Siete deprecabili! (ma potete immaginare la parola esatta che avrei voluto usare)

Abbiate pazienza, sono molto incazzato, quindi nemmeno ho voglia di "edulcorare", ironizzare, girare intorno. Questo post sarà politicamente scorretto, magari pure volgare, e sicuramente pieno di tante cose diverse e non organiche, ma non ho tempo, sono incazzato, fatico ad arrivare a fine mese, ma i "fenomeni" restano tali... almeno mi resta la libertà del mio blog.

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Mi disgustate voi che usate la cosa pubblica come fosse cosa vostra; mi disgustate voi ricchi che pensate di potere tutto sulle spalle e sulle teste di chiunque; mi disgustate voi votati capaci di cambiare idea in funzione del miglior offerente; mi disgustate voi che dite "non è colpa mia" e quindi approfittate di tutto e tutti; ma soprattutto mi disgusta chi vede ogni porcata e la giustifica dicendo: "ma lui però..." ; e mi disgusto io che non ce la faccio più in questo schifo e che ogni tanto penso che se fossi come gli altri arriverei a fine mese e farei pure carriera.

Niente, io volevo farmi un po' da parte, ho pensato: mi sono fatto un gran culo, ora tocca a qualcun altro...
Poi partecipo a un bando per un progetto che valorizzi la montagna, dedicato ai disoccupati (io sono disoccupato da inizio anno), e penso che forse è la volta buona, finanziano 8 progetti e in palio c'è esattamente la cifra che mi serve. Scrivo, correggo, scrivo ancora , mi iscrivo dove serve, faccio tutta la montagna di burocrazia richiesta e ...e ... e arrivo nono!
Posso pensare che il mio essermi sempre battuto contro destra e sinistra per il territorio non c'entri? posso pensare che i miei attacchi continui a una amministrazione regionale che da 8 anni non fa i decreti attuativi a una legge perfetta per le nostre montagne non c'entri? posso pensare che sulla base del bando mi aspettavo 65 punti e ne ho avuti solo 52 (e io non sono generoso con me stesso) sia un caso?
Certo, potrei... ma sono incazzato!

poi ti arriva la notifica di una conversazione che parla di questa nuova amministrazione, della quale penso il peggio possibile, ma che non ritengo molto differente dalla precedente, e la conversazione è questa:

TIZIO: A Verbania sta succedendo qualcosa di davvero surreale. Sull’albo pretorio del Comune compare una determina… ma non si trova da nessuna parte il testo completo. Solo l’oggetto. Come a dire: “La spesa la facciamo, ma voi non dovete sapere per cosa.” Bella trasparenza, vero?

Ecco la bomba: la determina impegna oltre 6.200 euro di soldi pubblici — i nostri soldi — per nutrire gli ospiti della mostra del nespolo con pranzi da chef stellato. Nel frattempo, fuori da quelle stanze, tante famiglie vivono in difficoltà, senza un tetto, con il peso della povertà sulle spalle.

È uno schiaffo in faccia alla comunità, un uso scandaloso delle risorse pubbliche, mascherato dalla “mancanza” del testo ufficiale, come se non volessero farci vedere cosa stanno combinando con i nostri soldi.

A questo punto ci chiediamo: chi ha deciso che il nespolo vale più di una casa o di un pasto caldo per chi non ce la fa? Perché nascondere tutto questo? Perché continuare a prendere in giro i cittadini con queste “opere d’arte” burocratiche?

Pretendiamo chiarezza, responsabilità e un cambio radicale di priorità: prima la gente, poi le cene a cinque stelle!
https://verbania.maggiolicloud.it/atti/GetFile.aspx?ID_ALLE=KejQei1Da62IG4kL4_SG9U8D-OCXMGaJkRLJgAe06CNtoSIcilNrWQ
Ah, il Premio Strega! Momento di gloria per Verbania… e per il portafoglio dei cittadini! Perché, come se non bastasse il banchetto principesco per la mostra del Nespolo, ecco un’altra perla della gestione pubblica: una determinazione che impegna la spesa di oltre 1.800 euro per la cena e il pernottamento dei finalisti… al Grand Hotel Majestic di Verbania.

