Chiedetelo a loro... Sabato , visto che saranno anche "loro" in Piazza Ranzoni

"Chiedetelo a loro" è lo slogan della campagna per la raccolta dell'8x1000. Il messaggio vorrebbe far sì che si chiedesse ai diretti interessati come vengono spesi i soldi (nello specifico dell'8x1000). C'è molta ironia su internet su questa campagna, io la voglio rivolgere verso il PD: Sabato sono in piazza, andate a fargli qualche domanda..."chiedetelo a loro".

Immagine 1
Il PD ci informa che Sabato saranno in Piazza Ranzoni, siccome ci sarà anche il comitato che raccoglie le firme per non privatizzare il forno crematorio di Verbania (Giovedì3 dalle 17 alle 18 -casa del popolo a trobaso; Venerdì4 dalle 10 alle 12 -mercato pallanza; Sabato5 dalle 10 alle 17 -piazza ranzoni; Sabato5 dalle 10 alle 12 -bennett; Domenica6 dalle 10 alle 12 -Esselunga; Domenica6 dalle 10 alle 12 -piazza san vittore; Lunedì7 dalle 10 alle 12,30 -piazza ranzoni) potreste sfruttare questa ghiotta occasione per capirne di più.

Se la campagna ironica merita la visione di questo divertente spot, forse anche la presenza del PD in piazza può essere utile, quantomeno per chiedergli: Ma perchè privatizzare il crematorio di Verbania? quali i numeri massimi di cremazioni al giorno/mese/anno? Quali i vantaggi per il comune di Verbania in termini economici? Si sono valutate condizioni di privilegio da riservare ai cittadini verbanesi? Quali garanzie sulla qualità complessiva del servizio? Sulla sicurezza ambientale? Siamo sicuri che la zona sia davvero la migliore e che non sia possibile una deroga per ricollocare il forno? Perchè non approfondite mai i temi importanti nelle Commissioni preposte? ecc. ecc. Se avrete queste risposte che a noi francamente mancano, poi passate a trovarci, magari possiamo capirne di più insieme.

In ogni caso, se ci sarete, ci si vede sabato in Piazza ;-)

(S) CEM, l'esempio di ciò che non si dovrebbe MAI fare!

Ancora oggi cambiano idee, prospettive e si buttano soldi in consulenze salvifiche (che salvifiche non sono mai). Prendendo spunto della "nuova genialata", la discoteca nel (S)CEM (?!) , riporto stralci di un articolo che spiega le nuove frontiere dell'amministrazione intelligente, ovvero quella partecipata!(chissà se la vedremo mai quì?)

Immagine 1
Mentre a Verbania non si è in grado di far funzionare manco le Commissioni e le destinazioni d'uso di spazi costati milioni e milioni continuano a cambiare insieme agli umori (sempre più neri) degli Amministratori, mi piace riportare stralci di una pubblicazione che spiega quali siano le nuove frontiere dell'Amministrazione Pubblica, ovvero la partecipazione, la condivisione con la città di progetti, fiducia, responsabilità... solo così si può rispondere alla complessità dell'attuale momento storico. Ma niente, per una maggioranza che decide d'"imperio" anche sul forno crematorio (che riguarda salute e denari pubblici in quantità), i temi proposti potrebbero apparire come scritti in cinese antico.

TRATTO DA "LABSUS" il laboratorio per la sussidiarietà:

