si
si - nei commenti
Quando nascono i problemi? - 30 Marzo 2013 - 19:42commentohai ragione, renato. tu hai giustamente citato una serie di problemi che in questo paese, anche per le influenze "esterne" difficilmente troveranno risposte. si tratta di diritti, di "novità", come il testamento biologico, le coppie di fatto. diritti civili, sacrosanti. mentre, nell'attesa, massacrano il segretario di verbania di arcigay. si sta alimentando l'odio del diverso. e si comincia a picchiarlo, a sparargli, anche se bambini. cosa può fare monti se poi deve chiedere i voti in parlamento a quei partiti che non sono stati capaci di risolvere i macroscopici problemi del paese, a cominciare dall'occupazione? non entro nel merito dell'articolo 18, ma quanto è stato raggiunto ieri metterà in grave difficoltà il pd. nel frattempo, su questa "riforma" il pdl fa festa e si dichiara felice. ero abituato a vedere che quando il pdl si dichiarava felice il pd non lo seguiva con altrettanto entusiasmo, diciamo che non lo seguiva affatto. ora che farà il pd? secondo me cercheranno un compromesso di questo tipo: noi votiamo la modifica all'articolo 18 con tutto quel che segue se voi votate la legge sulla corruzione e se si rivede la rai . siccome questo sarà molto difficile, trovo che per monti si inauguri un percorso molto in salita. il bene del paese? sappiamo cosa andrebbe fatto, ma nessuno, neppure monti, lo farà. al momento del voto i franchi tiratori faranno il tiro al piccione, dall'una e dall'altra parte. e non sapremo mai chi avrà affossato monti. oppure si andrà avanti per decreti. infine, perché mai chi ci ha condotto in questo periglio dovrebbe tirarci fuori? non basterebbe neppure un triunvirato, annuncio certo e tradizionale, come quello odierno, di future tirannie. ciao |
Chi di leghismo ferisce - 30 Marzo 2013 - 19:42commentoeewee, i terun sono relativi. otre l'equatore, il mondo è rovesciato, il caldo sta a nord, il freddo a sud. pertanto, dipende da dove passa l'equatore, e di quale equatore si tratta. se questi sta tra parigi e berlino, allora chi sta peggio sono gli opposti, il sud europeo, a sud, il nord europeo, a nord. scherzi a parte, più si è lontani da quell'asse è più terun si è. lo sono gli irlandesi, l'inghilterra del nord, la scozia, l'islanda. gli antipodi, "meridionali" a questi, non li nomino, son fin troppo noti. ma non è una questione banale: il reale è razionale e il razionale è reale; meglio, la quantità è qualità, seguendo in entrambi i casi hegel. alla decadenza economica sempre si accompagna quella civile, e viceversa, nel breve e nel lungo periodo; oltre queste "durate" non sappiamo, né possiamo dire. ma se il sociale è il welfare, siamo a posto. su questo, credo sia meglio dire, anche uscendo dal tema, ma forse no, che l'articolo 18 è il "problema" vero. la crisi europea, quindi la lega nord italiana o svizzera, è crisi politica, non economica. si risolve con la politica, non con i tecnici. imporre il pareggio di bilancio anche nella costituzione, nel patto sociale, è follia pura: in soldoni, vietato indebitarsi, dunque vietato crescere. il debito è ricchezza, è sempre stato così. in cambio di un sociale "stabile", uno stato svaluta, e i conflitti divengono monetari, non sociali. ma questa europa non comprende. ognuno difende il suo piccolo paradiso. i padani dai meridionali, gli svizzeri dagli italiani. gli europei dagli africani. il razzismo è anche questo, il razzismo è conservazione, implosione. ma il razzismo è natura, non meravigliamoci. anche la cultura è natura. anche il digiuno. allora, esistono fenomeni naturali di varia specie e vario segno. il digiuno è un resistere, una varianza imprevista, un progresso. la cultura, l'idea, l'utopia; quella, in particolare che predica l'opposto del razzismo, la tolleranza e la condivisione, è cultura, è un opporsi, è un digiuno. ogni progresso, pur nel concreto ambito di natura, benché sia un resistere, il resistere di un progetto, di un movimento, avanza nella direzione dell'umanità, quella vera. noi siamo i nostri progetti, i nostri sogni. e questo noi, questo essere collettivo è bene, se comprende che il bene non è l'economico, il bene è il sociale. e poiché tutto è natura, allora tutto, direi io, è culturale, dipende solo da noi. di bossi o di bignasca, passato un decennio, non si ricorderà più nessuno. di questa natura, un giorno, spero, ci libereremo. ma non sarà facile alla prossima:-) |
