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La nota stonata di Albertella

Come è noto, dico ciò che credo giusto indipendentemente da supposte convenienze (e ne pago immancabilmente "lo scotto"), e questa volta Albertella ha ragione: se c'è una storia che è patrimonio comune e dalla quale dobbiamo partire, sarebbe corretto che anche la "forma" venisse preservata. Il coinvolgimento da senso al rispetto, è inevitabile il contrario: se non si coinvolge non c'è rispetto.


La nota stonata di Albertella
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Spiace vedere chi si arrampica sugli specchi per giustificare ciò che non ha giustificazioni: la democrazia (magari mi sbaglio e vi invito a correggermi) ha maggior senso nel rispetto delle minoranze delle idee differenti. Come cantava Gaber, "la libertà è partecipazione" e la devi costruire la partecipazione, la devi volere, se ti crea fastidio c'è qualcosa che non funziona, è come un granello di sabbia in un motore, e prima o poi il meccanismo si inceppa.

Oggi più che mai, il duplice ruolo di Albertella è fastidiosamente stridente (come dico da un po'), ma oggi come in tutti gli anni di "regno" Marchionini, le modalità autoreferenziali della maggioranza, non sono un terreno fertile per una evoluzione del dibattito politico in città.

Resterò sempre e comunque stupito di come non sia mai il PD a difendere Marchionini dagli attacchi più o meno pretestuosi delle minoranze, ma oggi prova a difendere certi atteggiamenti discutibili, chi ieri era opposizione... situazione che a me pare decisamente surreale.Immagine 2 Non che non ci siano argomenti validi nella "difesa", comunque, alla fine di cosa stiamo parlando? Di un evento storico drammatico che ci riguarda tutti, e se crediamo in una democrazia rappresentativa sarebbe ovvio che una nota di invito venga inviata a tutti i consiglieri (lo fanno per cose molto meno importanti)... e invece oggi dobbiamo leggere commenti di consiglieri che riducono il tutto a una banalità per ridimensionare un tema che è di principio e non di ego.



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