Un “piccolo” lusso? Ma nemmeno per sogno! Verbania, quella magnifica città, pullula di hotel bellissimi, sì, ma “dimessi” — quattro stelle, mica roba da vip da reality. Quindi perché non accontentarsi di una sistemazione “normale”? No, qui si punta alto, anzi, altissimo.

E, ciliegina sulla torta, a questa spesa ne hanno aggiunta un’altra, per oltre 900 euro. Complessivamente, quasi 3.000 euro per una cena e un letto! Un vero affare per i fortunati finalisti… e una vera “magia” per le casse comunali, che sembrano fatte di carta velina.

Siamo al capolavoro dell’irresponsabilità: soldi pubblici spesi come fossero moneta da gioco, mentre fuori qualcuno fatica a pagare l’affitto o mettere insieme un pasto decente.

Ma tranquilli, cittadini: a Verbania le priorità sono chiare. Prima la vetrina, poi il resto. Perché “sprecare” denaro per chi ne ha davvero bisogno, quando possiamo vantarci di trattare come re le starlette del Premio Strega?

E io pago, come sempre, e spero solo che almeno queste cene siano state gustose… perché il sapore di queste spese pubbliche è davvero amaro!


...E come se non bastasse, 17000 € di gasolio per la fontana di Pallanza, a dimostrazione che puoi essere nel posto più bello del mondo, ma se sei amministrato da imbecilli, coprirai la bellezza con "cemento architettonico" , non pianterai nessun albero e spenderai 17000€ di gasolio per fare funzionare una fontana...

...e per concludere, giusto perchè sono un rompicoglioni oltre la destra e la sinistra, oggi ho fatto presente a chi rappresenta la civica "verbania si prende cura", che dal mio punto di vista rappresentare una lista civica ed essere iscritti a un partito, è una cosa scorretta (eticamente), e avere 21 anni non è una giustificazione, anzi, è una aggravante, perchè la mia generazione lascia un paeste nella merda fino al collo con una delle classi politiche peggiori di sempre, io ho fatto la mia parte, ma evidentemente con scarsi risultati... e se i giovani non capiscono questo, avranno vita facile Albertella e i suoi a dire: "ma voi".

Per scrivere queste cose che avranno annoiato molti e fatto incazzare pochi, vi dico solo che sono sceso al buio dall'alpe, e se mi doveste chiedere il perchè, non saprei cosa rispondere, l'essere incazzato non credo spieghi il mio attaccamento al volere una politica diversa, forse lo spiega il fatto che l'anno prossimo mi sposo, malgrado tutto e tutti, io rimango incazzato e ottimista, credo nel futuro, credo nell'amore.

I veri handicap della montagna

Riporto integralmente l'articolo che ritengo molto bello, di Roberto Bioglio su EcoRisveglio. Il tema dovrebbe essere centrale per la nostra provincia, perchè tratta di una potenziale economia estremamente interessante supportata da una ottima legge regionale che però è ferma in qualche cassetto da più di 7 anni per l'inerzia di una classe politica sempre più imbarazzante.

