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Un PD a schiena dritta come quella di Tradigo merita rispetto - 29 Ottobre 2014 - 11:19

.... e il naufragar mi è dolce in questo mare.
E’ bello sapere che anche all’interno della Giunta di Verbania (e del Pd) c’è gente che si accorge che questa Giunta è fondata solo sulla onnipotenza, onniscienza e onnipresenza del Sindaco/a. A dire il vero conosco poco Damiano Tradigo, ma apprezzo il suo coraggio. Penso che la sua scelta sia unicamente una scelta politica, il voler protocollare una lettera di dimissioni (rendendola pubblica) ha una sua logica. C’è la sensazione (io ho la quasi certezza) che qualcuno si stia accorgendo che le decisioni della giunta non vengono prese dalla stessa Giunta, ma confezionate altrove. Che poi, ad accorgersi di quello che succede ad appena 5 mesi dalla costituzione dell’esecutivo sia il rappresentate (primo) di Renzi negli organi direttivi del PD è surreale e paradossale. Dove sono i “Civatiani” i “Cuperliani” ??? insomma cosa fa la cosiddetta sinistra del PD. A me pare che ancora una volta brilli per la sua assenza, per la sua mancanza di argomenti e soprattutto per la sua trascurabile analisi che il momento politico impone (locale e nazionale). Spero che i contenuti della lettera siano resi pubblici, rispettando così la volontà di chi l’ha scritta. Spero che anche altri si accorgano che fare i portatori d’acqua lede la dignità delle persone. Verbania ha bisogno di gente che ragioni con la propria “testolina” e se necessario mostri i “testicoli”….spero, spero,…troppe cose spe

Non ne parlavo da un po'... - 23 Settembre 2014 - 12:12

Agitato?
L'unico "agitato" sei tu Ugo , rispetto le tue opinabili considerazioni ti invito a riflettere sul fatto che se arrivo a conclusioni diverse dalle tue , non sono necessariamente in errore. In ultima analisi è la tua generazione che ha prodotto il contesto in cui siamo. Sei libero di difendere nicolazzi, un po' meno di essere così aggressivo .

Ordine del Giorno sul CEM... sorry MOZIONE - 28 Giugno 2014 - 11:06

solo testo della mozione
COMUNE DI VERBANIA Al Presidente del Consiglio Comunale. Proposta di Ordine del Giorno presentata dai sottoscritti consiglieri Comunali Bava Carlo e Brignone Renato. ORDINE DEL GIORNO Il Consiglio Comunale di Verbania CONSTATATO -Che il programma amministrativo per le elezioni 2014-2019 del Sindaco Marchionini, per quanto riguarda l'opera conosciuta come CEM, al punto 4.17 tra le altre cose dice che: "La prossima amministrazione si confronterà con un’opera che ha lacerato la comunità verbanese, esito della volontà ideologica del centro destra. L’eredità sarà pesante sia in termini di opere da completare, che di copertura economica negli anni (l'ultimo mutuo si estinguerà nel 2040). Le decisioni prese non sono state supportate né da analisi tecniche specifiche, né, tantomeno, da un confronto preventivo sul territorio con le organizzazioni e le associazioni interessate. Dunque le forti criticità e interrogativi attengono ai futuri costi di gestione. Si profila pertanto, il rischio reale di avere un’area non utilizzata sul lago. Per evitare questa sciagurata ipotesi, nel tentativo di limitare i danni, vanno verificati in primis tutti i costi per la realizzazione dell’opera e poi ripensato l'utilizzo di questa struttura...." PRESO ATTO -Che per la gestione dell'opera denominata "CEM", non esiste ancora nessuna manifestazione di interesse di alcun privato. -Che per la gestione dell'opera sono previsti introiti quantomeno discutibili, tipo: "Nel CEM si faranno almeno 74 convegni/congressi all’anno per 344.000 € di ricavi ", dichiarazioni non supportate da alcun elemento di raffronto analitico. -Che se il CEM dovesse stare nei costi previsti di circa 18 milioni e se il PISU è finanziato per circa 12 milioni, alla collettività verbanese quell'opera costerà moltissimo. -Che la velleità della passata amministrazione di pensare il CEM come polo turistico/congressuale si scontra con una crisi profonda di questo specifico settore e con la carenza di posti letto sul territorio per i volumi che potrebbero interessare un' opera come il CEM . -Che i Revisori dei Conti nel novembre 2011 dicono testualmente che “la gestione, affidata completamente a terzi, potrebbe rivelarsi inattuabile ove le gare d’appalto andassero deserte, con conseguente decisione di gestione diretta non ipotizzata nel Piano”. E siccome nessun privato s’è dichiarato ad oggi interessato alla gestione, il rischio di una gestione diretta del Comune è reale e non è stata mai prevista. -Che il CEM è stato possibile cantierarlo grazie a una forzatura avallata dalla Regione Piemonte (pertanto responsabile), ovvero la dichiarazione di degrado di un' area per la cui riqualificazione erano già stati spesi più di 2 milioni di euro. -Che la progettazione di un’opera come il CEM avrebbe dovuto essere affidata attraverso una gara pubblica per l’individuazione del progettista, così come impone la legge. Ciò non è stato fatto, argomentando che si è solo spostato un teatro da un luogo (piazza fratelli Bandiera) a un altro (zona Arena) , adeguando il progetto. -Che ciò che viene definito un "adeguamento del progetto" ha comportato il raddoppio dei costi della sola progettazione (535'000 euro di progettazione del CEM oltre i 551'000 già spesi). -Che lo stesso progettista disconosce la sua opera: “l’Arch. Arroyo con nota del 24 giugno 2013 prot. 27955, in qualità di capogruppo del Gruppo Stones, ha comunicato che, a loro giudizio, il progetto esecutivo non risponde alla forma concepita nella progettazione definitiva oltre ad evidenziare diverse differenze sia nella tipologia dei materiali utilizzati sia la diversa collocazione di alcuni ambienti“. VALUTATO -Che i lavori nella costruzione dell'opera "CEM" sono avanzati e non ci sono i tempi per modifiche di destinazione dei fondi del bando PISU. -Che, se si deciderà di portare a termine l'opera, si avalleranno tutte le decisioni sbagliate o addirittura antitetiche rispetto una gestione oculata e prudente da "buon padr

Promemoria... - 3 Aprile 2014 - 20:58

Fare e concordare
In Italia si fa e si disfà perché quando si fa non si concorda. La nostra proposta non è di disfare ma di ridestinare e progettare in modo partecipato, e questo per ragioni oggettive, non ideologiche , motivate da una analisi che evidentemente chi ha voluto l'opera o non ha fatto o ha fatto male.

Promemoria... - 3 Aprile 2014 - 20:58

Fare e concordare
In Italia si fa e si disfà perché quando si fa non si concorda. La nostra proposta non è di disfare ma di ridestinare e progettare in modo partecipato, e questo per ragioni oggettive, non ideologiche , motivate da una analisi che evidentemente chi ha voluto l'opera o non ha fatto o ha fatto male.
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