Stasera sesta Commissione

Ricapitoliamo e cerchiamo di capirci: le Commissioni dovrebbero essere il "luogo politico" del confronto più vero e più partecipato. Ad oggi lavorano poco e male e dietro a ciò c'è una precisa volontà politica. Naturalmente il tentativo di buttarla in "caciara" è costante, ma è un tentativo di cui si fa carico la maggioranza.

  
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Cercando di trovare l'origine di questa evidente chiusura al dialogo da parte della maggioranza, mi sento di ritenere che il tutto dipenda principalmente dal non funzionamento delle Commissioni, e ritengo che ciò derivi da una precisa volontà politica.
E' dall'inizio del mandato di questa maggioranza che si vuole discutere in sede istituzionale di CEM e non ci si riesce. Ancora l'altro giorno venivano stanziati soldi per questa assurda opera e ancora il Consiglio Comunale non sa praticamente nulla e in questo articolo se ne parla bene.
Sono stato accusato (indirettamente, ovviamente il coraggio non è per tutti) di insultare la maggioranza, quando ciò è palesemente falso, una forzatura usata ad arte per nascondere la loro incapacità di dialogare, e quì è spiegato bene.
Ci continuano a dire bugie, che le Commissioni non si riuniscono per risparmiare (per esempio) , poi (come avverrà stasera) si riuniscono per discutere un solo punto all'ordine del giorno.

Il punto di stasera è però interessante, si discuterà della richiesta di dimissioni del Presidente Marinoni. Una richiesta che si basa sull'oggettiva parzialità dello stesso, che arbitrariamente non rispetta il regolamento non facendo trattare temi che i Commissari richiedono di discutere. Sappiamo che nel perdurare della logica già vista in Consiglio Comunale, ovvero quella che se le argomentazioni non piacciono si vota contro senza una discussione di merito, dubitiamo il PD voglia prendere atto di un oggettiva parzialità del Presidente e quindi lo sfiduci, ma sarà quantomeno interessante ascoltarne le motivazioni. Speriamo ci sia la stampa a prenderne buona nota... che se lo scrivo io per molti "non sono credibile". Vabbè, questa è la classe dirigente con cui dobbiamo fare i conti.
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