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L'esempio della Val Cannobina per ripartire dalla montagna

Le riflessioni e suggestioni di Alberto Bergamaschi sono più che condivisibili, ma la classe politica del territorio è davvero all'altezza? altri esempi virtuosi ci sono, per esempio nel cuneese, c'è una buona legge regionale (senza decreti attuativi), ma errori strategici fondamentali di chi pensa alle prossime elezioni più che al futuro del territorio , non mi fanno ben sperare.


L'esempio della Val Cannobina per ripartire dalla montagna
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ieri ho letto questo articolo del vice sindaco – del Comune di Valle Cannobina, Alberto Bergamaschi, e mi ha ricordato il pezzo che scrissi per aiutare alla raccolta fondi in aiuto dell'attività di Borgotti, andata distrutta in un incendio doloso. in quel pezzo facevo riferimento alla legge della Regione Piemonte, una legge avanzata ma ancora ferma al palo per la montagna, citavo l'esempio di "Paralup" nel cuneese, che potrebbe essere un modello per decine di alpeggi anche qui da noi... ma purtroppo la montagna pare proprio non interessi alcun politico (se non a chiacchiere pre elettorali), non si spiegano diversamente i troppi treni persi. E francamente, tutta la questione della salvaguardia ambientale è per gli attuali politici una mera partita economica e non di prospettiva futura, non si spiegano diversamente le operazioni speculative pronte ad aggredire la piana di Fondotoce o la zona Devero San Domenico con una mega impiantistica.
Inutile ripetersi ancora, e per gli approfondimenti ci sono i vari link nel pezzo, posso giusto concludere ricordando tra le occasioni perse della politica, la fusione tra Verbania e Cossogno che poteva essere un progetto pilota per valorizzare la montagna senza prestarsi a speculazioni in un ottica di offerta turistica e di filiera davvero unica, ma se la politica non ha passioni , non appassiona e i mediocri campano alla giornata, senza sogni, senza progetti... e questo è. Io non smetto di pensare che ci sarà un ritorno alla montagna, ma ancora manca la massa critica di pensatori positivi che possano condizionare una politica del '900, che ancora insegue alberghi e impianti, quando il futuro è a dimensione più di relazione, più prati baite e altalene, meno alberghi grandi impianti e parchi gioco.
Ma probabilmente mi sbaglio anche stavolta...




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