Il mondo brucia, il VCO brucerà... oppure vogliamo intervenire?
Ho una baita sopra Miazzina, e negli ultimi 4 anni ho visto 2 incendi partire nelle vicinanze, l'ultimo pochi mesi fa (molto grande). Ma tutto il VCO ha un problema di manutenzione dei boschi e del territorio. Certo finché la politica sarà interessata ai tombini e ai progetti su carta per i voti "comprati" con la demagogia, nulla cambierà, e la colpa è solo di chi accetta questa politica debole ed evanescente.
Ve lo ricordate l'incendio in Vigezzo nel 2016? E quello di quest'anno partito da Rugno?
I cambiamenti climatici sono una realtà incontestabile, la nostra Provincia per molti aspetti è una sorta di isola felice (malgrado le evidenti eccezioni fatte di incendi e inondazioni), ma fino a quando? e quale classe dirigente governerà il futuro?
Anche negli Enti, gli organi amministrativi sovraterritoriali che dovrebbero sovraintendere alla gestione del territorio, le nomine sono squisitamente politiche e non necessariamente tecniche (in rarissimi casi le cose coincidono ma...). Prendiamo il Parco ValGrande, in questi mesi abbiamo assistito a una lotta di poltrone , solo quelli che come me, che ostinatamente vogliono credere a un futuro diverso, hanno visto il marcio più profondo della politica, gli altri avranno "cambiato canale" semplicemente per noia.
Cerchiamo di leggere il contesto, facciamo un piccolo sforzo:
Il territorio è la nostra più grande ricchezza, non è "delocalizzabile", è unico, rappresenta il nostro futuro. Nel VCO cosa abbiamo? di cosa dovremmo essere fieri? cosa dovremmo preservare? Abbiamo tantissimo, abbiamo laghi meravigliosi (e questo è fin troppo facile) , abbiamo una parco Nazionale unico e senza eguali, abbiamo parchi regionali e riserve naturali importantissime... ma non solo. Conoscete l'Ossola? terra meravigliosa con patrimonio edile antico mozzafiato, dalla chiesa di Baceno alle case medioevali di Crevoladossola, alle alpi e alpeggi meno noti ma non meno belli della val Bognanco ecc ecc...
Ovviamente ho fatto semplici esempi tralasciando il grosso dei patrimoni sia ambientali che enogastronomici... ma dove voglio arrivare in questo fin banale ragionamento? A come trattiamo il territorio, a parlare del livello di chi ci amministra, vorrei vedervi un pelo "incazzatini", reattivi, meno rassegnati.
Non parlerò del Cusio perché lo conosco meno, voglio fare qualche riflessione su Verbano e Ossola, territori che conosco abbastanza e ritengo incondizionatamente stupendi.
Nel Verbano siamo stati capaci di perdere l'immensa occasione di fondere Verbania e Cossogno e avere potenzialità di sviluppo turistico e di manutenzione del territorio enormi grazie a una serie di economie di scala, siamo capaci di dichiarare ai confini di riserve naturali regionali, delle serre (ex) abusive come fossero zone edificate e di cambiare quelle stesse serre (ex) abusive in progetti per strutture in muratura a 3o4 piani in cemento, siamo capaci ancora oggi di vantarci per aver trasformato terreni agricoli in edificabili e di non essere capaci di mettere a norma un teatro cittadino da 20 milioni di euro. In Ossola si è capaci di coalizzare la politica in favore di un'opera che snaturerà il Devero in favore di un progetto anacronistico che non tiene conto dei trend e delle proiezioni per il prossimo futuro, il tutto per la ricerca di un consenso immediato dato da una iniezione di finanziamenti iniziale che è destinata a non reggere in prospettiva.
Insomma siamo ancora nella fase in cui a Verbania la politica si vanta perché la protezione civile pulisce i tombini (la Protezione Civile, capite?) e in Ossola la politica si coalizza contro Pizzi dopo averlo sostenuto perché andrà alle elezioni da solo senza partiti. In tutto ciò non si è capaci di riconoscere l'unicità e la meraviglia del nostro territorio nel suo complesso e le sue fragilità, di mettere in ordine le priorità vere e gli imprescindibili diritti delle nostre popolazioni che valgono sia per il Verbano che per l'Ossola (la sanità e la viabilità su tutto).
In questo imbarazzante contesto politico, non c'è un solo amministratore che sappia che esiste una legge regionale che sarebbe una svolta per la vita delle nostre montagne ma che non ha un decreto attuativo da anni (qui il link) , e che la manutenzione dei nostri boschi a cominciare dai tagliafuoco è a zero da molti, troppi anni.
Siamo/abbiamo un territorio stupendo, io continuerò a manutenere la mia piccola isola felice, ma sarebbe bello si iniziasse a capire che non sono i megaprogetti il futuro (puttanate come i parcheggi da 9 milioni in pieno centro sotto il livello del lago quando spendendo la metà puoi fare il doppio dei parcheggi a poche centinaia di metri), ma la buona amministrazione condivisa... (che non è uno slogan ma una modalità con regole e codici alla cui base c'è la partecipazione)