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Ci sono un portatore d’handicap, un presidente della Provincia e un giornalista che salgono in un alpeggio.
No, non è l’inizio di una barzelletta. Anche perché, in questa storia, c’è poco da ridere. Questa è una vicenda tutta italiana, dove c’è chi prova a cambiare la propria vita, si mette in gioco, andando oltre le barriere della propria disabilità e si scontra contro il mostro più feroce che esiste in Italia: la burocrazia. In questo caso quella della Regione Piemonte, che tiene una legge, già approvata dal consiglio regionale, per 7 anni chiusa in un cassetto e non approva i decreti attuativi.
La legge in questione è la numero 16 del 31 ottobre 2017, quella che regola l’esistenza dei rifugi di piccola accoglienza montana (PAM) strutture per fornire pernottamento e ristoro in località non raggiungibili tutto l’anno con strade aperte al traffico.
Quando il portatore d’handicap (Renato Brignone), il giornalista (il sottoscritto) e il presidente (Alessandro Lana) salgono all’alpe, è giovedì 7 novembre 2024 e sono passati 7 anni e 7 giorni dall’approvazione della legge finita nel cassetto.
Renato è disabile dalla nascita ma la cosa che più colpisce di lui non è avere una gamba più corta. L’handicap non l’ha mai fermato: Brignone è salito in cima al Monte Rosa, ha preso la vita di petto lavorando anni fa al progetto sociale della Dislocanda, per la cui difesa era andato fino a Roma a piedi. Anzi, a esser pignoli: su un piede solo.
Ha girato le montagne della Provincia in lungo e in largo e ha fatto molti lavori, è stato eletto nel consiglio comunale di Verbania nelle fila dell’opposizione. Ha uno spirito da “bastian cuntrari” e lo ammette: «So di avere un brutto carattere - dice mentre iniziamo la salita - fossi stato più malleabile, chissà, forse avrei concluso di più nella vita».
Brignone ha lottato, con le sue idee spesso geniali e la sua testardaggine, accompagnandosi con le stampelle. Siccome però non erano adatte alla sua disabilità, un bel giorno si è messo d’ingegno se l’è disegnate. Stampelle adatte non solo alla sua disabilità ma migliori di quelle tradizionali anche per chi ne fa un utilizzo temporaneo o quotidiano che sia.
La sua idea è così diventata un brevetto, le Tompoma, le stampelle a saetta, e poi un’impresa, tempo fa assorbita dal gruppo Altair. «Su questa storia - dice - ci sarebbe da scrivere un romanzo». Lui si limita a dire di aver dovuto cedere per pochi soldi il brevetto anche se, spiega, «a me del denaro non è mai importato: mi basta averne a sufficienza per fare la vita che mi piace». E la vita che gli piace, racconta, «è quassù, sulle montagne”.
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«Durante il Covid - dice Brignone - ho preso la decisione drastica che meditavo da un po’: andare a vivere nella mia baita all’alpe Aurelio, in località Corte Nava, Curt d'la Nava, nel comune di Cossogno». Una baita a mille metri d’altitudine, lontana 40 minuti a piedi dalla strada carrozzabile più vicina, che sale da Miazzina. Lì ormai ci vive da tempo con la compagna Cècile, una francese che è arrivata qui come turista e alla fine qui ci è rimasta. Vivono senza i comfort e le tecnologie odierne. Non hanno il frigorifero ma hanno l’acqua corrente, presa da una sorgente. Hanno una fossa biologica, un piccolo pannello solare per ricaricare i cellulari, le candele per la luce, una stufa per scaldarsi d’inverno e una doccia. E, soprattutto, una vista da mozzare il fiato.
Renato scende tre volte a settimana per raggiungere Domodossola, dove lavora ancora come collaboratore al progetto Tompoma. «Il resto del tempo lo trascorro lassù - ci dice indicandoci una baita che ci sembra lontanissima - . Attraverso Airbnb ho scoperto che c’è un turismo che apprezza molto questi luoghi e vuole trascorrervi le vacanze».
Clientela soprattutto straniera: americani, svizzeri, francesi, tedeschi ma anche danesi, norvegesi, cinesi di Hong Kong e australiani (gli ospiti giunti da più lontano). Mentre saliamo, Brignone ci racconta di aver acquistato per pochi soldi altre due baite per ampliare l’attività. «Vorrei vivere di questo: non si parla grosse cifre, ma farei quello che mi piace». Brignone sale con passo agile, mentre il sottoscritto giornalista, decisamente fuori allenamento, arranca. Io e il presidente Lana ci troviamo più volte ad ammirarlo con una punta d’invidia. «Renato, ma come fai a salire quando viene la neve?» chiede Lana. «Un passo alla volta» risponde lui ridendo.
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«Questo tipo di turismo - aggiunge - aiuterebbe per davvero il territorio perché il turista che viene da me poi frequenta i negozi e i bar del paese, facendo muovere davvero l’economia. Piccole economie che fanno la differenza. La legge è stata approvata sotto la giunta Chiamparino, complice l’interessamento di Aldo Reschigna. Nella passata legislatura, la prima di Alberto Cirio, tentammo di approvare i decreti attuativi coinvolgendo l’assessore Fabio Carosso». «C’è anche stato un incontro a Torino con assessore e dirigenti - aggiunge Lana - abbiamo anche portato una bozza di regolamento elaborata dai nostri tecnici. Nulla da fare». La legislatura è finita invano. Ora l’assessore alla montagna è cambiato e Brignone ha deciso di tornare alla carica, sempre appoggiato da Lana. «Politicamente siamo distanti - dice Lana - ma io non giudico le idee dalle persone che le propongono».
«Nel frattempo - aggiunge Brignone - le PAM sono diventate ancora più urgenti. Infatti le regole per gli affitti brevi per arginare gli Airbnb nei centri storici incideranno anche sul mio. Le regole sono cambiate e per gli affitti brevi occorre avere un Cin (codice identificativo nazionale): per averlo serve accatastare le baite come abitazioni. Io l’ho fatto e sono in regola. Altri di alpeggi vicini invece hanno rinunciato e non faranno più affitti brevi. Una perdita per l’economia del territorio».
La legge sulle PAM potrebbe essere, come si dice oggi, il “game changer”: semplificherebbe la vita a chi vuole mettere a reddito queste baite che hanno un mercato di nicchia ma vivo e vitale e magari spingerebbe altri a recuperare le proprie.
Durante la salita Brignone ci parla anche di come la legge di qualche anno fa che ha obbligato ad accatastare le baite sia stata una vera mazzata per le baite alpine. «L’idea non era sbagliata - dice Brignone - in Toscana esistevano casali con piscina non accatastati o segnati come magazzini. Giusto metterli in regola». «Sulle Alpi però - dice Lana - la situazione era diversa: tante baite erano abbandonate e il loro recupero, dovendo seguire le regole del paesaggio, era troppo esoso». Molti per non pagare la Tari hanno così deciso di abbatterle.
L’esempio lampante è una baita che incontriamo salendo lungo il sentiero. «La chiamano la “baita della vergogna” - ci dice Brignone - si dice fosse stata data come risarcimento per uno stupro».
Ora non ha più un tetto: è stata abbattuta dai proprietari perché era solo un costo. Vergogna due volte, verrebbe da dire.
Arrivati all’alpeggio Brignone ci mostra con orgoglio i lavori alle due baite che sta recuperando; poi, da perfetto padrone di casa aiutato da Cècile, ci offre un pranzo, in semplicità, con la pasta al ragù cotta sulla stufa a legna, nello splendido contesto naturale di un luogo lontano da stress e tensioni della vita moderna. Guardando Brignone, pensando ai suoi sogni e alla sua determinazione, verrebbe da pensare che il suo handicap non l’ha fermato. I veri handicap della montagna sono altri. Quelli delle inerzie della politica.
Roberto Bioglio

