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EX CEM: rischi e possibilità

Il paradosso è che la struttura c'è, ma il progetto no. idee, tante, non troppo chiare e non troppo organiche. Contenere "il danno economico" a livelli accettabili è possibile (credo) ma il confronto deve essere serio e di merito. Il momento di visibilità c'è stato , è ora che finalmente lavorino le commissioni.


EX CEM: rischi e possibilità
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Foto di Marco Tartari (presa da Facebook)

Tanta gente ieri sera alla presentazione di ciò che non è più il CEM ma che attende un nome. In quella sede abbiamo appreso le linee guida dell'amministrazione su cosa sarà "il coso" e come si vorrebbe inserito nella proposta di città. Abbiamo appreso che alcune osservazioni fatte nell'UNICA commissione che si sia mai occupata de "il coso" dall'insediamento di questa amministrazione, hanno trovato accoglimento, e di questo ci rallegriamo. Ma ora vediamo di essere un po' concreti, cerco con pragmatismo di ricostruire l'intervento che ho fatto ieri sera.

Il successo di una struttura come quella de "il coso", è fortemente determinato dalla sua caratterizzazione. Qual è il "filo conduttore" di quello spazio? Qual è il targhet di riferimento? Quindi, quale sarà l'offerta giusta da proporre?
La mia proposta è di fare ancor più rete con ciò che esiste e trovare economie di scala anche facili. Su musica e teatro diciamo che ci sono prospettive di lavoro avviate dall'Assessore, rimane però ancora non chiaro il "filo rosso" che possa legare l'offerta e caratterizzare lo spazio.
Credo che la grossa scommessa possa essere legare l'immagine stessa de "il coso" a Letteraltura, la manifestazione meglio riuscita e più azzeccata che negli ultimi anni Verbania abbia prodotto. Legarsi al Film Festiva della montagna di Trento, in modo da legare ancor più saldamente montagna/territorio/cultura/cinema, di quì trovare un legame col Film Festival di Locarno (sezione speciale dedicata? ). Tutti passi che possono essere fatti partendo da due proposte possibili e semplici:
1- Iniziare valorizzando ciò che abbiamo quasi in casa e penso al Malescorto
2- costruendo una bella palestra di bouldering , che consentirebbe di caratterizzare al mondo giovanile, allo sport, in modo economico e con costi di gestione bassissimi , uno spazio enorme che ora non ha destinazione, e caratterizzarlo nel senso della montagna e dello sport "eco" e contribuendo a presidiare la struttura con un continuo afflusso di persone.
Il targhet che avrei in mente io sono le famiglie, in questo senso, la proposta dell'Assessore Vallone di dedicare uno dei tanti spazi ancora senza destinazione a "spazio bimbi" è ottima. Per chi va al cinema, al teatro, al concerto, al ristorante, in palestra (di bouldering ovviamente), in spiaggia, uno spazio dedicato ai bambini sarebbe perfetto e in linea con ciò che avviene ormai ovunque. Proprio perchè il targhet potrebbero essere le famiglie la proposta di ristorazione dovrebbe essere adeguata, non troppo spostata "in alto", altrimenti le persone che usufruiranno dei citati servizi, potrebbero non utilizzare quell'offerta e anche essa potrebbe avere un occhio di riguardo alla materia prima locale, addirittura una forte caratterizzazione che lo renda unico: se si qualificasse per la proposta del pesce di lago? a Verbania ci sono fior di professionisti che già lavorano in questa direzione, perchè non coinvolgerli?

Altre cose si potrebbero dire e approfondire, ora però serve uno spazio vero e qualificato di confronto, l'amministrazione lo avvierà o considererà concluso il suo compito con la serata di ieri?

In ultimo la mia proposta per il nome è forse banale, ma proprio per questo credo potrebbe funzionare perchè è il brand con cui ci riconoscono nel mondo : "LAGO MAGGIORE SASSI"

bello il video di Camocardi



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