-Amministrare, oggi, un ente locale anche di piccole dimensioni è un’esperienza molto complessa. Le continue innovazioni normative e i crescenti limiti imposti dalla gestione delle finanze pubbliche mettono a dura prova le capacità di chiunque, politici o funzionari, spesso frustrati e impotenti di fronte alle crescenti aspettative e richieste di cittadini e attori chiave del territorio. Di fronte a questo scenario non regge l’impostazione bipolare che immagina il rapporto tra istituzioni e società solo in termini di contrapposizione, né tantomeno ci si può limitare all’attivazione dei classici istituti di partecipazione popolare introdotti nel nostro ordinamento dalla legge 142/90. Valorizzazione delle libere forme associative, promozione degli organismi di partecipazione possono risultare utili ma certamente insufficienti se paragonati alle potenzialità del modello di amministrazione condivisa. E’ necessario fare squadra favorendo, in modi diversi, l’autonoma iniziativa dei cittadini secondo quanto previsto dall’art.118 ultimo comma della Costituzione. La nuova frontiera della pubblica amministrazione sta nell’incrociare politiche partecipative e principio di sussidiarietà attraverso un lavoro di rete capace di favorire l’assunzione di responsabilità di tutti i soggetti coinvolti in nome dell’interesse generale.

Il Regolamento per la cura e la rigenerazione dei beni comuni prevede che la collaborazione con i cittadini attivi divenga funzione istituzionale dell’ente attraverso l’apertura di uno sportello, un’interfaccia amichevole che rappresenti l’interlocutore unico nel rapporto con la pubblica amministrazione. Anche in questo caso non si tratta del semplice capriccio di considerare, in virtù del dettato costituzionale, l’amministrazione condivisa finalmente pari ad ogni altra area o funzione, ma degli effetti che tale scelta comporta. Definire la struttura deputata alla gestione dei rapporti con i cittadini, infatti, produce di per sé effetti innovativi su tutta l’amministrazione locale, dall’organizzazione del personale alla gestione della comunicazione pubblica. Favorendo, innanzitutto, momenti di integrazione e coordinamento tra diverse aree e uffici comunali, per esempio, su uno stesso patto di collaborazione che preveda il riuso di un immobile abbandonato per l’avvio di una impresa a vocazione sociale o per progetti di valenza ambientale o ancora per una start-up tecnologica. In ognuno di questi casi quello che emerge è una nuova forma di collaborazione centrata non tanto sulla procedura amministrativa quanto sulla creatività generata dal rapporto tra un bene comune, una comunità che lo riconosce come tale e la pubblica amministrazione che favorisce l’autonoma iniziativa dei cittadini, innescando processi virtuosi di carattere sociale ma anche economico. Libera dai vincoli del paradigma bipolare che, in alcuni casi, alimenta separazione e conflittualità anche al proprio interno, la pubblica amministrazione può promuovere la nascita di un nuovo modello basato sull’interazione e la rete non solo con i cittadini ma anche tra le proprie strutture e articolazioni.-

Chissà che dopo la "mozione Tartari" un giorno non avvengano altre cose "sconvolgenti" in Comune e si possa additittura discutere nelle Commissioni con Presidenti che affrontano problemi amministrativi prima che "scompensi ormonali" di chi li "guida"...

Ieri è successo qualcosa: "la mozione Tartari"

Sembrerebbe incredibile, eppure è accadudo. La maggioranza ha preso una posizione condivisibile, e al di là dell'ironia ne sono lieto. Va anche detto che il Presidente del Consiglio mi ha sorpreso: è riuscito in un impresa non semplice, ora vi racconto...

Immagine 1
Vi ricordate il Consigliere Tartari? Quello del convegno sulle "buone pratiche", quello che mi diffidava dall'usare il suo nome su questo blog o dal mettere la sua faccia nei miei fotomontaggi (come quello quì sopra)? Ieri è stato il protagonista.
Si trattava di una proposta dell'Amministrazione ad un privato. In sintesi, in cambio di un piccolo terreno con un rudere che l'Amministrazione voleva per poterlo dare a Con.Ser.VCO in cambio di liberare le strutture in via Perassi, si proponeva al privato un volume "premiato" che potesse utilizzare entro 5 anni dove voleva (fermo restando gli obblighi di legge ovviamente) o in 10 anni in zona ove non ci fosse consumo di nuovo suolo.