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Albero morto in un prato di plastica

Ogni tanto mi viene chiesto di pubblicare qualcosa, e se mi piace, lo faccio. Terreste lo scheletro del nonno nella stanza dei giochi dei bimbi? A Verbania hanno lasciato nonno albero nel bel mezzo del prato di plastica dove faranno giocare i nostri bimbi. ORRIBILE!

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Nel giardino dell'asilo di Biganzolo (che da qualche anno si chiama Asilo Riziero Camocardi) hanno tagliato il bellissimo albero che rinfrescava il parco, hanno fatto una gettata di cemento sul prato esistente e hanno messo l’erba sintetica.

Senza entrare nel merito dei possibili ftatati e altre sostanze nocive allo sviluppo dei bambini che si sprigionano dall’erba sintetica, allego un elenco di vantaggi di sporcarsi le mani di terra.

Io vorrei il nome del colpevole...

Giocare con la terra può essere benefico per i bambini sotto diversi aspetti, purché si prendano alcune precauzioni per la loro sicurezza e salute. Ecco i principali vantaggi:

1. Stimola il sistema immunitario: Esponendosi a batteri e microbi nel terreno, il sistema immunitario dei bambini può diventare più forte. Questo contatto con la natura favorisce lo sviluppo di difese naturali.

2. Sviluppo sensoriale e motorio: Manipolare la terra, creare forme o scavare aiuta i bambini a migliorare le abilità motorie, stimolando il tatto e altre percezioni sensoriali.

3. Riduzione dello stress: Il contatto con la natura ha un effetto calmante e può ridurre lo stress. Giocare con la terra permette loro di sfogarsi e di vivere momenti di relax.

