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Muri e bene comune - 27 Settembre 2022 - 08:51

Dopo questa tornata elettorale chissà se la sinistra inizierà ad essere un po' meno "chic" e un po' più "radical"? Di sicuro sarebbe il caso di riflettere sul significato del concetto di "bene comune". la mia sola risposta al momento è continuare ad occuparmi di territorio, quindi pubblico di seguito testo e foto arrivatemi da un affezionato lettore, che a suo modo pone dei quesiti ai nostri amministratori.

Al lupo al lupo... chi crede ancora al nostro fenomeno leghista? - 11 Febbraio 2021 - 09:33

Lascio ai tecnici le decisioni che io non saprei prendere, di sicuro, se mi toccasse scegliere tra Preioni e un lupo, saprei cosa scegliere...

I "grandi successi" o le "grandi prese in giro"? - 3 Novembre 2020 - 11:31

Non sapevo bene come intitolare questo post, un post che parla di clamorosi ritardi "venduti" come clamorosi successi. La mancanza di vergogna di certi personaggi è imbarazzante (ma non imbarazza loro). Ma i nodi vengono al pettine e noi ci permettiamo di fare domande, consci che non ci risponderanno mai, ma questo qualifica solo loro!

ATTENZIONE, Se metterci la faccia è un valore, prendere per i fondelli i cittadini certamente no. - 21 Settembre 2020 - 08:34

Da Scalfi che dice di metterci la faccia (ma i fatti provano che ci ha presi in giro) , al disastro annunciato a fondotoce che verrà discusso in commissione urbanistica Giovedì 24, ai terreni agricoli che diventano edificabili... e lì si infrangerà tutta la retorica ambientalista del buon Brezza che ringraziava i ragazzi del "Fridays for future"?

Volete parlare della Verbania del futuro? le bandiere nere dicono che andiamo nel passato! - 20 Luglio 2020 - 15:56

Bocciata, Verbania è stata bocciata. La bandiera nera ambientale di Legambiente (data a Verbania) dovrebbe essere un tema centrale per la politica cittadina, invece le minoranze sono impegnate su cosa? Sulle polemiche social? E la maggioranza è lieta della nuova bandiera (nera) cittadina?
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Piccola "analisi politica" - 3 Maggio 2016 - 19:03

gli spazi della democrazia
Il Gruppo Consigliare PD così come strutturato, in un unico "pachiderma" in cui si comprimono posizioni politiche anche molto diverse, che devono trovare una sintesi forzata nella voce unica del capogruppo era per me una gabbia in cui non ritenevo di poter essere utile alla Città. Credo che “gabbia” sia anche per il PD stesso, una strutturazione monolitica non funzionale alla propria stessa politica, che, menomale, non è monotona e appiattita, ma, in molti consiglieri e attivisti, viva e variegata, attenta, critica e costruttiva. Specie nell'ultimo anno, non ho sentito lontananza dalle prese di posizione del PD, purtroppo solo in parte emerse in consiglio comunale, anzi. Con l'attuale gruppo di segreteria cittadina, di cui condivido spesso la visione politica, spero di continuare ad avere un buon rapporto a prescindere dal distacco dal gruppo consigliare. Il reale problema sono alcuni aspetti della Gestione del Mandato del Sindaco e della sua Giunta, la necessità di un confronto e condivisione di scelte operative e di indirizzo politico, nonché una gestione più attenta della forma amministrativa. Il Post di Brezza poi, potrebbe andare bene anche per i positivi contrasti politici tra le decisioni unilaterali del Sindaco e le diverse scelte colletive assunte dal partito democratico, vedi Casa della Gomma, Forno, ecc ecc.. Giordano Andrea Ferrari

Quello che a sinistra tutti pensano - 1 Marzo 2014 - 02:22

caro giovanni...
per ciò che posso ti rispondo volentieri anche se sono le 2.10 del mattino, ma sono via per il week e le tue giuste domande meritano risposte. In primis il CEM, che per noi è la peggior sciocchezza mai imposta alla città, esso va bloccato per 3 ragioni: doveva essere indetto un bando, l'area non era in degrado, il piano di gestione non è credibile , e se vinceremo le elezioni faremo in modo di cercare le vie legali a che qualcuno paghi per le forzature imposte. per quanto riguarda il consumo di territorio, il nostro progetto è ZERO, in fatti a breve ci sarà una serata che spiegherà il nostro "progetto zero" (zero consumo territorio , zero cemento, zero rifiuti). sul rapporto con i comuni vicini , vogliamo ricostruire un rapporto collaborativo in cui l'entroterra abbia il giusto valore, montagna e lago vanno considerati tutt'uno. Per le notti bianche posso solo dire che ci piacciono, ci piace che torni vitalità in città, mentre non c'è alcuna affezione per i fuochi artificiali. Per la manutenzione della città e del suo verde, non solo avremo un attenzione particolare, ma realizzeremo un regolamento codificato affinchè il privato , singolo o in forma associata, possa aiutare nella manutenzione del territorio in modo organizzato. Sull'imposizione fiscale non sono in grado di darle risposte, ma mi auguro abbia la cortesia di segurci e di avere fiducia che altre persone nel nostro gruppo di lavoro sapranno risponderle in un prossimo futuro. spero di essere stato chiaro e puntuale e mi auguro soprattutto che voglia partecipare a una nostra serata per porre nuovamente le sue questioni a Carlo Bava e sono fiducioso sarà soddisfatto dalle risposte.

