Traggo spunto da questo articolo di Eco Risveglio, in cui vengo citato
Innanzi tutto, chiariamo che ci sono "porcate" che si possono fare anche legalmente (la definizione di porcata è molto personale e soggettiva, legata a una serie di variabili) , la legge infatti non è perfetta. La politica può porre rimedio o aggravare le più svariate situazioni. E' successo in Commissione o in Consiglio qualcosa di illegale? NO, certamente. Mi è consentito definire politicamente una legittima richiesta "una porcheria"? spero proprio di si, soprattutto se argomento le mie ragioni.
Facciamo un ragionamento in astratto: Se uno prova a truffare la collettività commettendo un abuso, e l'abuso è un danno che viene fatto a tutti perché falsa le regole e crea disparità di condizioni, viene beccato e la situazione riportata alla "normalità", voi ritenete davvero che poi un ente pubblico debba cambiare le sue regole (questo è un piano regolatore, un insieme di regole organiche e condivise) per permettere a chi ha tentato di non osservarle , di poter fare ciò che voleva già fare fin dall'inizio?
Quando da "politico" (nel mio piccolo) sottoscrivo un programma che dice "ZERO CONSUMO DI SUOLO" , ho in testa un'idea di città rivolta al riuso degli spazi, di sicuro non penso che i garage debbano diventare appartamenti perché sono contro lo spreco di territorio vergine, anzi, penso che la pianificazione chiara e corretta sia la via maestra e non certo le varianti parziali ad uso e consumo di chi le richiede.
Per questa ragione, se un costruttore mi proponesse la sua visione in cui mi viene detto che "la sua politica è atta a costruire e contribuisce alla crescita della città...", gli risponderei che una costruzione fuori da una pianificazione che tiene conto delle reali esigenze della città è un danno alla città stessa. Se poi insistesse che in cambio delle sue costruzioni (che gli frutteranno denari) offre opere gratuite, gli risponderei che nulla è gratuito su questa terra, apriamo bene le carte e vediamo opere e gratuità...
Certamente da Consigliere Comunale verrò nuovamente messo alla prova con casi ipotetici come quello qui proposto, e garantisco fin d'ora totale imparzialità, ovvero il mio NO a dare concedere qualcosa a chi a già provato a prenderselo senza titolo, a prescindere di come si chiami questo qualcuno. Sempre disposto a rispondere a viso aperto e a testa alta a chi dovesse sentirsi diffamato da ciò che affermo in piena coscienza del mio agire.