Chi di leghismo ferisce - 30 Marzo 2013 - 19:42commentoIn un'impresa privata, se si chiude un bilancio in pareggio, l'azienda non cresce, ma non muore. In un'impresa privata, se però si chiude il bilancio con debiti, l'azienda non solo non darà dividendi, ma nemmeno potrà sopravvivere. Lo Stato. Quando Berlusconi cavalcò il 1994 e tanti pensarono che essendo un imprenditore avrebbe saputo far andare bene i bilanci dello Stato, tutti quei tanti ignorarono che uno Stato non è un'azienda non tanto per la questione dei bilanci, ma per le finalità che si pone. Ma la moneta rimane quella, e le aziende con lo Stato commerciano e se lo Stato non hai i fondi (perché non li ha proprio o perché vengono "distratti") non le paga, quelle muoiono. Poi, a quel punto, si ha voglia a dire che è il debito il motore dell'economia. Lo è solo se viene ripagato in tempi certi, e bastantemente rapidi ^_^ Trovo nei tuoi commenti, Rocco, un ottimo stimolo, ma poi o "derivi" in un mare amplissimo (un po' anche perdendoti ché, si sa, il naufragare è dolce in quel mare) o "ammicchi", con frasi che ricordano l'ultimo teorema di Fermat ("ho trovato una dimostrazione elegantissima ma lo spazio in questo margine di foglio è troppo angusto"). |
Chi di leghismo ferisce - 30 Marzo 2013 - 19:42commentoprovo a spiegarmi meglio. prima, solo questo: il perdersi è necessario. dopo l'analisi, le conclusioni sono incerte, sono timide, sfocate. la sistematicità non mi appartiene, nemmeno se tu mi costringessi, accetterei mai il "sistema". chi lo ha fatto, e chi continua a farlo, ripete lo stesso errore, il divenire onnivori, mangiando di tutto, in un sistema chiuso, alla steve job il risultato di ciò si chiama paradigma, in filosofia, un club per iniziati. si è tentato di superare il sistema nella fuga verso gli aforismi, che già sono un passo avanti. un tempo si dibatteva sul rapporto tra intellettuali e avanguardie, che poi significava l'opposizione tra autorità riconosciute e solidali a un dato, lo stato, avverso ai quali le avanguardie rispondevano sul campo, sul terreno, diremmo oggi, producendo una sorta di "controinformazione". il mio modesto "metodo" fugge le conclusioni, poiché le ritengo collettive, potrei dire "condivise", ma non lo dico, mi è venuto a noia questo conio. mi interessa il "dialogo", solo il dialogo. è il dialogo che fa nascere o dà avvio alle conclusioni. e le conclusioni sono il frutto di tutti, a tutti accessibili, risultato in addivenire, mutevole, adattabile, sostenibile. allora, il dialogo, entro una comunità, ci consente di tirar fuori il meglio di noi stessi. esattamente come la favola si distingue dalla fiaba; la prima opera di un autore, di contenuto solitamente morale, consolatorio; la seconda, risultato e ipostatizzazione di una "storia" alla quale molti hanno partecipato, arricchendola a tal punto da farla traboccare, fino alla ridondanza, al travaso, all'intima "verità" intuitiva, sottile, e sfuggente, quasi irraggiungibile, ma piena, completa, colma, anche di gioia; poiché, le "verità" di cui parlo, vanno "elaborate" entro una collettività, come le fiabe, una collettività con regole proprie, e proprie finalità; esattamente come la favola si distingue dalla fiaba, allora, così la verità si distingue dalla dottrina. però, eewee, per far questo, dobbiamo ancora conoscerci, partecipare al dibattito, escludere i timori, "produrre" una comunità. in questo mondo, anche gli intellettuali, e gli stessi "professori", nascono nudi. |
Ma e gli altri partiti? - 30 Marzo 2013 - 19:42commentoRiporto qui il commento della signorina Sara Scalia su Facebook in merito a questo articolo: "Un blog di 3 trombati dalla politica si chiede perché la Lega a Omegna ha speso i soldi per mettere fuori un CARTELLONE GIGANTE!.. ammazza che argomentone Per la cronaca: uni sceglie si far campagna elettorale come crede, quel manifesto costa 60 euro..ed è esposto dal 26 aprile.. CONTINUATE A SCRIVERE CAZZATE,BIGOLI!" Ma l'ha letto, la signorina in questione, l'articolo che ho scritto? Ne ho fatto forse una questione dei soldi spesi dal partito cui è affiliata? si è documentato su chi io sia? Mai fatto politica attiva, se vogliamo escludere i tempi dell'autogestione al liceo. è esposto solo dal 26 aprile? Da soli quattro giorni? Accidenti che visibilità enorme che ha se a me sembra di averlo visto da molto più tempo. Bravi. Ecco, questo è il senso del mio articolo: bravi quelli della Lega. Se poi ci riescono con _ 60, ancora meglio. Le risparmio ogni battuta sui finanziamenti e la necessità di "diversificare i portafogli azioni con Buoni del Tesoro della Tanzania", sarebbe troppo facile. Il senso del mio articolo signorina Scalia, glielo spiego meglio, non è sapere quanto ha pagato la Lega di Omegna quel cartellone, né da quanto è stato esposto. La campagna elettorale, come lei ha giustamente detto, si fa come meglio si crede (nei limiti della legalità, ca va sans dire) e la mia domanda - da esterno della politica ma addentro al mondo civile - era proprio capire come l'hanno fatta gli altri partiti, e valutare il risultato è il senso del modo scelto dalla Lega. p.s.: i bigoli sono una pasta vicentina, buonissima. L'ha mai assaggiata? |