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Albertella ha mentito? non stupirebbe, è un politico di lungo corso. - 8 Agosto 2024 - 10:06

Intitolazione scuola a Gino Strada
Nonostante la diversità di opinioni politiche ho sempre avuto una stima istintiva per Renato Brignone. Persona molto intelligente, capace in questo caso di sfruttare politicamente questa vicenda .Peccato lo faccia rivendicando il proprio "pragmatismo". Infatti tale vicenda si può interpretare in senso politico facendo volere ognuno i propri indirizzi ( scelta politica legittima quella del Consiglio di istituto che ha avanzato la propria proposta, legittima quella della giunta Marchioni che si è setta d'accordo e legittima quella della giunta Albertella che ha espresso disaccordo). Ognuno può legittimamente pensarla politicamente come vuole , giusto o sbagliato che sia. Detto questo c'è l'aspetto pragmatico e questo è regolato dalla Circolare ministeriale 313 del 1980 , la quale si richiama ad una Legge fascista del 1927, che udite! udite! non esclude la intitolazione a chi ha particolare meriti. Tale circolare è chiarissima e si evince che l'intitolazione di una scuola non è scelta autonoma della scuola ma deve seguire chiare procedure. Proposta del consiglio di Istituto , parere del prefetto e della Giunta Comunale , invio al provveditore agli studi della provincia che lo invia al Ministero per il parere definitivo. Norme più complesse per intitolazione a morti da meno di 10 anni e per cambio di nome. Si evince che la Giunta comunale dà solo un parere non vincolante e non può bloccare un bel niente come si cerca di fare intendere. L'autonomia scolastica non ha poteri decisionali in materia e non può un parere delle giunta inficiare una autonomia scolastica in materia che non esiste. Questa è la prassi che un "pragmatico" dovrebbe valutare. Giorgio Tigano

Se non lo proponessi lo rimpiangerei... - 19 Novembre 2016 - 18:19

Giochiamo a nascondino??????
all'inizio pensavo fosse la solita opera brignoniana di nascondere le cose positive ed ingigantire quelle negative, poi il tarlo mi si è attivato e sono andato a guardare il file Pdf sul sito del comune (ora scritto volutamente in minuscolo) ed è proprio tutto vero: VAFFANZUM!!!!!! NON CI SONO!!!!! I casi sono due: O mi fate i funerali di stato o mi fate le scuse ufficiali. Quei mascalzoni di comunisti mi hanno eliminato dai documenti ufficiali dell'ente!!!! VOGLIO ESERCITO!!!!!!! Io se fossi in te chiamerei la Minore e immovilli ed andrei dal prefetto a denunciare che c'è uno sconosciuto che prende i gettoni e presiede addirittura una Commissione!!!!!! Se non altro non devo scegliere se sostenere la maggioranza o andare dal notaio..... tanto in maggioranza c'è Ferrari, e a guardarci vicini il peso è simile, così la bilancia dei pesi e contrappesi è salva.

Presidenza superpartes a fasi alterne. Mettiamola alla prova. - 23 Settembre 2016 - 11:04

Tappetini 2
Effettivamente si sta assistendo ad una farsa laddove anche il Presidente, che dovrebbe garantire la massima imparzialità, si dimostra completamente asservito a sindaco e giunta. Corretto che di questa assurda situazione venga informato il prefetto, il quale, in tale ottica, visto e considerato che il consiglio non viene ascoltato, dovrebbe prendere ke debite decisioni. Una amministrazione simile non ha più ragion d'essere.

Deliri e silenzi - 6 Luglio 2016 - 22:21

Che tristezza...
Il quadro dipinto è veramente tragico. Incredibile ciò che sta avvenendo a Verbania, con il beneplacito dei consiglieri di maggioranza, che difettano di dignità, degli assessori che brillano per assenza... Il prefetto ed il procuratore che fanno???

Gerarchia - 3 Luglio 2016 - 12:27

...il punto di Gabriele
Mi sa che quel "punto" o non arriverà o arriverà quando ormai sarà troppo tardi: prefetto e magistratura, se proprio non ci sono illegalità più che evidenti, faranno gli attendisti per non essere accusati di volersi intromettere in questioni politiche. E' quello che avviene a livello nazionale:se la magistratura si muove subito scatta le accuse di golpe. Quanto ai Prefetti sono pur sempre dipendenti dello stato, in linea diretta dipendono dal ministro dell'interno e per questo sono facilmente indirizzabili: se qualcuno di loro si azzarda ad andare oltre certe linee probabile che scatta il trasferimento a sede più disagiata.