4. Sviluppo della creatività: Costruire forme, scavare o piantare semi stimola la creatività e l’immaginazione, oltre a insegnare loro ad apprezzare la natura.
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Albertella e Marchionini: due facce della stessa moneta (e il "bordo" è Rabaini)

Perchè le facce di una moneta sono due, ma c'è un bordo... ecco, a verbania con la "moneta politica" che abbiamo, possiamo comprare proprio poco, certo se qualcuno potesse, dovrebbe comprarsi una dignità, almeno un pochino, giusto per smettere di fare figuracce mediatiche a livello nazionale

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Quindi, dopo 10 anni di una amministrazione molto oltre l'imbarazzante, e in attesa (anche a Verbania la legge è uguale per tutti?) che la Procura ci dia (finalmente) una verità giuridica a fatti che politicamente sono già chiarissimi, possiamo notare come la menzogna e l'assenza di vergogna abbiano cambiato colore politico, ma siano sempre saldamente nelle stanze del potere.
Mai scalfiti dal dubbio che ci sia un limite all'indecenza, alla bugia, alla vergogna. Sempre incapaci di fare un passo indietro, di chiedere scusa (anche solo privatamente) per l'ipocrisia che la corsa al potere evidentemente conquista ogni vincitore, anche il "nuovo" Sindaco di Verbania ha avuto la sua "ribalta" Nazionale.
Ancora una volta le Iene ci hanno ricordato il livello dei nostri primi cittadini, passati e presenti, e .perdonatemi se non vedo il cambiamento promesso. Guardatevi questo video e ricordi bene chi ha votato chi, perchè le alternative c'erano, eccome se c'erano... ma alla fine l'amico vale un po' più dell'onesto, e si continua a votare più credendo alle bugie o cercando chi ci somiglia di più, piuttosto che faticando nel capire quale progetto è più giusto per il futuro, per la collettività... ed ecco la "nuova Marchionini" che in uno schiocco di dita, grazie al coraggio di pochi e alla forza di una trasmissione nazionale ci fa capire quanto piccole sono le persone di potere, e che malgrado ciò, e proprio per la loro assenza di vergogna (e la vostra scarsa memoria) , al potere ci restano.
Oggi sono stati buttati al vento 350'000 € di soldi pubblici e la dignità collettiva di una città, che attraverso il suo sindaco non ha premiato l'onestà, avessi ancora 20 anni sarei sotto il municipio a chiedere le dimissioni di chi mente senza pudore... ma ne ho da poco 54, e grido dai monti il mio "potente" (solo perchè la mia voce è potente) VAFFA.

PP ovvero : Ponti e Politica

...e non parlerò dei punti come figure retoriche del dialogo, ma dei ponti fisici, quelli di Verbania, quello alla ribalta della cronaca odierna e quello di cui ho già parlato , per fare una semplice considerazione: Ma che credibilità ha una minoranza che era maggioranza quando certe cose erano da fare e non le ha fatte? E la ex minoranza, oggi maggioranza che non ha controllato?

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(FOTO PONTE PRESE DA VERBANIAMILLEVENTI)
Inquieta questa notizia del ponte di via San Giovanni Bosco che non è a norma. Inquieta ma ormai non stupisce più, ci stiamo assuefacendo alla brutta retorica, agli interessi di parte, alla disonestà intellettuale di buona parte della classe politica, e questo non è nemmeno un discorso di destra e sinistra, di civiche vere o farlocche, è proprio un discorso etico che ormai pure io sono stanco di ripetere.
Resta il fatto che come dicevo nel sottotitolo, una sinistra che è stata al governo della città per 10 anni e che ha a capo un ex assessore che non ha mai preso veramente le distanze dal suo ex Sindaco (...che invece le distanze le ha prese eccome, facendogli perdere le elezioni), come può essere credibile in certe battaglie (come questa del ponte)?
Ciò detto, è evidente, e l'ho ripetuto più e più volte, che l'attuale maggioranza, che si è ritrovata un bel po' di "gatte da pelare", parimenti è ben poco credibile se la giudichiamo dal basso livello di controllo che ha fatto quando doveva...
Allora facciamo così, vi ricordo questo post di qualche hanno fa che si sono "cagati" in pochi, su un altro ponte la cui manutenzione è allarmante, chi va a vedere le carte? La maggioranza che dovrebbe metterci l'ennesima pezza? Il PD che era maggioranza e avrebbe dovuto fare la manutenzione o la civica di minoranza che è rappresentata in consiglio da un iscritto al PD? ... Dubito che il controllo lo faranno Marchionini e Rabaini, ma non si sa mai nella vita...
Ecco il vecchio post sul terzo ponte, aprile 2022
Buona fortuna a tutti.