Ho anticipato voto favorevole a questa proposta, ma ho anche esplicitato che sarebbe stato molto meglio evitare l'ipotesi di consumo di nuovo suolo, quindi che la seconda opzione fosse da privilegiare. Campana, 5 stelle, ha ricordato che nel programma elettorale della maggioranza il non consumo di suolo era un elemento importante. A questo punto c'è stato l'intervento di Tartari che ha personalizzato i primi due interventi e si è detto favorevole in linea di principio con l'ipotesi di escludere la prima possibilità, ovvero i 5 anni con "consumo di suolo". E' stato il turno di Brezza che concordando con Tartari mi ha dato la conferma che c'era una possibilità concreta per un indirizzo più stringente alla Giunta. A questo punto ho preso la parola per fare una mozione, che ho chiamato "mozione Tartari" e ho chiesto che si votasse l'esclusione della prima ipotesi dal possibile accordo col privato. Il Sindaco non era contenta di ciò, il suo intervento era teso a ribadire che quanto da lei proposto era ciò che si sarebbe dovuto votare. L'intervento di chiusura di Lo Duca ha fatto capire che la "mozione Tartari" sarebbe passata. Abbiamo nella sostanza salvaguardato pochi metri di terreno, ma il messaggio che è passato è tutt'altro che scontato: si può fare anche ciò che il Sindaco non vuole!

Un plauso lo voglio riservare al Presidente, che in una serata tranquilla (sarà stata la mancanza di Immovilli?!) è stato capace di contenere il Sindaco, che palesemente avrebbe voluto intervenire molto più spesso nel dibattito.

Per concludere, ho ricordato che dal 20 Aprile giace una "mozione di censura" dell'ormai ex presidente Marinoni (sesta Commissione). Allo scorso Consiglio Comunale l'Assessore Vallone ci informava che la sesta Commissione avrebbe dovuto essere convocata dal Vicepresidente Chifu (Marinoni si è dimesso l'11 e in data 30 Novembre ancora nessuna convocazione) e che se prima del prossimo Consiglio qualcuno si degnerà di fare questa benedetta convocazione e le cose riprenderanno a funzionare ritirerò la mia mozione, altrimenti sarà l'ennesima occasione per sottolineare l'incapacità di alcuni e in non funzionamento della "macchina amministrativa".

Per concludere, non so se il buon Tartari, Presidente della Commissione Urbanistica abbia piena consapevolezza che la "sua mozione" fosse tutt'altro che banale, comunque spero non gli sia costata un "cazziatone", il risultato è una gradita apertura al buonsenso.

Zacchera e Marchionini: due facce della stessa "moneta" (da 80 €)

Chi vuole privatizzare tutto a prescindere (forno crematorio) e chi lo fa. Chi spende soldi come non fossero suoi (CEM) e chi continua a fare la stessa cosa. Chi voleva l'ospedale unico e chi lo realizza... Marchionini e Zacchera, alle prossime elezioni presentatevi insieme, così sarà tutto più chiaro.

Immagine 1
Nel punto che fa Zacchera su come il PD abbia cambiato idee che sembravano solidissime, non si può non riconoscergli delle ragioni.
Peccato solo che l'ex Sindaco continui a ritenere che il PD sia "sinistra". L'analisi corretta della polverizzazione della destra, prescinde dal fare la stessa doverosa considerazione a sinistra. Come disse Di Gregorio uscendo dalla maggioranza Marchionini: "il PD ormai è un partito di destra". Non che il modello "Sinistra Unita" rappresenti una alternativa seria, proprio sull'ospedale hanno idee differenti anche in quel microcosmo.

Ma facendo una analisi pragmatica, volendo confrontare i modelli amministrativi di Zacchera e Marchionini cosa notiamo? Un sacco di similitudini!
Uno voleva lasciare una grande opera a perpetua memoria del suo operato e ci ha consegnato il suo costosissimo "mausoleo" , il CEM. L'altra non solo se ne è fatta carico, ma ci ha aggiunto spese su spese, non ultimo 1'800'000€ di parcheggi, e per non farsi mancare nulla ha giocato il Jolly con un bel "Giro d'Italia" di cui non si conoscono i conti ma mi permetto di ipotizzare tra costi diretti e indiretti un bel 500'000€.
Uno voleva privatizzare il crematorio e l'altra ha fatto gli atti amministrativi per farlo. Per fortuna c'è di mezzo un referendum che potrebbe cambiare il finale di questa brutta storia.
Ed in fine l'ospedale.
E’ successo esattamente come per il CEM di Verbania: prima PD ferocemente contrario, oggi favorevole. Meglio tardi che mai… What else? (dice Zacchera)

