Una giunta incapace che non trasforma i problemi in risorse... ma in disastri

Il post di ieri , di fatto una semplice copiatura di un articolo di fondo del direttore di Eco Risveglio, ha avuto uno sproposito di visualizzazioni, per questa ragione, oggi alla luce del secondo bando deserto al CEM propongo un approfondimento.

  
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I complimentoni alla giunta (chi?) di Verbania che continua a ritenersi infallibile, cito ("La Stampa" di oggi): «Può darsi però che in questi giorni pervenga qualche offerta, a quel punto partiremmo da lì, mettendola a gara» dichiara il sindaco Silvia Marchionini, convinta che lo scorporo gestionale tra parte artistica e commerciale sia stata la scelta giusta.

Sempre sulla base del post di ieri, riporto ancora una volta il pensiero del direttore di Eco risveglio che di fatto risponde indirettamente alla (erronea a mio avviso) convinzione del Sindaco: "La presenza di un bar e di un ristorante, con terrazza scenografica, e con due bandi andati deserti per la gestione stanno proprio a indicare che o c'è una forte intesa tra proposta artistico-culturale e culinaria, oppure nessuno rischia d'investire in un salto nel buio. Mettiamo che voglia fare un ristorante stellato per coppie romantiche e poi la direzione artistica sceglie di proporre una rassegna d'avanguardia con musica sperimentale per giovani alternativi. Possono convivere i due pubblici nello stesso spazio? Se invece l'offerta "food" è coordinata con quella "artistica" ecco che le due attività si possono promuovere assieme. La struttura è fatta apposta per avere più spazi separati. Gli spettacoli sarebbero nella sala teatro, laboratori, degustazioni, o "market" negli altri spazi. Dalla hall alle altre sale negli altri "sassi". La mia è solo un'ipotesi per puntare a sfruttare al meglio le opportunità del centro eventi per come è stato realizzato (poi se andava fatto, dove e come è tutto un altro discorso). O si parte da un'idea unitaria oppure la gestione spezzatino rischia di essere fallimentare." Insomma , un imprenditore investe in un quadro chiaro, e il CEM non è un contesto evidentemente appetibile, e lo dimostrano i due bandi deserti, solo l'ottusità di qualcuno può continuare a considerare lo scorporo gestionale tra parte artistica e commerciale sia stata la scelta giusta.

Questo LINK è lunghino, si legge in 10 minuti. Spiega, attraverso l'esperienza gestionale del Teatro Valle (Roma) il concetto di bene comune in ambito culturale. Insomma, un altro approccio è possibile. Leggi QUI il post completo