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C'è da far chiarezza - 31 Agosto 2014 - 12:48

Canile di Verbania
Le affermazioni di questo sig. Luigi, che apparentemente parrebbe informato sui fatti, meritano precise risposte, in quanto contengono elementi diffamatori. In base a che cosa l'associazione non sarebbe un campione di legalità e trasparenza? Non risulta assolutamente veritiero ciò che è stato affermato con una superficialità senza pari. Prima di formulare siffatti pensieri, bisognerebbe sapere di ciò che si parla e di avere prove o documenti alla mano, altrimenti si sconfina nella diffamazione, penalmente punita. Evidentemente il sig. Luigi ha bevuto troppo caffè o ascoltato pettegolezzi strumentali, ma mi auguro che vorrà esprimere le scuse all'associazione, al fine di evitare altre conseguenze in sede penale. Per amor di verità devo precisare che l'associazione ha sempre gestito al meglio il canile, sopportando notevoli sacrifici e difficoltà. Non risultano assolutamente ammanchi, il bilancio è stato sempre approvato dall'assemblea e regolarmente inviato al Comune. Gli stipendi sono sempre stati versati regolarmente, anticipando personalmente quanto dovuto, nonostante i ritardi da parte del comune di Verbania nel versamento delle somme dovute. È notorio il ritardo di quest'ultimo, il quale ha sempre versato annualmente soltanto somme intorno ai 95.000 euro, quando il costo del personale era di circa 98.000 euro. L'associazione ha sempre provveduto al mantenimento dei cani, alle manutenzioni ordinarie, alla cura ed alla somministrazione dei medicinali x i cani, al pagamento del veterinario comportamentalista etc. grazie alle feste, ai banchetti, alle donazioni, sostenendo costi per oltre euro 50.000. Infatti, nel bilancio dell'associazione nel 2013 sono stati indicato costi sostenuti per €154.000, a fronte di 94.000 versati dal comune. E allora bene informato che ne pensi? Vi sono stati ammanchi? Mi domando perché di tanta gratuita cattiveria nei confronti di chi ha voglia, passione, disponibilità ad aiutare dei cani abbandonati, e' proprio vero che qualcuno considera tutto questo, come dice Luigi, che tutto questo amore donato rappresenti un "giochino ?" Quanta ignoranza e malafede. Ripeto "Luigi" porta le prove provate o chiedi scusa nello stesso modo in cui offendi, altrimenti per difenderci dovremo farlo fare ai giudici. Adesso basta!

Sono una contraddizione vivente e vi dico come voto e perchè - 7 Maggio 2014 - 13:46

Forse
In verità le mie scelte (a parte quella comunale che mi soddisfa al 100%) sono frutto di mediazione. Mai vorrei votare i 5 stelle che propongono cose lontanissime da me come la democrazia diretta e che hanno un concetto di democrazia piuttosto distante dal mio... Come mai vorrei votare politici che sostengono opere inutili. Diciamo che é un colpo al cerchio e uno alla botte, la mediazione che trovo più significativa. Mica pretendo che altri facciano uguale, metto in piazza le mie contraddizioni, magari nasce un dialogo interessante, magari no ;)

Il PD a Verbania ha paura - 17 Dicembre 2013 - 23:49

I problemi del PD
Caro Alessandro, citi a memoria sbagliando, ma anche se dicessi bene veniamo alla questione : i candidati Marchionini e Brignoli, per quello che ho sentito dicono molte cose ragionevoli, parrebbe che volendo un denominatore comune con loro sarebbe anche individuabile. Tieni presente che sul mio blog parlo a titolo personale. Il problema é che noi abbiamo posto la questione in termini diversi: prima le regole, senza le quali anche un denominatore comune potrebbe essere inutile, poi , se su quelle c'é accordo si prosegue. Due soggetti diversi possono essere anche in perfetta sintonia, ma se non parlano la stessa lingua? Quindi, a mio avviso, le regole sono il linguaggio comune . Nelle regole ci sono le questioni di fondo, come si presentano i candidati, chi sono i candidati i tempi per presentarli e i tempi per realizzarle queste benedette primarie, e poi si condividono temi fondamentali. Se per noi é fondamentale (e lo abbiamo sempre detto) che ci siano novità di sostanza e di metodo e riteniamo fondamentale per ciò presentare alla città una squadra o almeno una rosa di persone per far capire che il programma sarà gestito da persone di una qualità che non teme i classici veti, lo si dimostri. La verità é che il PD non ha una linea, i suoi candidati sí, e questo é il primo problema, il secondo é che il PD non cerca un dialogo vero, ma il pretesto per poter dire: "ci abbiamo provato" ... Se così non fosse ti propongo una sfida: fate le primarie nel PD con le regole che volete e poi IL vostro candidato faccia le primarie col nostro é si presenta alla città due modi diversi di progettare l'amministrazione futura. Ciò non avverrà perché il PD teme Carlo Bava inquanto non ha una linea chiara e condivisa. Ciononostante sono consapevole che il mio é solo un punto di vista e attendo curioso gli eventi e gli sviluppi.

