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Grandi numeri dal futuro (*sondaggio) - 30 Marzo 2013 - 19:42

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Perfettamente d'accordo. Ma senza voler difendere Cota (proprio io!) ti rimbalzo la domanda: basta tenere aperto un punto nascite? Magari con personale che vede troppi pochi casi per esser poco più che un posto paragonabile a una casa con un'ostetrica un po' brava? La distanza Domodossola-Verbania è risibile, considerata l'autostrada, appena 30 km. Il punto è la gran fuga verso Varese e Borgomanero, secondo me, la cui risposta non può essere SOLO la chiusura del punto nascite di Domodossola.

Grandi numeri dal futuro (*sondaggio) - 30 Marzo 2013 - 19:42

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Per me è uno schifo, sono una mamma in gravidanza il mio primo figlio ha 6 anni ed è nato a Verbania, conosco molto bene l'ospedale sia di VB che Domo visto che ci lavoro e vi diro' se non posso parorire a Domodossola andro' a Borgomanero, vista la precedente esperienza a VB e visto che vedo come si lavora non ci penso neanche lontamente a partorire li! Sono profondamente delusa che gli ospedali nel VCO proprio non funzionano!! NON E' GIUSTO!!!

Grandi numeri dal futuro (*sondaggio) - 30 Marzo 2013 - 19:42

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la mia prima figlia e nata velocissima il tempo di arrivare a domo 10 km entrare in sala parto e farla nascere se dovevo andare a verbania con i solo 30km la faccevo in macchina a fondotoce, sono in attesa del secondo figlio dovro' spiegargli che ci vuole tempo ad arrivare a verbania perche' nellle ore di punta da gravellona a verbania ci vuole mezzora come ridere perchi la strada la fa tutti i giorni e una nascita non la programmi ne decidi tu quando andare in ospedale e a che ora far nascere tuo figlio se fosse cosi semplice problemi zero per tutte le partorienti e intanto ultimamente aumentano i bambini morti chissa come mai complimenti se la donna di max blardone va a varese a partorire e' perche lei la stanza riservata se la puo' permettere noi non siamo tutte donne di personaggi famosi che paragoni schifosi e inutili

Elezioni Omegna - risultati - 30 Marzo 2013 - 19:42

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Sono piuttosto daccordo. Credo però che sia sempre necessario distinguere per le amministrative il valore "locale" dell'evento, vedi Tosi a Verona o Orlando a Palermo. C'è un problema grosso di credibilità dei partiti locali (parlo del nostro territorio). La mia impressione è che si scelgano personaggi non legati strettamente alla politica per fare i "portabandiera", i candidati sindaci, poi in consiglio comunale si fanno sempre eleggere i soliti navigati personaggi (nel bene e nel male). Non mi si dica che il voto è libero e i cittadini scelgono liberamente, perchè il ricambio di una classe dirigente (locale o nazionale) è sempre difficile, e se i "vecchi" non mollano e non aiutano nuove leve, ragioneremo sempre in maniera miope e col fiato corto.

Difese deboli, fiato corto, troppi pregiudizi - 30 Marzo 2013 - 19:42

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Ma in effetti mi pare una totale "presa per il culo" all'italiana, citando cosa direbbero in capitale. Non ho letto la sentenza, ma al Casinò di San Remo, se non sbaglio, La sala Slot Machines apre alle 10 del mattino e chiude alle 16, l'entrata è vietata ai minori, stesse regole applicate alle altre sale presenti sul territorio, tutto questo senza che nessuno si debba dichiarare "benefattore", per sembrare moralmente a posto, o presentare l'eventuale casinò come soluzione di tutti i danni che potrebbe causare il gioco d'azzardo. Non vedo, nel limite d'orario, una tale contraddizione, ne più e ne meno che il divieto di fumare e vendere le sigarette o il divieto di bere alla guida e vendere alcol è solo e semplicemente buon senso. La "generale anarchia" è frutto di una incapacità, o una mancanza di volontà di legiferare da parte di chi è preposto a farlo, come del resto il "pullulare di sale da gioco" ma chi emette i permessi ? questa si che mi appare una ipocrisia e comunque vi è una differenza tra chi si rivolge al casinò e chi si accontenta o si deve accontentare dei vinci-bingo o della sala giochi, sono due fenomeni in parte diversi tra loro, l'ultimo molto vicino ai paesi del terzo mondo. Non è sicuramente una materia che si possa limitare alle cose scritte, ma mi sentivo di dirle.