Il "reportage" di un nostro lettore sull'alluvione e le riflessioni di ex amministratori
Mentre la mia posta elettronica riceve continuamente materiale da persone allarmate rispetto l'assenza di visione e risposte serie sul nostro bel territorio (ed a campione ve ne do conto), leggo su Verbaniasettanta riflessioni e analisi di grande pregio e spessore, e ahimè , temo che anche persone più pacate e assennate di me non verranno prese in considerazione nemmeno dal loro partito... questo a me dispiace e fa paura.
Scrive un lettore:
Questa mattina ho fatto un giro per vedere gli effetti dell’alluvione. Mai come ora penso, come ha detto un famoso scienziato anglosassone, che TUTTO QUELLO CHE ACCADE E’COLPA DELL’UOMO.
Sono andato a vedere l’arginatura del Toce a Ornavasso,nei pressi della passerella sul Toce. Non me la sento, perchè non conosco quali fossero le intenzioni di chi ha voluto l’opera, di dare giudizi ma avendo per vizio quello di parlare con la gente ,come sempre, mi sono intrattenuto con persone del luogo. Ho chiesto ovviamente se nell’alluvione dei giorni scorsi il ”muro” abbia dato risposte importanti. Tutti hanno sorriso alle mie domande. Mi preme riportare quello che mi ha detto un’anziana signora in compagnia del nipote: "il muro non ha fermato il Toce ma non andava fatto, bisognava impedire che venissero edificate case in una zona soggetta ad esondazione".
Sembra facile una risposta di questo tipo ma…cosa succede in realtà: le amministrazioni concedono spesso permessi per costruire in zone ad alto rischio. È successo in passato e succede tutt’ora, successivamente i privati, capito l’alto rischio che pende come spada di Damocle sulla loro testa, forzano gli enti locali, invocando i pericoli, ad affrontare una situazione che costerà cara a Stato,regioni e quant’altro.
La foto del puro è in copertina (ndr), gli operai stavano smantellando il cartello non so se solo perchè i lavori sono finiti o per vergogna.
Mi risponda il politico che ha voluto quest’opera e mi dica a cosa serve e se serve ,ascolterei attentamente le sue ragioniamo ma non accadrà mai. Vero?
Mi sono recato poi a Fondotoce perchè mi era giunta notizia della frana del sentiero che costeggia Il Toce. La frana che ha completamente cancellato il sentiero è proprio laterale alla cascina ex De Antonis, oggetto di tante discussioni e al centro del progetto Malu’.
Anni fa, quando venne alla luce il progetto, la relazione geologica classificava la porzione tra il ponte ferroviario e il ponte della bretella stradale di CLASSE MORFOLOGICA MEDIA, mentre la porzione tra la bretella stradale e la foce di CLASSE DINAMICA MORFOLOGICA ELEVATA. I
In una mia relazione del 2007 ho contestato parecchi punti del progetto relativo alla fattibilità geologica, che concludeva:
"A TUTTE LE SITUAZIONI CONSIDERATE E’ ATTRIBUIBILE UNA CLASSE DI RISCHIO MODERATO."
La fascia interessata dalla frana della sponda è tra il ponte ferroviario e la bretella e IL RISCHIO NON SEMBRA MODERATO
Nel progetto si legge:
a) porzione compresa tre il ponte ferroviario e ponte della bretella stradale:
…la sedimentazione laterale sommata al progressivo aumento delle quote del fondo alveo indicano una tendenza al restringimento dell’attuale sezione d’alveo che potrebbe avere ripercussioni SULLA STABILITA’DELLA SPONDA SINISTRA..
(Quella dove insiste la cascina De’Antonis)
…in particolare tra i due ponti si è introdotta una fascia profonda non meno di 70 m. dall’orlo della scarpata fluviale che comprende aree destabilizzabili da una ipotetica accelerazione dell’erosione spondale dovuta al progressivo restringimento della sezione dell’alveo..
QUESTO HANNO SCRITTO I GEOLOGI ,RELAZIONE DI FATTIBILITA ’GEOLOGICA: MI VIENE DA DIRE DI NON FATTIBILITA’!!!!
IL FENOMENO ODIERNO E’DA INQUADRARE IN QUESTE CONSIDERAZIONI,RIPETO SCRITTE DAI PROGETTISTI DI MALU’ NEL PRIMO PROGETTO PRESENTATO AL COMUNE.
IGNORARE QUANTO E’ACCADUTO ALLA LUCE DI QUANTO SCRITTO NELLA RELAZIONE GEOLOGICA MI SEMBREREBBE VERAMENTE GRAVE .
Alla luce di quanto è accaduto in questi giorni e tenuti presenti i sempre piu frequenti e violenti nubifragi, sicuramente conseguenze dei cambiamenti climatici, con innalzamenti del livello del lago in tempi sempre piu’ brevi, credo che continuare a portare
avanti progetti su quella e su altre zone soggette ad esondazione sia folle. Sacrificare il fiume con arginature che lo renderebbero un canale di scorrimento e non può’ un ambiente naturale potrebbe diventare possibile nel momento in cui i politici decidessero di proteggere gli interessi dei soliti noti, situazione che, visto quello che accade da anni ,non escluderei.
Opporre alla foce del Toce strutture e innalzamenti del suolo è innegabilmente creare un ostacolo al deflusso delle acque.L’allagamento della pianura alluvionale, creata dal fiume, sarebbe un fenomeno naturale ,ma sappiamo come sono andate le cose.
Dopo questa lettera appassionata me anche tecnica, mi sono imbattuto in questo articolo di Verbaniasettanta, che ancora una volta in modo pacato ma fermo e intelligente, vorrebbe spronare la politica ad occuparsi di una visione del territorio moderna e lungimirante, ve ne consiglio la lettura. Come tutte le letture dovrebbe essere una lettura critica, ci sono suggestioni che personalmente non trovo stimolanti, ma certamente c'è tanto ottimo materiale per fare ciò che la buona politica dovrebbe tornare a fare: discutere di futuro!