Inutilità politiche (rimango per l'abolizione delle province) - 30 Marzo 2013 - 19:42

commento
Sono d'accordo sull'inutilità delle Province e sull'enorme spreco di denaro pubblico effettuato dalle medesime. Io vivo nella provincia di Cosenza, ho avuto occasione di visitare uffici di alcune Province del Paese e dalla mia esperienza ho potuto constatare le verità delle considerazione di Marco Paccagnella presidente di Federcontribuenti su "Padova Oggi" del 18 Novembre 2012, di Mario Mosciatti e altri articolisti: centri di potere per pochi intimi, sfarzo, iniziative pseudo-culturali discutibili ed organizzazione delle medesime conferite esclusivam ente ad amici e famili. Non solo, creazione di altri enti collaterali dove sistemare altri favoriti e aderenti al partito che esprime il Presidente di quella Provincia. Le Province italiane (o segreteria di partito del Presidente eletto? perchè questo sono e nulla più) vanno abolite. Ciò non vuol dire che non esistano attualmente alcune Province esenti da corruzione e virtuose. Ma certamente sono altrove. Michele Chiodo, Bibliotecario-Direttore Coordinatore della Biblioteca Civica di Cosenza

Chi di leghismo ferisce - 30 Marzo 2013 - 19:42

commento
provo a spiegarmi meglio. prima, solo questo: il perdersi è necessario. dopo l'analisi, le conclusioni sono incerte, sono timide, sfocate. la sistematicità non mi appartiene, nemmeno se tu mi costringessi, accetterei mai il "sistema". chi lo ha fatto, e chi continua a farlo, ripete lo stesso errore, il divenire onnivori, mangiando di tutto, in un sistema chiuso, alla steve job il risultato di ciò si chiama paradigma, in filosofia, un club per iniziati. si è tentato di superare il sistema nella fuga verso gli aforismi, che già sono un passo avanti. un tempo si dibatteva sul rapporto tra intellettuali e avanguardie, che poi significava l'opposizione tra autorità riconosciute e solidali a un dato, lo stato, avverso ai quali le avanguardie rispondevano sul campo, sul terreno, diremmo oggi, producendo una sorta di "controinformazione". il mio modesto "metodo" fugge le conclusioni, poiché le ritengo collettive, potrei dire "condivise", ma non lo dico, mi è venuto a noia questo conio. mi interessa il "dialogo", solo il dialogo. è il dialogo che fa nascere o dà avvio alle conclusioni. e le conclusioni sono il frutto di tutti, a tutti accessibili, risultato in addivenire, mutevole, adattabile, sostenibile. allora, il dialogo, entro una comunità, ci consente di tirar fuori il meglio di noi stessi. esattamente come la favola si distingue dalla fiaba; la prima opera di un autore, di contenuto solitamente morale, consolatorio; la seconda, risultato e ipostatizzazione di una "storia" alla quale molti hanno partecipato, arricchendola a tal punto da farla traboccare, fino alla ridondanza, al travaso, all'intima "verità" intuitiva, sottile, e sfuggente, quasi irraggiungibile, ma piena, completa, colma, anche di gioia; poiché, le "verità" di cui parlo, vanno "elaborate" entro una collettività, come le fiabe, una collettività con regole proprie, e proprie finalità; esattamente come la favola si distingue dalla fiaba, allora, così la verità si distingue dalla dottrina. però, eewee, per far questo, dobbiamo ancora conoscerci, partecipare al dibattito, escludere i timori, "produrre" una comunità. in questo mondo, anche gli intellettuali, e gli stessi "professori", nascono nudi.
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