Sono passti un paio di giorni ma questa "assurdità" non ha smosso alcuno nel PD? - 2 Agosto 2013 - 09:47

sarei anche daccordo
Vero Emanuele che la tua lettura sia la più probabile, ma il dubbio se permetti rimane per 2 regioni: 1- su temi così "sensibili" credo ci sia una libertà decisionale di qualcuno in segreteria che possa giustificare 2 righe di spiegazione/chiusura/smentita alla stampa. 2- le ultime elezioni dimostrano che nel PD la base ha contato molto poco rispetto le decisioni di vertice. Personalmente tenderei ad escludere un rapporto del PD locale con Lega e PDL nostrani, ma sarebbe apprezzabile (e parlo sempre a titolo personale) essere puntuali nello sgombrare il campo da possibilità, per quanto remote, verosimili...

Chi di leghismo ferisce - 30 Marzo 2013 - 19:42

commento
centrato. solo che non sono gli estremi di questi dualismi ad essere interessanti, l'interesse sta nei loro "legami". in matematica questo concetto forse è più comprensibile, la matematica parla di "rapporti". il rapporto è "legame", e questo è indissolubile. se vuoi aumentare la ricchezza devi aumentare il debito, oppure, devi "diminuire". ma se diminuisci, diminuisce sia il debito sia la ricchezza. perché il economia il pareggio di bilancio è poco interessante? il pareggio di bilancio è un fatto teorico, semplicemente non esiste. tornando alla metafora dell'equatore, il pareggio di bilancio è l'equatore. luogo notoriamente invivibile, paradossale. in economia, quella non teorica, ciò che interessa è il debito, ovvero, i benefici. se un'impresa privata chiude in pareggio, non ci sarà un dividendo. è vero che "intanto" un intero apparato, una collettività nel frattempo avrà vissuto, ma ai soci non interessa, loro non hanno avuto dividendi. venderanno e investiranno altrove. lo stato, non è un'impresa privata. il punto è proprio questo. pertanto, ciò che non è interessante per i soci di una società, il pareggio di bilancio, che per la verità, rispetto alla moneta, è sempre in perdita, a causa della fluttuazione del mercato, lo è per lo stato: quei "soci", nel "frattempo" avranno vissuto. e meglio avrebbero vissuto in uno stato "indebitato". quando si dice che la crisi è stata generata dall'indebitamento abnorme del ceto medio americano, si dice un'idiozia. la crisi ha altre cause. se guardiamo alla storia dell'economia americana a partire dal new deal non faticheremo a trovare le risposte, tranne che in quest'ultimo caso, in questa crisi paradossale. non ha senso dire che l'indebitamento immobiliare delle classi medie ha fatto esplodere la crisi, ovvero, che la "colpa", volgarmente, è delle "carte di credito". il problema è politico. lo è globalmente. in europa il problema è la germania, non per altro, semplicemente non ci vuole. tornando alla tua citazione, orwell, questo grande, era un letterato, i suoi "rapporti" sono paradossali, e sono "incoerenti".

Chi di leghismo ferisce - 30 Marzo 2013 - 19:42

commento
provo a spiegarmi meglio. prima, solo questo: il perdersi è necessario. dopo l'analisi, le conclusioni sono incerte, sono timide, sfocate. la sistematicità non mi appartiene, nemmeno se tu mi costringessi, accetterei mai il "sistema". chi lo ha fatto, e chi continua a farlo, ripete lo stesso errore, il divenire onnivori, mangiando di tutto, in un sistema chiuso, alla steve job il risultato di ciò si chiama paradigma, in filosofia, un club per iniziati. si è tentato di superare il sistema nella fuga verso gli aforismi, che già sono un passo avanti. un tempo si dibatteva sul rapporto tra intellettuali e avanguardie, che poi significava l'opposizione tra autorità riconosciute e solidali a un dato, lo stato, avverso ai quali le avanguardie rispondevano sul campo, sul terreno, diremmo oggi, producendo una sorta di "controinformazione". il mio modesto "metodo" fugge le conclusioni, poiché le ritengo collettive, potrei dire "condivise", ma non lo dico, mi è venuto a noia questo conio. mi interessa il "dialogo", solo il dialogo. è il dialogo che fa nascere o dà avvio alle conclusioni. e le conclusioni sono il frutto di tutti, a tutti accessibili, risultato in addivenire, mutevole, adattabile, sostenibile. allora, il dialogo, entro una comunità, ci consente di tirar fuori il meglio di noi stessi. esattamente come la favola si distingue dalla fiaba; la prima opera di un autore, di contenuto solitamente morale, consolatorio; la seconda, risultato e ipostatizzazione di una "storia" alla quale molti hanno partecipato, arricchendola a tal punto da farla traboccare, fino alla ridondanza, al travaso, all'intima "verità" intuitiva, sottile, e sfuggente, quasi irraggiungibile, ma piena, completa, colma, anche di gioia; poiché, le "verità" di cui parlo, vanno "elaborate" entro una collettività, come le fiabe, una collettività con regole proprie, e proprie finalità; esattamente come la favola si distingue dalla fiaba, allora, così la verità si distingue dalla dottrina. però, eewee, per far questo, dobbiamo ancora conoscerci, partecipare al dibattito, escludere i timori, "produrre" una comunità. in questo mondo, anche gli intellettuali, e gli stessi "professori", nascono nudi.
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