Avrei mille link e mille rimandi per ricapitolare quanto questa destra e finta sinistra siano identici anche nel modo di spartirsi il potere, quello che ancora loro sfugge però, è che la politica di furbizie e di schieramenti per convenienza è finita. Certo tra tutti coloro che osteggiano questa politica "schifida" le idee non sono chiarissime, io per esempio non sono e non sarò mai organico ai 5 stelle perchè non mi interessa la democrazia diretta, mi sta bene quella rappresentativa (a patto che sia vera), ma di sicuro questa vecchia politica non mi rappresenta più, e non rappresenta più molti se pensiamo che le due liste civiche a sostegno di Bava hanno raccolto il 12% dei voti a Verbania. In un contesto diverso, se chi osteggia chi rappresenta la "solita moneta" fosse in grado di fare una proposta unitaria alla città, tutti sti fanfaroni, tutte queste cariatidi del potere avrebbero finito di pontificare...

Vedremo.

Lettera aperta all'Amministrazione: ritirate quella delibera (è la cosa più ragionevole)

La questione del crematorio è nota, l'Amministrazione, con un dialogo veramente limitato (ridicolo), ha deciso di privatizzare il servizio. In ciò nulla da eccepire se fossero chiari i paletti di questa privatizzazione: quante cremazioni massimo? quali sicurezze ambientali? cosa ci perde/guadagna il Comune? quali vantaggi per i verbanesi? ecc. ecc.

Immagine 1
Ho recentemente chiesto di poter accedere agli atti di project financing per l'esternalizzazione del servizio crematorio della ditta Altair di Villadossola capogruppo di una costituenda Ati con Edilver di Domodossola.

Mi è stato risposto con cortesia dal dirigente che ...– purtroppo – non posso aderire alla Sua richiesta. Tutto il materiale inerente la proposta di project (composto da più elementi tutti legati tra loro: un progetto, una bozza di convenzione, un piano economico finanziario etc.) è di fatto la base di una gara cui formalmente si è dato inizio con la dichiarazione di pubblico interesse e con l'accettazione da parte della Giunta...(pur essendo questione controversa per la natura stessa del project e per come avviene la predisposizione degli atti, diversa da un gara normale) la immediata accessibilità degli atti non è consentita e quindi è differita a dopo l'avvenuta aggiudicazione...

Questa spiegazione ha basi certamente ragionevoli ed era accompagnata da una documentazione che ne avallava la ragionevolezza, tuttavia mi pare sia applicabile più a un concorrente della ditta proponente che a un Consigliere Comunale. Sono molto perplesso: alla "stranezza" di far deliberare il Consiglio Comunale sulla esternalizzazione del servizio di cremazione senza rendere nota la proposta già arrivata in Comune, tirata fuori dal cassetto in giunta subito dopo, si aggiunge il fatto che la stessa viene nascosta agli unici soggetti deputati a valutarne il pubblico interesse cioè i Consiglieri Comunali eletti e nota, invece, agli assessori, nominati dal Sindaco. Ricordo che l'accesso agli atti dei Consiglieri Comunali non incontra limitazioni di sorta a fronte della riservatezza cui sono tenuti in tutto o in parte sui documenti di cui hanno l'accesso.

Con tutto ciò premesso, aggiungendo anche che stante le ottime ragioni per le quali credo che al referendum la città si mobiliterà per il "SI" , ovvero per evitare che abbia luogo la privatizzazione, l'invito rimane quello già fatto: ritirate la delibera, così come chiesto da molti gruppi politici e in particolare mi riferisco al progetto "Una Verbania Possibile"