa sarebbe accaduto se un semplice cittadino si fosse reso
protagonista di un incidente simile senza la patente.Si ricordi che in
GB un parlamentare si è dimesso solo perché aveva copiato la tesi di
laurea

6-perchè la chiusura di una sede dello Stato (polstrada a Domo) deve
dipendere da rassicurazioni-colloqui tra ministri e parlamentari e non
discendere da scelte operative?Cosa paghiamo a fare funzionari e
dirigenti?E poi Lei si fa bello con scelte che non dovrebbero
dipendere da lei.


Tiziano Auguadro