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Elezioni Omegna - risultati - 30 Marzo 2013 - 19:42

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La politica se fatta seriamente, è impegno e sacrificio, purtroppo le persone disponibili sono sempre meno.La politica Italiana vive un momento difficile, ma la storia spesso è cambiata da piccoli gesti di persone semplici. Un in bocca al lupo al nuovo consiglio comunale di Omegna

Chi di leghismo ferisce - 30 Marzo 2013 - 19:42

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centrato. solo che non sono gli estremi di questi dualismi ad essere interessanti, l'interesse sta nei loro "legami". in matematica questo concetto forse è più comprensibile, la matematica parla di "rapporti". il rapporto è "legame", e questo è indissolubile. se vuoi aumentare la ricchezza devi aumentare il debito, oppure, devi "diminuire". ma se diminuisci, diminuisce sia il debito sia la ricchezza. perché il economia il pareggio di bilancio è poco interessante? il pareggio di bilancio è un fatto teorico, semplicemente non esiste. tornando alla metafora dell'equatore, il pareggio di bilancio è l'equatore. luogo notoriamente invivibile, paradossale. in economia, quella non teorica, ciò che interessa è il debito, ovvero, i benefici. se un'impresa privata chiude in pareggio, non ci sarà un dividendo. è vero che "intanto" un intero apparato, una collettività nel frattempo avrà vissuto, ma ai soci non interessa, loro non hanno avuto dividendi. venderanno e investiranno altrove. lo stato, non è un'impresa privata. il punto è proprio questo. pertanto, ciò che non è interessante per i soci di una società, il pareggio di bilancio, che per la verità, rispetto alla moneta, è sempre in perdita, a causa della fluttuazione del mercato, lo è per lo stato: quei "soci", nel "frattempo" avranno vissuto. e meglio avrebbero vissuto in uno stato "indebitato". quando si dice che la crisi è stata generata dall'indebitamento abnorme del ceto medio americano, si dice un'idiozia. la crisi ha altre cause. se guardiamo alla storia dell'economia americana a partire dal new deal non faticheremo a trovare le risposte, tranne che in quest'ultimo caso, in questa crisi paradossale. non ha senso dire che l'indebitamento immobiliare delle classi medie ha fatto esplodere la crisi, ovvero, che la "colpa", volgarmente, è delle "carte di credito". il problema è politico. lo è globalmente. in europa il problema è la germania, non per altro, semplicemente non ci vuole. tornando alla tua citazione, orwell, questo grande, era un letterato, i suoi "rapporti" sono paradossali, e sono "incoerenti".

Chi di leghismo ferisce - 30 Marzo 2013 - 19:42

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provo a spiegarmi meglio. prima, solo questo: il perdersi è necessario. dopo l'analisi, le conclusioni sono incerte, sono timide, sfocate. la sistematicità non mi appartiene, nemmeno se tu mi costringessi, accetterei mai il "sistema". chi lo ha fatto, e chi continua a farlo, ripete lo stesso errore, il divenire onnivori, mangiando di tutto, in un sistema chiuso, alla steve job il risultato di ciò si chiama paradigma, in filosofia, un club per iniziati. si è tentato di superare il sistema nella fuga verso gli aforismi, che già sono un passo avanti. un tempo si dibatteva sul rapporto tra intellettuali e avanguardie, che poi significava l'opposizione tra autorità riconosciute e solidali a un dato, lo stato, avverso ai quali le avanguardie rispondevano sul campo, sul terreno, diremmo oggi, producendo una sorta di "controinformazione". il mio modesto "metodo" fugge le conclusioni, poiché le ritengo collettive, potrei dire "condivise", ma non lo dico, mi è venuto a noia questo conio. mi interessa il "dialogo", solo il dialogo. è il dialogo che fa nascere o dà avvio alle conclusioni. e le conclusioni sono il frutto di tutti, a tutti accessibili, risultato in addivenire, mutevole, adattabile, sostenibile. allora, il dialogo, entro una comunità, ci consente di tirar fuori il meglio di noi stessi. esattamente come la favola si distingue dalla fiaba; la prima opera di un autore, di contenuto solitamente morale, consolatorio; la seconda, risultato e ipostatizzazione di una "storia" alla quale molti hanno partecipato, arricchendola a tal punto da farla traboccare, fino alla ridondanza, al travaso, all'intima "verità" intuitiva, sottile, e sfuggente, quasi irraggiungibile, ma piena, completa, colma, anche di gioia; poiché, le "verità" di cui parlo, vanno "elaborate" entro una collettività, come le fiabe, una collettività con regole proprie, e proprie finalità; esattamente come la favola si distingue dalla fiaba, allora, così la verità si distingue dalla dottrina. però, eewee, per far questo, dobbiamo ancora conoscerci, partecipare al dibattito, escludere i timori, "produrre" una comunità. in questo mondo, anche gli intellettuali, e gli stessi "professori", nascono nudi.
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