In questi 5 anni in Consiglio, mi sono impegnato molto, ho combattuto battaglie di cui nessuno sa nulla e ho portato a casa i miei successi (non so in quanti sanno che se esiste una legge sulle PAM è anche merito mio). La politica però è quell'ambito strano dove ti devono cucire addosso un etichetta, un vestito che serve agli altri per riconoscerti. Ovviamente poi quel "vestito" diventi tu, è utile agli altri per caricaturarti e sfuggire al merito delle questioni, sfuggire ai contenuti che proponi. In politica, nella politica "bassa" , quella dalla quale mi accingo a uscire oggi, anziché tra 5 anni, succede così: vince chi non prende mai posizione o chi la cambia con la velocità con cui si cambiano le mutande, sia a destra che a sinistra.
Abbiamo provato a fare qualcosa di diverso, a creare i presupposti di un dialogo vero ed abbiamo fallito. Ma fallire in un contesto politico così misero, non dice nulla del valore delle persone che ci hanno provato, è solo un bagaglio di esperienza, falliremo ancora, falliremo meglio.
Avevamo un bel progetto per i giovani, per il futuro, un modello amministrativo che poteva e può utilizzare chiunque (è a disposizione e on line) e che aveva come focus la co-progettazione , la responsabilizzazione dei cittadini, il desiderio di riportare i giovani al protagonismo. Cosa ha vinto? Forse le paure (della dx o della sx)? Le contrapposizioni? I personalismi? O semplicemente un idea di città migliore di quella che proponevamo noi? Non lo so , e non credo lo scoprirò mai. 2 cose pratiche e 2 cose politiche restano per me in sospeso e sarebbero state le prime cose di cui mi sarei occupato (e spero che se ne occuperà il vincitore): Fare chiarezza sul CEM, qualcuno ha sbagliato (la commissione di inchiesta ha scritto cose molto chiare)e l città deve essere risarcita; evitare lo spreco enorme di denaro per il parcheggio in piazza mercato (e realizzare un serio piano parcheggi)... e da un punto di vista politico lavorare per i giovani del territorio per dargli spazi di protagonismo e prospettiva, e per cambiare il modo e il modello di confronto politico.
Tutto ciò non è più una mia responsabilità, buon lavoro a chi è chiamato a prendere in mano le sorti della nostra bella e confusa città.