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In tempi di STOP , non tutto si ferma. Riceviamo e pubblichiamo...

Nel proporvi questo articolo su fondotoce, vi suggerisco di riflettere anche sulla città che vorrete dopo la crisi e sulle domande che non hanno ancora risposta.


In tempi di STOP , non tutto si ferma. Riceviamo e pubblichiamo...
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Ricevo la riflessione che riporto di seguito e torno a pensare alle ultime domande fatte agli assessori verbanesi che non hanno ancora avuto risposta (vedi articolo riepilogativo). Lo so, in tempi di covid19, le priorità cambiano, ma non credo che tutti gli assessori siano ugualmente impegnati, qualcuno avrà tempo , dopo mesi e mesi di dire qualcosa di risolutivo o anche solo di spiegazione, al limite di giustificazione...

Vabbè, vi lascio a quanto ricevuto e con piacere pubblico:


FONDOTOCE - 15.03.2020 - Il progetto di costruzione di una pista da Bmx a Fondotoce, non lontano dal camping Continental e promossa dalla ditta Malù, non soddisfa tutti. Il verbanese Tiziano Auguadro, da privato cittadino, si dice contrario al progetto: "La zona del Piano Grande va conservata così com'è. Fare una pista da Bmx vorrebbe dire togliere del verde a favore di una colata di cemento". Ed ancora: "Sollevo un problema che in pochi conoscono. La zona è importante sul piano paesaggistico e naturalistico e la sua fisionomia è già stata stravolta da dei campeggi che nel tempo sono diventati enormi". Poi una stoccata al Comune: "Il Comune col Museo del Paesaggio organizza convegni sulla protezione e valorizzazione del territorio, ma nella realtà non presta attenzione al problema. Ricordo che la pianura alluvionale che separa il lago Maggiore dal Mergozzo avrebbe già dovuto essere protetta dal Comune, che invece ne ha permesso lo stravolgimento con un inizio di "Dormellettizzazione". Vedi i nuovi capannoni dell’Ufficio del Registro e quelli del nuovo centro commerciale nei pressi della stazione ferroviaria, in una zona sottoposta a vincoli per esondazione". Tornando alla pista da Bmx, Auguadro rincara la dose: "Il progetto si scontra con le direttive e linee guida del Ppr (Piano paesaggistico regionale, Ndr), che recita che eventuali interventi non devono alterare gli elementi scenico-percettivi che compongono il paesaggio agrario circostante con la realizzazione di volumi che per forma, posizione e colore modifichino la percezione visiva dei luoghi".



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