Il blog con il giornale dentro

NE’ BOCCI NE’ SPADONE PER IL PARCO DELLA VALGRANDE.

Riceviamo e pubblichiamo


NE’ BOCCI NE’ SPADONE  PER IL PARCO DELLA VALGRANDE.
Immagine 1
In seguito alle polemiche suscitate dalla mancata riconferma di Massimo Bocci alla presidenza del Parco Nazionale della Valgrande, polemica sollevata dal PD in contrasto con la nomina di Luigi Spadone voluto dalla Lega
vorrei fare delle riflessioni soprattutto sui metodi usati per le nomine dei Presidenti dei parchi nazionali che non mi trovano per niente d’accordo.Prendo spunto da un documento
del WWF che denuncia che nelle aree protette “COMANDANO LA POLITICA E GLI INTERESSI LOCALI” E CHE SONO STATE INDEBOLITE LE COMPETENZE STATALI
SULLA NATURA.
Quindi bisogna decidere se questo metodo sia giusto e perchè invece a mio avviso sia profondamente sbagliato.

Scrive il WWF:
I PARCHI PREDA DELLA POLITICA:
IL WWF ha piu ’volte denunciato uno SPOSTAMENTO DELLA GOVERNANCE dei parchi nazionali che ha indebolito le competenze statali in tema di CONSERVAZIONE della natura, cosi’ come sancito dalla COSTITUZIONE.La modifica della composizione dei consigli direttivi da 12 membri ( 7 in rappresentanza statale e 5 locale) a 8 membri (4 in
rappresentanza statale e 4 locale),delle procedure di nomina dei presidenti, le designazioni e le nomine fatte dai vari ministri, ha fatto scivolare le aree protette nell’orbita delle POLITICHE e degli INTERESSI LOCALI ,mentre è sempre stata ignorata la richiesta di procedere alla nomina dei direttori di PARCO NAZIONALE attraverso un CONCORSO PUBBLICO per titoli ed esami.
Spesso in effetti i ministeri hanno nominato presidenti che erano diretta espressione locale ed hanno designato come RAPPRESENTANTI statali esponenti locali dei partiti della
MAGGIORANZA di governo pro tempore .
Ai rappresentanti non sono richieste particolari competenze, cosi’ non vengono designati esperti del territorio ma solamente sindaci, assessori o consiglieri che decadono nel momento in cui perdono la carica.
Lasciare in mano i parchi e le aree protette a persone, a volte incompetenti, ma sempre legate ad un partito di riferimento è una pratica ,a mio avviso, scellerata.I controllori e
Il Presidente dovrebbero essere persone al di sopra delle parti e soprattutto esperti della protezione dell’ambiente e non avere interessi di parte,.
Mi perdoni Massimo Bocci ma la sua elezione voluta dal PD equivale a quella di Luigi Spadone voluto dalla Lega: e’ quindi il sistema che non funziona e potremmo passare
da una gestione discreta di protezione ambientale ad una successiva di …..non m i vengono le parole ma ricordo cosa hanno detto gli esponenti della LEGA ,recentemente,
sulle “stragi” perpetrate dai lupi e sull’amore per l’ambiente legato pero’ alla cancellazione di vincoli sui territori di parchi e riserve.

Avremmo delle garanzie di continuità e di vera protezione ambientale se il presidente del parco fosse eletto con il metodo caldeggiato dal wwf e pienamente condiviso anche da me.
Fuori i partiti dalla gestione delle aree protette.

Auguri
Tiziano Auguadro





0 commenti  Aggiungi il tuo



Per commentare occorre essere un utente iscritto
×
Ricevi gratuitamente i nostri aggiornamenti