Casa Ceretti, aggiornamenti?

Ricevo questa lettera e credo valga la pena proporla a tutti e fare un ragionamento...

  
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Caro Renato,questa è una richiesta di parere(cioè sia tuo che di "Una verbania possibile") su una questione che a me sembra parecchio intricata e cioè su cio' che sarà il destino di Casa Ceretti,un immobile situato in via Roma e lasciato dalla sua proprietaria Elide Ceretti in eredità al Museo del Paesaggio con finalità ,credo di aver capito,di formazione,pratica,accoglienza in campo artistico.
Ho avuto modo di conoscere questo luogo per questioni professionali:da educatore presso il Centro Salute Mentale ASL di Verbania,ho collaborato ad un progetto che,insieme ad AVAP (un'Associazione a favore di coloro che soffrono di disagio mentale) prevedeva la richiesta al Museo di trasferire il nostro laboratorio di arteterapia dall'ospedale agli spazi di Casa Ceretti. La risposta è stata positiva e ci siamo messi al lavoro per sistemare un locale al piano terra della casa,il laboratorio è partito ormai da mesi e ad esso si sono aggiunte altre attività con arteterapeuti professionisti rivolte non solo ai nostri pazienti ma a molte altre persone che si trovano vivere una situazione di difficoltà( dai ragazzi Down ai profughi in fuga da paesi in guerra,ecc.).
Tutto chiaro quindi ? mica tanto direi in quanto su questo,secondo me,interessante progetto e su altri in corso a Casa Ceretti,grava questa sensazione di precarietà,fino a quando ? Da quel che ho capito nel Museo ci sono pareri discordi sul sostenere queste attività,destinare la casa altri scopi o,addirittura,vendere i locali.
Dal mio punto di vista lavorare in una condizione di precarietà e poca chiarezza non favorisce la continuazione e lo sviluppo delle attività. Mi piacerebbe una parola chiara. Voi che ne pensate ? Grazie


La lettera quì sopra dimostra che la sensazione si disorientamento , di NON organizzazione, di mancanza di visone , non è solo mia. Scrissi a settembre 2015 della questione. Il tema di Casa Ceretti, è il tema che come "Una Verbania Possibile" (mi sento di parlare a nome del gruppo anche se questo spazio si caratterizza per proporre il mio pensiero) portiamo avanti già dalla campagna elettorale e si caratterizza per il concetto di "PROGETTAZIONE PARTECIPATA". Purtroppo con questa Amministrazione non si riesce a discutere nemmeno in commissioni , e non ci riesce nemmeno la maggioranza, ne sia prova lo screzio sul piano di rigenerazione urbana..
Casa Ceretti non può essere acquistata dal Comune, anche se il Sindaco ha tentato per logiche che mi sfuggono, una operazione impossibile, anche se la sua maggioranza in Consiglio votò l'invotabile , ci sono ragioni di lascito, ragioni economiche e di opportunità. Ciò non toglie che se ci fosse (o ci fosse stata) una visione e tale visione si realizzasse attraverso un progetto il più possibile condiviso, anche per Casa Ceretti sono certo si potrebbero trovare soluzioni interessanti. Non è una questione di natura meramente economica, abbiamo visto che i soldi li trovano per ogni cosa sia di interesse del sindaco (si pensi solo al giro d'italia, per il quale si parla di 500 mila euro , e i conti di dettaglio non sono mai stati presentati, ma poi anche Frontalieri con le ali, rogge coperte, consulenze per il cem, progetti di nuovi pontili, partneship ecc. ecc.). Insomma , per rispondere alla lettera quì sopra mi sento molto frustrato, ma non so cosa dire. Credo che la stessa dovrebbe essere girata al segretario del PD (ora Scalfi) , perchè solo loro possono decidere se un dialogo verrà aperto davvero e se i temi che aspettano di essere discussi consentiranno lo siano... se andiamo avanti così , non sono per niente fiducioso. Leggi QUI il post completo