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Il nostro territorio, tutto.

Una cosa che la politica ancora da noi non riesce a fare è trattare i temi della Provincia del VCO come se ci riguardassero tutti. Così di un investimento milionario in Ossola (Devero S.Domenico) o di una "fusione di Comuni" nel verbano , sanno in pochi... questo è un male anche piuttosto grosso, perchè ognuna di queste cose avrà ricadute nel lungo periodo, anche importanti.


Il nostro territorio, tutto.
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vi segnalo questo editoriale: La "Terza via" per sviluppare le Alpi. di Paolo Crosa Lenz su Verbano 24

Insomma, io credo che la politica della nostra provincia sia parecchio arretrata, ancora si ragiona per "finanziamenti" e non per "futuro", è così che abbiamo perso la capacità e la voglia di progettare per le generazioni che verranno. Per questa ragione temi importanti come la "fusione tra comuni" , vengono non trattati, ovvero trattati in modo talmente superficiale da farmi chiedere che senso abbia spendere tanti soldi per un referendum che non avrà mai il quorum.?
Forse un ragionamento sul senso di allargare il confini di Verbania si sarebbe potuto cercare di scoprirlo partendo proprio dal finale dell'editoriale di Crosa Lenz: ...I nostri monti non come un castigo, ma come luogo di libertà e di felicità. Una “casa comune” da costruire con altri uomini e dove convivere con gli animali selvatici, gli alberi della foresta, i fiori delle praterie. Cosa altro possiamo offrire di più bello ai nostri figli?"

Mentre nel verbano nessun ragionamento su quello che sta accadendo in Ossola, sul megaprogetto tra Devero e San Domenico, io ne ho parlato quì e quì.

Ma alla fine, il senso delle cose, di certi "investimenti" non si può ridurre alla semplicistica domanda : "quanti soldi muovono nel breve periodo?", ma deve contemplare la nostra visione di futuro.
La nostra Provincia tutta è davvero bella, come vogliamo mettere a frutto questa bellezza senza rovinarla? questa è la domanda che TUTTI dobbiamo farci. Montagne e laghi sono la nostra risorsa, e per quanto riguarda la montagna in particolare dobbiamo prestare grande attenzione, e anche qui mi piace citare il documento che richiamo ad inizio post: ...La speranza delle Alpi sono i “nuovi montanari” : i nostri figli, non necessariamente coloro che vengono dalle città. Essi sfidano le leggi della “gravità sociale”, perché salgono in alto contro le leggi della fisica e dell’economia. Un recente libro (E. Camanni Storia delle Alpi, 2017) così sintetizza : “Il nuovo montanaro porta linfa vitale perché ha deciso liberamente di vivere in un ambiente difficile, spinto da una motivazione etica ed ecologica. E’ montanaro per vocazione, non per nascita o punizione. Probabilmente sarà l’unico abitante delle Alpi di domani.”
La politica deve essere altro, è altro rispetto ciò che vediamo, spetta a noi farla cambiare.



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