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Forno crematorio, vittimismo leghista e il prossimo futuro

Avevo promesso una spiegazione e un approfondimento su quello che ho definito il "vittimismo leghista". Di seguito la mia personale posizione (atto dovuto), poi non torno sull'argomento, andiamo avanti e portiamo a casa il successo referendario tutti insieme, per la città e oltre le eventuali divisioni partitiche e movimentiste.


Forno crematorio, vittimismo leghista e il prossimo futuro
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Questo il comunicato di "Una Verbania Possibile":
Nel merito della campagna referendaria che si sta aprendo a Verbania, il gruppo "Una Verbania Possibile" (Cittadini con Voi e Sinistra & Ambiente) sosterrà convintamente il comitato aiutandolo in tutti i modi possibili affinché il referendum abbia pieno successo.
Le ragioni di condivisione sono su molteplici piani: tutela ambientale/sanitaria (mancata certezza sulle quantità e qualità dei fumi immessi dal forno nell'ambiente che coinvolgono quartieri fortemente abitati), valutazioni economiche (attualmente il forno porta importanti introiti nelle casse del comune e non è possibile concedere una delega in bianco all'amministrazione che potrebbe concludere un pessimo affare coi privati, in una sostanziale mancanza di certezza su costi e benefici per la collettività) e motivi etici (non é accettabile che una amministrazione faccia un passo così importante senza adeguata informazione preventiva e condivisa).
Non poniamo preclusioni ideologiche alla privatizzazione di alcuni servizi, e nulla abbiamo contro il fatto che il servizio del forno possa essere gestito da privati, questo però a condizione che ci siano regole chiare che oggi mancano. Ad esempio: quali i numeri massimi di cremazioni al giorno/mese/anno? Quali i vantaggi per il comune di Verbania in termini economici? Si sono valutate condizioni di privilegio da riservare ai cittadini verbanesi? Quali garanzie sulla qualità complessiva del servizio? Siamo sicuri che la zona sia davvero la migliore e che non sia possibile una deroga per ricollocare il forno? Tutte questioni che in commissione si sarebbero potute discutere.
Il nostro invito, infine, é rivolto alla maggioranza: ritirino la delibera oggetto di referendum e aprano una discussione vera, chiara e senza reticenze e preclusioni al fine di concordare la migliore soluzione per la città, che farà risparmiare a tutti tempo e lavoro e che sarebbe utile per iniziare finalmente una stagione di dialogo che ad ora continua ad essere arrogantemente negato.


In questo comunicato c'è una risposta molto pragmatica all'assurdo vittimismo leghista che addirittura ha parlato di "preconcetto razzista" nei suoi confronti. Personalmente , se vogliamo essere precisi, sono stato contattato da De Magistris il giorno prima dell'inizio della loro raccolta firme, e ho risposto che non aveva senso che partecipassi a raccogliere firme sotto un documento che non ho contribuito a scrivere e di cui non condivido le premesse. Io non sono contro le privatizzazioni, io sono a favore di ragionare di costi e benefici, cosa che questa amministrazione non ha fatto (sia in termini ambientali che economici).
Sono felice che il comitato referendario sia smarcato da bandiere e sarò felice se tra gli autenticatori delle firme ci saranno consiglieri leghisti e del PD... il referendum riguarda tutti. Sarei ancora più felice se la delibera oggetto di referendum venisse ritirata e il dialogo potesse iniziare... finalmente!

A titolo di cronaca segnalo che la pagina FB di chi è a favore del referendum in pochi giorni ha già più di 800 iscritti, se non è un segnale politico questo... ?



2 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di Giovanna Valutare bene
Giovanna
31 Ottobre 2015 - 11:39
 
chi è il beneficiario di tanti favori... Non saranno le solite cooperative?? Manca tutto nella decisione assurda della maggioranza... Prego approfondite indagini, prima che arrivi la magistratura...
Vedi il profilo di lupusinfabula Io invece no
lupusinfabula
31 Ottobre 2015 - 12:33
 
Io invece non sarei contento che ritirassero la delibera: mi farebbe molto più piacere se la loro decisione venisse rispedita al mittente dalla popolazione: non potrebbero far finta di nulla e negare l'indice di gradimento che deriverebbe dalla consultazione referendaria. Se ritirano la delibera finisce tutto lì e, non si illuda caro Brignone, il dialogo che mai c'è stato non comincerebbe allora.



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